Dopo essersi imposta sui mercati come una delle cantine che ha avuto più successo con i Pinot bianchi, Nals Margreid, di Nalles (Bz), ora alza l’asticella di quell’eccellenza a cui lavora da anni e con lo Chardonnay sfida niente meno che la Borgogna. E lo fa giocando la carta di Nama, la selezione pluripremiata frutto di un ettaro di una vigna vecchia, giunta col millesimo 2021 alla sua quinta edizione. Un nome che raggruppa le iniziali di Nals e Margreid, sintetizzando con ciò l'essenza della cantina.
La quintessenza di vent'anni di lavoro con lo Chardonnay
Parliamo di un vino che rappresenta un po’ la summa del lavoro di vent’anni dell’enologo Harald Schraffl e che oggi è la bandiera di una delle più antiche, e al tempo stesso più innovative, realtà dell’enologia dell’Alto Adige. Un vino bianco che nelle 5 annualità ha dimostrato di sapere sfidare il tempo e di avere raggiunto un equilibrio assoluto fra finezza e carattere, per raggiungere un’identità per cui può rappresentare sia la regione che l’Italia ai massimi livelli. Una sorta di leadership di cui si è avuta piena conferma in occasione di una master class, curata dal sommelier Paolo Porfidio insieme a Schraffl, miglior enologo 2023 per L’Espresso, e al direttore commerciale della cantina, Gottfried Pollinger, già benemerito della viticoltura al Vinitaly 2022.
Il terroir: microzone vocate e sostenibilità
Nama è il risultato della grande esperienza ed estro dei viticoltori dell’azienda e di un’intensa ricerca sul territorio delle microzone più vocate, un prodotto che ben rispecchia il carattere dell’area e del territorio alpino in contesto internazionale. È un vino che esprime tutta la grazia e l’eccezionalità dei vini Nals Margreid.
Per realizzare questo progetto, nato nel 2016 come Cuvée e diventato 100% Chardonnay a partire dal 2019, l’azienda non ha solo ricercato il vigneto più adatto, ma si è anche impegnata nel seguirlo con cura perseguendo una filosofia di sostenibilità in cui crede e investe molto da sempre.
Nama: un vino che evolve con grazia ed eleganza
I vitigni di Chardonnay, con esposizione sud/sud-est, a Magrè nella Bassa Atesina, affondano il piede nella ghiaia calcarea bianca, profonda e con un alto contenuto di humus, tra i 300 e i 400 metri di altitudine in un clima mediterraneo, con il caldo temperato caratterizzato da estati calde, inverni miti e venti pomeridiani caldi. Le uve vengono raccolte e selezionate a mano, coerentemente con la filosofia perseguita dalla cantina, per poi fermentare e invecchiare in piccole botti di rovere per 18 mesi. Dopo l’assemblaggio, il vino invecchia 12 mesi in serbatoi d’acciaio e, infine, resta ad affinare 1 anno in bottiglia. Uno stile che andato via via affinandosi nei 5 anni finora prodotti (era saltata l’annata 2018) e che dimostra una capacità di invecchiare, evolvendo al meglio, che ha pochi eguali per eleganza e intensità. Ciò che colpisce di più di questo vino è forse il finale, setoso, perfetto e che lascia la voglia di berne ancora.
La produzione di Nama: dai blend al 100% Chardonnay
Nama è stato prodotto nel primo anno per 1600 bottiglie e ora si è giunti a 2000, a conferma di una scelta di selezione assoluta. Le prime sperimentazioni sono del 2010, con l’impianto di nuovi vitigni. Nella prima annata si trattava di un blend all’85% di Chardonnay, al 9% di Pinot Bianco e al 6% di Sauvignon. L’affinamento ricordato ha garantito a oggi di ritrovare un 2016 che si presenta ancora oggi con colore giallo oro con dei riflessi verdi, molto fresco al naso, agrumato e con note calde che richiamano un po’ la parte verde del Sauvignon.
Nel 2017 Nama aveva avuto un leggero incremento dello Chardonnay passato al 90% e una riduzione del Pinot Bianco al 7% del Sauvignon al 3%. Si tratta di un vino che oggi ha una spina dorsale molto alta, anche per l’acidità, e che ha una grande freschezza e fa avvertire quella sapidità che sarà poi la caratteristica che si ritrova negli anni successivi.
Nello Chardonnay del 2019, anno dal quale il vino è prodotto in purezza, si avverte più acidità e resta una sfumatura verde nel colore, oltre al sentore un po’ agrumato e balsamico. Un piccolo cambio di passo si avverte, oltre che nell’eliminazione del blend, nell’aver svolto totalmente la malolattica garantendo assoluta freschezza ed eleganza al vino. Un’evoluzione che si conferma nel 2020 dove, secondo l’enologo, al successo del vino da parte di tutti i commentatori era seguita una ricerca delle piccole imperfezioni per rendere ancora migliore la ricetta di questo vino.
Si arriva così al 2021 in vendita in questi giorni al prezzo di 85 € franco cantina. Siamo di fronte a un vino praticamente quasi perfetto, dove aromaticità, mineralità e finezza emergono in tutta la loro evidenza, facendo immaginare una sicura maturazione ed evoluzione. Ci sono i sentori di grafite, tipici di uno Chardonnay che, emblema dello stile italiano, si prepara a sfidare i più grandi Chardonnay della Borgogna.
Le altre etichette di Chardonnay firmate Nals Margreid
Ma non c’è solo Nama per lo Chardonnay di Nals Margreid. Sono infatti tre le linee di etichette di questo vitigno: c’è Calc, prodotto da uve coltivate a sud di Magrè che garantiscono un vino vigoroso, grazie anche a una maggiore produzione per pianta (circa 10.000 kg per ettaro). Si tratta di un vino che ha molta armonia e che è rotondo. Costa 11 € franco cantina per l’Horeca.
Poi c’è Magri, prodotto da vigne di quasi quarant’anni su pergole, che fa la malolattica e costa 19 €. Più sopra c’è Baron Salvador, il più selezionato, che è in vendita ai suoi 32 €.
La storia della cantina che dura da 250 anni
Nals Margreid affonda le sue origini nel 1764, data incisa sul pavimento dell’edificio nucleo storico della cantina, su iniziativa di un aristocratico di Nalles e, da allora, racconta l’Alto Adige attraverso i suoi vini che nascono nei 160 ettari di terreno divisi in 14 microzone particolarmente vocate che vengono tutte vinificate separatamente. Nel 1932 la cantina viene acquisita da 32 famiglie, diventate oggi 138, che portano avanti la tradizione con rispetto della natura e attenzione alla qualità. Nel 1985 avviene la fusione con la cantina di Margreid. La cura e l’attenzione che la cantina riserva a ogni fase di produzione, dalla coltivazione dei vitigni e scelta dei migliori grappoli fino alle fasi di invecchiamento e affinamento del vino, conferiscono alla loro selezione di vini una ricchezza di note aromatiche e di struttura che sono apprezzate dal mercato interno, ma anche internazionale e più moderno. La produzione è di 1.100.000 bottiglie all’anno, per il 70% di vini bianchi (Pinot Bianco, Sauvignon, Chardonnay, Gewürztraminer, Pinot Grigio, Riesling e Müller Thurgau) e per il 30% di rossi (Pinot Nero, Lagrein, Merlot, Cabernet e Schiava). Le esportazioni raggiungono 40 Paesi.
Nals MairgredHeilegenberg 2 - 39010 Nalles (Bz)
Tel 0471 678626
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Alberto Lupini
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