Castello di Meleto: sostenibilità, innovazione e vini di eccellenza
Il Castello di Meleto unisce storia e innovazione nella viticoltura sostenibile, preservando l'ambiente e producendo vini d'eccellenza come Chianti Classico e Vin Santo. Innovazione e tradizione si fondono
Chi non desidera passare una notte in un Castello, proprio come in una favola? L'occasione la offre il Castello di Meleto (Si), una splendida struttura, che vanta una storia millenaria. Fino agli anni Settanta la proprietà era in mano alla famiglia Ricasoli. Oggi è una società con 1600 azionisti e un socio che possiede l'ottanta per cento delle azioni, proprietario di altre cantine. Il Castello di Meleto ha mille ettari a vigna, ma produce olio evo e miele.
Castello di Meleto, obiettivo sostenibilità
Qui la sostenibilità ambientale parte da lontano: non a caso, uno degli aspetti più importanti è il mantenimento del bosco, esteso su 900 ettari, che ogni anno richiede una manutenzione di centinaia di ore di lavoro per conservarlo in buono stato, che consente così l'assorbimento di più di 9mila tonnellate di CO2. Oltre alla depurazione dell'aria, il bosco permette di conservare specie di animali e di piante che rischierebbero l'estinzione e che sono utili per l'equilibrio del vigneto. Ha anche eliminato, ormai da due vendemmie, la raccolta meccanizzata in ogni suo vigneto: un impegno significativo e oneroso, che si traduce in un impiego di ben 80 ore di lavoro.
A partire dal 2017, inoltre, l'azienda vitivinicola ha diminuito la quantità di vetro utilizzata nell'imbottigliamento dei vini. L'ambiente salubre è confermato dall'allevamento delle api, che fungono da indicatore affidabile dello stato di salute dell'aria essendo particolarmente sensibili all'inquinamento. Sono state posizionate cento arnie in diverse zone. Grazie ad uno staff giovane, coordinato dal nuovo direttore generale Francesco Montalbano, l'azienda rappresenta ormai da anni un modello di produzione sostenibile in tre direzioni: ambientale, sociale ed economica.
Castello di Meleto, Chianti Classico è sinonimo di Sangiovese
La proprietà si estende su 130 ettari di vigneto, suddivisi in 4 aree diverse per composizione dei suoli, clima e altimetria. Proprio per questo motivo troviamo grandi espressioni diverse nei vini. L'azienda ha raggiunto traguardi importanti come la certificazione biologica e introdotto pratiche sempre più in armonia con l'ambiente. La concimazione è fatta prevalentemente con l'utilizzo di compost, originato dalla decomposizione di materiale vegetale proveniente da quello stesso appezzamento. Il monitoraggio delle malattie avviene attraverso un sistema innovativo: la disposizione di 7 centraline collegate con una serie di 21 sensori distribuiti tra i filari di tutte le vigne, che scambiano i dati in modo wi-fi e avvertono quando si manifesta un rischio di infezione o di presenza di patogeni in modo che sia trattata tempestivamente esclusivamente quella zona. Sebbene questa tecnologia si conosca già, Castello di Meleto è la prima azienda in Italia a utilizzarla su grandi distanze.
Chianti Classico è sinonimo di Sangiovese, un vitigno straordinario, che in Italia viene coltivato in diverse aree ma che proprio in questa zona dà una delle espressioni più note. Di Sangiovese esistono però diversi cloni e biotipi ed è per questo che si è deciso, alcuni anni fa, di intraprendere una sperimentazione con l'Università di Firenze per individuare quelli che meglio si adattano alle cinque macroaree all'interno della proprietà. Obiettivo è individuare il clone di Sangiovese CdM, dotato di caratteristiche uniche e capace di adattarsi alle diverse situazioni microclimatiche, presenti in azienda. Il lavoro ha richiesto anzitutto lo studio delle macrozone, cui è seguita la selezione di 150 viti. Grazie all'estensione della proprietà e alla lunga storia della viticoltura a Meleto, nei secoli sono stati selezionati i terreni più vocati, divisi in sei zone diverse per clima, pendenze, esposizione, composizione dei suoli e altimetria.
I vini di Castello di Meleto
In occasione della Wine Week abbiamo potuto assaggiare i cru prodotti dal Castello di Meleto, quali:
Simbionte 2022 Igt Toscana Bianco
Una produzione recente (2022), nato da uve Trebbiano e Malvasia. Dopo la vinificazione per 15 mesi riposa in barrique di acacia, nasce un vino piacevole, elegante dalle note agrumate,
Casi Chianti Classico 2019
100 per cento Sangiovese, proviene da piccoli appezzamenti del vigneto Casi dal terreno argilloso. La raccolta manuale avviene con una selezione accurata, dopo la fermentazione segue la svinatura in vasche di cemento. Poi un lungo passaggio parte in botte di rovere e una piccola parte in tonneaux. È un vino rotondo, deciso, non aggressivo ed equilibrato. È uno dei vini che abbiamo apprezzato maggiormente.
Trebbio Chianti Classico 2019
È stato scelto di valorizzare questo vigneto, per esaltare le differenti espressioni del Sangiovese, un patrimonio di biodiversità, che il Castello di Meleto offre. Affinamento in botti di rovere francese e nasce un vino dal colore rubino e dal gusto rotondo.
Chianti Classico Gran Selezione 2019
Ottenuto esclusivamente da uve Sangiovese, provenienti da Vigna Poggiarso, arroccato su una collina a 560 metri s.m, ma calda d'estate. Una produzione limitata perché l'appezzamento è piccolo. Un vino dal colore intenso, persistente, strutturato, dai sapori freschi. Con la sua eleganza si accompagna ad arrosto, brasato e carne alla brace. Nasce da una vendemmia accurata: prima con una selezione in vigna, poi sul tavolo. Affinamento in botte per 27 mesi, poi invecchiamento minimo di 6 mesi in bottiglia.
Vin Santo 2012
Non può mancare il Vin Santo, dolce, aromatico che accompagna i tipici cantucci a fine pasto.
Castello di Meleto
53013 Gaiole in Chianti (Si)
Tel 0577 749129
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Alberto Lupini