Per gli italiani, la pausa pranzo non è solo un momento per ricaricare le energie e consumare un pasto, ma rappresenta un vero e proprio rito sacro, fondamentale per il loro benessere psicofisico e la loro produttività lavorativa. Questo è quanto emerge da una ricerca condotta da American Pistachio Growers in collaborazione con mUp Research, che ha indagato le abitudini alimentari degli italiani durante la giornata lavorativa. Oltre l'80% degli intervistati dichiara di concedersi regolarmente la pausa pranzo, evidenziando quanto questo momento sia considerato importante per la routine quotidiana. Ma nonostante la sua sacralità, la pausa pranzo spesso si scontra con ostacoli concreti: la mancanza di tempo (64%), l'assenza di spazi adeguati (32%) e la difficoltà di variare la propria alimentazione (21%) rappresentano i principali impedimenti per una fruizione ideale di questo break.
La pausa pranzo degli italiani: tra stress, pasti al volo e voglia di salute
La pausa pranzo al lavoro degli italiani
Se si chiama “pausa” pranzo è perché dovrebbe essere una vera e propria pausa che offre vantaggi sia in termini nutrizionali che psicologici. Per quanto sia noto che non bisognerebbe mai farla alla scrivania (soprattutto mai mangiare e lavorare insieme), purtroppo quasi un italiano su tre pranza proprio alla scrivania nel tentativo di portarsi avanti con il lavoro; così facendo, però, non si fa altro che aumentare lo stress ed esaurire le riserve fisiche e mentali, facendoci sentire ancora più stanchi e meno produttivi nel pomeriggio. Il fenomeno è maggiormente accentuato nella popolazione femminile (32%) ed in generale è spesso legato al caro-vita: i nostri connazionali, infatti, combattono l'aumento del costo della vita adottando alcune contromisure. Quasi quattro intervistati su 10 dichiarano di portarsi il pranzo da casa per poterlo consumare sul luogo di lavoro (38%) - spesso consumato proprio davanti al computer - con alimenti più sani di quelli che potrebbero trovare nei ristorantini vicini all'ufficio. Al secondo gradino del podio, ci sono coloro che prediligono la mensa del proprio posto di lavoro (16%) e, solo l'11% dei rispondenti, afferma di consumare la propria pausa pranzo al ristorante.
Ormai è risaputo che una corretta alimentazione incide fortemente sul rendimento lavorativo e che ha un ruolo significativo per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro; infatti la maggior parte degli infortuni sul luogo di lavoro avviene nelle ore successive al consumo del pranzo. Ma quanto è seguita una sana dieta in ufficio? Dall'indagine condotta da mUp Research per American Pistachio Growers, emerge che solamente un italiano su quattro giudica “corretta” la propria alimentazione quotidiana sul luogo di lavoro: il problema più importante è sicuramente rappresentato dalla mancanza di tempo (53%), seguito dall'impossibilità di variare gli alimenti (39%) e dalla poca qualità/salubrità degli alimenti (26%). Infine, il 19% degli intervistati ammette anche di non bere abbastanza acqua durante le ore lavorative.
Quando ci si sente stressati e sopraffatti, prendersi cinque minuti per sé stessi - si sa - è la soluzione ideale! Ogni tanto infatti una pausa è molto utile, un sano momento per fermarsi e dire: "ok, è ora di sgomberare la mente". A questo proposito, oltre sette italiani su 10 fanno almeno una pausa snack ogni giorno e uno su quattro ne fa almeno due. L'indagine ha anche sottolineato come il momento di pausa sia inversamente correlato all'età dell'intervistato: diminuisce infatti al crescere dell'età. Dato che il tempo a disposizione è sempre poco, oltre quattro italiani su dieci fanno la propria pausa snack alla scrivania. Il 7% dichiara di non fare mai pause snack e fra coloro che non le fanno mai o quasi mai, le poche volte che hanno luogo… vengono fatte addirittura in piedi! (23,5%). La frutta secca è al primo posto nei consumi di snack con il 42% ed è infatti un'opzione salutare e conveniente per uno spuntino al lavoro. Al secondo posto, la frutta fresca con il 38% delle preferenze e al terzo gradino del podio la popolarissima barretta di cioccolato scelta dal 31% degli intervistati.
I pistacchi per una pausa veloce e nutriente
Molti nutrizionisti suggeriscono, infatti, la frutta secca come alimento migliore durante una pausa: veloce, nutriente e a portata di mano, aiuta a sentirsi sazi più a lungo. I pistacchi americani, ad esempio, sono un ottimo snack salutare ed energizzante (una porzione di circa 30g ha circa 165 kcal e ben 7 grammi di proteine): hanno un'altissima densità nutritiva perché forniscono quantità importanti di carboidrati e grassi buoni. A questo si aggiunge una forte presenza di fibre che stimolano il senso di sazietà, un alto apporto di minerali e una significativa componente vitaminica. Per coloro che consumano quotidianamente i pistacchi, la capacità di togliere uno sfizio (58%) e il gusto (55%) rappresentano sicuramente i principali driver di consumo. Seguiti dal loro essere comodi e pratici, capaci di essere sgranocchiati ovunque (31%) e l'essere considerati uno spuntino sano ed equilibrato (27%).
I pistacchi americani sono un ottimo snack salutare ed energizzante
La maggior parte degli adulti passa metà del proprio tempo sul luogo di lavoro e per questo motivo sarebbe importante aumentare l'attività fisica quotidiana trovando il modo di praticarla durante l'orario lavorativo. Purtroppo, però, oltre metà degli italiani dichiara di non farla mai o quasi mai durante la giornata di lavoro e solo il 16% la pratica con regolarità. Passare troppo tempo immobili alla scrivania, infatti, non è salutare: ma per "disinnescare" 30 minuti di seduta alla scrivania bastano solo 5 minuti di camminata leggera, insomma, una passeggiata per sgranchirsi le gambe. Oltre 7 italiani su 10 dichiarano effettivamente di farla durante la giornata lavorativa, mentre il 14% afferma di fare della ginnastica per rilassare il collo e solo l'8% dice di trovare il tempo di andare in palestra in pausa pranzo. Secondo l'OMS, stare seduti a lungo fa aumentare il rischio di malattie croniche che possono causare problemi cardiovascolari, diabete e obesità. Purtroppo, oltre metà degli italiani trovano innumerevoli motivi di scusa per evitare di fare attività fisica (scarsità di tempo 48%, mancanza di spazi adeguati 45%, scomodità 25%).
Infine, l'ambiente di lavoro può influenzare negativamente il sistema neuroendocrino: le tensioni accumulate sul lavoro possono causare un progressivo cambio di alimentazione, causando disturbi nutrizionali e dall'indagine emerge che oltre cinque italiani su 10 credono di soffrire di questa patologia. Se stressati, i nostri connazionali spinti da un meccanismo di ricompensa, sono portati a preferire alimenti gustosi, ricchi di zuccheri e grassi, incuranti delle calorie in eccesso. Dolci (37%) e prodotti salati come salatini e crackers (33%) sono i cibi spazzatura preferiti.
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