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Uve Brachetto, accordo sul prezzo tra industria e viticoltori

Intesa raggiunta tra la parte industriale e quella agricola sulla resa produttiva e sul prezzo delle uve Brachetto per l'annata 2010. Maurizio Soave della Coldiretti Piemonte puntualizza: «Le imprese avrebbero voluto ottenere un prezzo superiore perché i costi di produzione agricoli sono elevati»

 
03 settembre 2010 | 16:55

Uve Brachetto, accordo sul prezzo tra industria e viticoltori

Intesa raggiunta tra la parte industriale e quella agricola sulla resa produttiva e sul prezzo delle uve Brachetto per l'annata 2010. Maurizio Soave della Coldiretti Piemonte puntualizza: «Le imprese avrebbero voluto ottenere un prezzo superiore perché i costi di produzione agricoli sono elevati»

03 settembre 2010 | 16:55
 

La Commissione paritetica per l'accordo di filiera del Brachetto d'Acqui e Piemonte Brachetto ha raggiunto un accordo sulla resa ad ettaro e sul prezzo delle uve per la campagna 2010. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che l'accordo raggiunto tra la parte industriale e quella agricola prevede:

  1. che la resa del Piemonte Brachetto 'tappo raso” sia innalzata a 53 quintali/ettaro così come la resa del Brachetto d'Acqui 'tappo raso”;
  2. che la resa del Brachetto d'Acqui 'spumante” sia innalzata a 45 quintali/ettaro e quella del Piemonte Brachetto 'spumante” a 50,63 quintali/ettaro;
  3. che il prezzo dei prodotti esclusi dalla rivendicazione a Denominazione d'origine sia pari a 0,2250 euro/kg + Iva.

è stato aggiunto, all'art. 2 dell'accordo, la non possibilità del passaggio del mosto parzialmente fermentato destinato a 'Piemonte Brachetto” tipologia tappo raso alla tipologia spumante, così come previsto per il 'Brachetto d'Acqui”. Rimane tuttavia consentito il passaggio dalla tipologia spumante a quella tappo raso (ferma restando la resa prevista per la tipologia spumante).

Commenta Maurizio Soave, membro di giunta della Coldiretti Piemonte con delega al settore vitivinicolo (presidente Paolo Rovellotti): «Le nostre imprese avrebbero voluto ottenere un prezzo superiore perché i costi di produzione agricoli sono elevati. Abbiamo comunque ritenuto di sottoscrivere l'accordo per mettere un punto fermo nell'interesse di tutta la filiera proprio prima di iniziare la vendemmia. Una certezza di cui oggi le imprese agricole necessitano in questa situazione di mercato dei vini alquanto difficile e complessa».

Fonte: Agi


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© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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