Cantina Ripa della Volta: il respiro della Valpanténa

Ripa della Volta rappresenta l'anima della Valpanténa. Andrea Pernigo, tra tradizione e innovazione, integra vitigni autoctoni e tecniche all'avanguardia per Amarone, Ripasso e Valpolicella

31 ottobre 2024 | 09:30
di Guido Gabaldi

La Valpolicella, famosa per l'Amarone, tuttora sulla cresta dell'onda, si divide in tre zone: Classica, Orientale e Valpanténa. Quest'ultima parte da Verona e sale verso i Monti Lessini passando da Poiano, Quinto di Valpanténa, Marzana e Grezzana. Ed è proprio qui che abbiamo trovato la cantina “Ripa della Volta”, orgogliosa della sua Valpanténa: l'etimo greco potrebbe suonare come “Valle di tutti gli dei”. 

 

Valpanténa, la storia di cantina Ripa della Volta

In un distretto agricolo che sembra fatto apposta per mettere insieme il desiderio e la realtà ha preso vita il sogno di Andrea Pernigo, giovane imprenditore che nel 2015 ha fondato la cantina con una visione chiara: creare vini che possano rappresentare autenticamente questa terra e le sue tradizioni millenarie.

Guidata da una filosofia produttiva orientata alla sostenibilità, Ripa della Volta rappresenta un progetto contemporaneo radicato in un profondo rispetto per la terra che si concreta nella coltivazione biologica: così si  preserva il suolo e lo si arricchisce nel tempo. Il progetto di Andrea Pernigo comprende la Creative Organic Farm, e dunque non si ferma ai prestigiosi vini di collina:  si ha di mira un ecosistema agricolo dove ogni elemento, dalle viti agli ulivi e alle erbe aromatiche, contribuisce al circolo virtuoso della sostenibilità grazie al riutilizzo degli scarti delle singole produzioni.

Cantina Ripa della Volta, la vision

Fin dalla nascita della cantina Ripa della Volta, Pernigo ha seguito una visione di viticoltura che combina il rispetto per l'ambiente con un approccio  innovativo. Convinto che la qualità del vino abbia radici profonde nella salute del suolo, Pernigo esplora con curiosità nuovi orizzonti enologici. Oltre a coltivare i vitigni autoctoni della Valpolicella (come Corvina, Corvinone, Rondinella, Oseleta e altre varietà tradizionali), ha avviato un'audace sperimentazione con vitigni alloctoni, cercando di scoprire quali possano esprimere al meglio le potenzialità di questo territorio ricco di fascino.

All'enologa dell'azienda, Emanuela Flore, il compito di  illustrare alcune specifiche tecniche sulla coltivazione del Valpolicella superiore, del Valpolicella Ripasso e dell'Amarone della Valpolicella, presentati alla stampa nel corso della giornata di divulgazione e scoperta “Respira la Valpanténa”. «Chi lavora in quest'azienda - ci ha raccontato Emanuela -  nel vigneto ci vive, ha un rapporto quasi affettivo con la terra e gli impianti, e spesso si chiede quale sia il vigneto più bello, più sano, più promettente. Si possono dare risposte sentimentali a queste domande: Ripa della Volta ha scelto invece l'approccio scientifico e l'applicazione dell'indice Bigot, inventato da uno dei maggiori esperti italiani di viticoltura biologica, ossia Giovanni Bigot, docente all' Università di Udine. L'originalità del metodo  sta proprio nel tipo di parametri considerati e nella loro combinazione:  sono stati considerati gli aspetti legati alla qualità delle uve, alla produttività della singola pianta, alla sanità dei grappoli e agli assetti ambientali in cui la pianta e i grappoli si sono sviluppati e hanno interagito, per poi influire direttamente sulla qualità del vino finale. Ad ogni singolo fattore è stato attribuito un punteggio parametrato con la qualità delle uve e del vino, prendendo come base di partenza i dati dalle principali ricerche scientifiche internazionali; dall'analisi di tutti i risultati è stata ricavata l'equazione polinomiale che meglio rappresenta questa correlazione tra la misura di campo e il punteggio. Facciamo un esempio: grazie a questi indici noi riusciamo a capire se abbiamo ottenuto una superficie fogliare troppo estesa, e quindi defogliamo nel momento della fioritura, in modo da ottenere grappoli con meno acini. Avere meno acini vuol dire che quando si fa appassire l'uva nei fruttai (per ottenere l'Amarone, ndr) ciò succede in maniera omogenea, e perciò non si va incontro ad alterazioni a livello di integrità sanitaria delle uve da fermentare».

Cantina Ripa della Volta, la degustazione

Dalla ragione al sentimento, il momento della degustazione è stato guidato dalla wine educator Cristina Mercuri.  «Il Valpolicella Ripasso che abbiamo nel bicchiere - ha spiegato Cristina - nonostante la macerazione sulle vinacce di Amarone per dieci giorni mantiene una sua acidità ben distinta, riconducibile all'altitudine dei vigneti di provenienza, e un profilo molto asciutto: il residuo zuccherino rimane trascurabile. Come aroma, è ben avvertibile la parte della violetta e della rosa, fa capolino il frutto più scuro (prugne e ciliegie nere), mentre in bocca i tannini sono ben presenti e comunque eleganti: non asciugano il palato e non lasciano persistenze amaricanti.  Se passiamo invece all'attore protagonista, l'Amarone, diciamo subito che si discosta dalla moda facile e piaciona e quindi dai residui zuccherini che a volte possono arrivare a 12 g/ litro: siamo invece di fronte a un vino che definirei contemporaneo, destinato a lunghi invecchiamenti e ad abbinamenti di prestigio. È stato studiato in modo da non rendere invadente, a livello aromatico, la sosta in botte: si gioca perciò sulla grandezza del contenitore.  E quindi al naso i sentori di tostatura e vaniglia rimangono sullo sfondo, in modo da poter apprezzare pienamente la frutta matura, l'amarena, la rosa damascena, le spezie nere, la parte balsamica e agrumata: una complessità tutta da degustare, insomma, che rende onore alla fama dell'Amarone».

Tanta scienza per adattarsi al respiro della terra, e poi tanta tecnica di degustazione nella giornata “Respira la Valpanténa”: ma anche un cuore grande così, forse prima di ogni altra cosa. I consumatori che conoscono già o fanno la prima esperienza con Valpolicella Superiore, Valpolicella Ripasso e Amarone vanno affascinati col racconto e con la qualità, prima ancora che con i dati tecnici e le sfumature. La cantina  Ripa della Volta sembra averlo capito, e si muove nella direzione della divulgazione, più che dell'esclusività.

Società Agricola Ripa della Volta
Loc. Tendina, Romagnano - 37023 Grezzana (Vr)
Tel 045 8394630

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Alberto Lupini


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