Mazì. La biodiversità in un impasto.

Una farina unica, nata da oltre 2.000 varietà di grano provenienti da tutto il mondo e adattate spontaneamente alle colline marchigiane.

Un progetto che nasce nei campi, cresce nella ricerca e parla al futuro dell’arte bianca.

Tra il mare e gli Appennini, nei campi sperimentali del Molino Paolo Mariani, la biodiversità diventa valore concreto.
Mazì — che in greco significa insieme — è una farina di tipo 2 frutto di un miscuglio evolutivo composto da oltre 2.000 varietà di grano, selezionate nel tempo per adattarsi naturalmente al territorio marchigiano.
È il risultato di un percorso di ricerca che unisce agronomia, sensibilità artigianale e una visione etica dell’agricoltura.

Una farina con un’anima viva.

Mazì è pensata per impasti a breve lievitazione (circa 12 ore) e ideale per pane, pizza e focacce a lievito naturale.
La sua struttura e la ricchezza di polifenoli e flavonoidi la rendono perfetta per chi cerca autenticità e complessità aromatica nei prodotti da forno.
Ogni impasto racconta la storia di un grano libero, capace di adattarsi e restituire al forno tutto il suo carattere.

Mazì è molto più di una farina. È un progetto culturale.

Dietro ogni chicco c’è una filosofia: custodire la biodiversità, valorizzare l’identità agricola delle Marche e creare un nuovo dialogo tra natura e artigianato.
Per il Molino Paolo Mariani, la farina non è solo materia prima ma cultura viva, che evolve e si trasforma insieme a chi la lavora ogni giorno.