C’è chi crede che la professione del barman sia nata recentemente, niente di più sbagliato. Dietro questa figura vi è una lunga storia e altrettanto vale per gli strumenti del mestiere. Un barman, seppure esperto, che non si serve di strumenti di qualità non potrà mai eccellere nella professione.
Oggigiorno trovare la migliore attrezzatura da barman è molto più facile che in passato, anche grazie alla presenza di rivenditori seri e affidabile sul web. È importante conoscere tutto di questa strumentazione prima di potersi definire dei barman esperti.
Di seguito la storia, le curiosità e il corretto utilizzo di due degli strumenti di cui un barman non può fare al meno: lo shaker e il jigger.
Shaker
Lo shaker, strumento essenziale nella miscelazione, si distingue per una storia affascinante che risale a migliaia di anni fa. Le prime tracce di utensili simili agli shaker sono state ritrovate in America Latina. Si tratta di oggetti che le civiltà precolombiane utilizzarono per mescolare bevande rituali. Tuttavia, la versione moderna dello shaker è nata nel XIX secolo, quando il bartender americano Jerry Thomas iniziò a sperimentare nuove tecniche per preparare cocktail di qualità.
Nel 1862, Thomas pubblicò How to Mix Drinks or The Bon-Vivant’s Companion, in cui illustrò l'uso dello shaker per creare bevande come il famoso Blue Blazer. Da quel momento lo shaker è diventato uno strumento indispensabile nei bar di tutto il mondo, simbolo di innovazione e creatività.
Curiosamente il design dello shaker ha subito una vera e propria evoluzione. I primi shaker erano realizzati in vetro o metallo e spesso si caratterizzavano per forme e decorazioni elaborate. Negli anni '20 e '30, durante il periodo del proibizionismo negli Stati Uniti, lo shaker divenne un simbolo di eleganza e raffinatezza. Molti modelli erano realizzati in argento o placcati in oro e rappresentavano uno status symbol per chi poteva permetterseli.
Per utilizzare correttamente lo shaker è importante seguire alcuni passaggi fondamentali. Prima di tutto, riempire lo shaker con il ghiaccio per raffreddarlo. Una volta versati gli ingredienti agitare vigorosamente per 10-15 secondi, assicurandosi che lo shaker sia ben sigillato per evitare fuoriuscite. La tecnica varia a seconda del cocktail, ma in generale un movimento energico è essenziale per ottenere una miscelazione uniforme e una consistenza vellutata. Infine, utilizzare uno strainer per filtrare il cocktail in un bicchiere.
Jigger
Il jigger è un altro strumento fondamentale nella preparazione dei cocktail; si utilizza per misurare con precisione gli ingredienti. La storia del jigger risale al XIX secolo. Originariamente la parola "jigger" si riferiva a una piccola quantità di liquore; con il tempo il termine è stato associato allo strumento di misurazione che oggi conosciamo.
Seppure appare come uno strumento semplice, esistono tantissime versioni differenti sul mercato. I jigger possono essere realizzati in acciaio inossidabile, vetro, rame o anche silicone. Inoltre, alcuni jigger presentano marcature interne utili a misure piccole qualità.
Per utilizzare un jigger in maniera ottimale bisogna prendere dimestichezza con le differenti unità di misura; durante i corsi base per barman è tra i primi strumenti che gli esperti insegnano ad utilizzare a chi è alle prime armi. D’altronde, così come per i dolci, variare il dosaggio degli ingredienti compromette il risultato finale.
Generalmente un lato del jigger ha una capacità di 1,5 once (circa 45 ml), mentre l'altro lato misura 0,75 once (circa 22 ml). Ai fini di una corretta misurazione, è bene riempire il jigger fino al bordo e versarlo nel mixing glass o nello shaker. È importante mantenere una mano ferma per evitare di versarne troppo o troppo poco. Alcuni barman preferiscono utilizzare un metodo chiamato "meniscus pour”: riempiono lo strumento leggermente oltre il bordo per compensare eventuali spazi vuoti creati dalla superficie curva del liquido. Con un po' di pratica l'uso del jigger diventa intuitivo.