Zero tasse sul turismo: la proposta di Pecoraro Scanio per salvare i borghi
Sottolineando l'importanza della manutenzione del territorio in un'epoca di cambiamenti climatici, ha suggerito anche di incentivare il turismo di ritorno e migliorare la connessione digitale per attirare i nomadi digitali
Nel corso del convegno sul turismo delle radici tenutosi a Bolsena (Vt), Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e noto per il suo passato come ministro dell'Ambiente e dell'agricoltura, ha avanzato una proposta per salvaguardare i piccoli borghi italiani, spesso soggetti a spopolamento e degrado. Pecoraro Scanio ha suggerito di azzerare le tasse per incentivare gli investimenti in queste aree e promuovere un turismo sostenibile.
Un turismo sostenibile per il futuro dei borghi
Secondo Pecoraro Scanio, il turismo delle radici, che incoraggia le persone a riscoprire le proprie origini e tradizioni, potrebbe rappresentare una soluzione vitale per molti piccoli comuni. «Il turismo di chi vuole ritrovare le proprie radici può salvare migliaia di piccoli comuni», ha affermato, sottolineando l'importanza di una manutenzione adeguata del territorio, specialmente in un periodo caratterizzato da cambiamenti climatici significativi.
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Misurare il sostegno economico ai comuni
Durante il suo intervento, Pecoraro Scanio ha anche evidenziato la necessità di rivedere i criteri con cui lo Stato fornisce sostegno economico ai comuni. In particolare, ha proposto che il finanziamento non venga calcolato solo in base alla popolazione, ma anche considerando le dimensioni del territorio. Questo approccio, secondo lui, aiuterebbe i piccoli comuni spopolati a ricevere le risorse necessarie per garantire servizi fondamentali.
Detassazione e connessione digitale per salvare i borghi
Un altro punto centrale della proposta è la detassazione temporanea degli investimenti nelle aree interne. Pecoraro Scanio ha sottolineato come questa misura possa stimolare il ritorno del turismo, sia dall'Italia che dall'estero. Inoltre, ha evidenziato l'importanza di una connessione digitale adeguata per attrarre i nomadi digitali, ovvero coloro che possono lavorare a distanza. «La connessione digitale è cruciale per rivitalizzare le aree interne», ha detto, suggerendo che facilitare il lavoro remoto possa contribuire a portare nuova vita nei borghi abbandonati.
La proposta di Pecoraro Scanio si inserisce in un contesto più ampio di riflessione sul futuro dei piccoli comuni italiani. In un momento in cui il turismo sta cambiando e le persone cercano esperienze più autentiche e significative, la valorizzazione dei borghi può rappresentare un'opportunità sia per la comunità locale che per i visitatori. Con un approccio che combina detassazione, sostenibilità e digitalizzazione, si potrebbero garantire nuovi flussi di turismo e preservare il patrimonio culturale e naturale dell'Italia.
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Alberto Lupini
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