Vendemmia 2024 dell'Asti Docg: si prospetta un'annata da record
La vendemmia 2024 di Asti Docg presenta risultati analitici sopra le aspettative, mentre la produzione, in aumento del 12% rispetto all'anno precedente, si attesta su livelli sostenibili
La vendemmia 2024 nell’area Asti Docg si prospetta particolarmente positiva, segnando un ritorno a condizioni climatiche ottimali e a una produzione di alta qualità. A darne notizia è stato il Consorzio Asti Docg durante una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Gastaldi.
Asti Docg, la vendemmia 2024
L'annata 2024 si conferma d'eccellenza per l'Asti Docg, con una produzione abbondante e di alta qualità. Questi risultati sono il frutto di un lavoro costante e attento da parte dei produttori e del Consorzio, che da sempre si impegnano a tutelare e valorizzare questo straordinario territorio vitivinicolo.
Per Lorenzo Barbero, vicepresidente senior del Consorzio Asti Docg «la nuova stagione si apre sotto i migliori auspici». «La vendemmia - ha aggiunto - si preannuncia infatti più che soddisfacente sia sul piano dei volumi che, soprattutto, della qualità. Premesse fondamentali per lavorare al meglio su mercati che si stanno facendo sempre più competitivi, anche a causa di una congiuntura complessa su buona parte della domanda globale».
Secondo la relazione tecnica del responsabile del Laboratorio del Consorzio, Guido Bezzo, l'annata 2024 ha visto condizioni climatiche particolarmente favorevoli alla maturazione delle uve. Le abbondanti precipitazioni hanno evitato stress idrico alle viti, prevenendo fenomeni di appassimento e garantendo un ottimo stato fitosanitario.
Asti Docg, quantità e qualità
L'equilibrio tra vegetazione e frutto ha permesso di posticipare l'inizio della vendemmia a settembre, evitando gli anticipi degli ultimi anni. Le analisi condotte sulle uve mostrano un contenuto zuccherino medio di 194 g/l, molto vicino ai valori ottimali per l'espressione aromatica del Moscato. Anche l'acidità e gli altri parametri analitici si presentano in linea con gli standard qualitativi della denominazione.
Si stima un raccolto complessivo leggermente inferiore al milione di quintali, con una resa media per ettaro che si avvicina ai 100 quintali, in linea con il disciplinare di produzione. Questo significa non solo un aumento del 12% rispetto all'anno precedente, ma anche un ritorno a una produzione più sostenibile e rispettosa del territorio.
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Alberto Lupini
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