Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 19 dicembre 2025 | aggiornato alle 12:20| 116435 articoli in archivio

Bererosa 2018 a Palazzo Brancaccio Cucina & Vini riporta a Roma i rosati

Mariella Morosi
di Mariella Morosi
27 giugno 2018 | 12:55

Anche quest’anno i saloni di Palazzo Brancaccio ospiteranno Bererosa, la manifestazione organizzata dal magazine Cucina & Vini dedicata ai vini rosati italiani, sia fermi che bollicine, molto apprezzati in estate.

Questa tipologia, di forte appeal e di invidiabile versatilità, consente abbinamenti gastronomici bilanciati e interessanti, conquistando sempre più l'interesse di un pubblico giovane, sensibile alle tendenze globali, oltre che quello degli appassionati del rosa. A favorirne la scelta, a tavola, sono gli abbinamenti ai vari piatti, dalla pizza alla pasta, dal pesce alle carni fino ai formaggi. Per questo tradizionalmente Bererosa propone un percorso gastronomico con sapori classici ma anche insoliti.

()

È innegabile come l’”onda rosa” stia conquistando consensi in tutte le sue provenienze regionali e nelle varianti, dal millennialpink, il rosa chiaro, all’hot pink, il più deciso, che sembra al momento prevalere nelle scelte dei consumatori con numeri importanti. La missione di questa manifestazione romana è quella di rafforzarne l’immagine promuovendone le potenzialità poco conosciute, apprezzatissime invece nei mercati internazionali. E' innegabile il nuovo interesse dei consumatori italiani per i vini rosati, riconducibile alla loro affermazione come fenomeno di tendenza, come dimostrato da quanto avviene nel mondo, dove si registra un  + 30% dei consumi rispetto a 15 anni fa. In questo contesto l’Italia ha una posizione defilata, in attesa di recuperare la classifica che merita visto che ogni cinque bicchieri di vino consumati nel mondo, uno è italiano.

«I dati forniti dall’Osservatorio francese sul mercato dei rosati, gestito da Civp e France Agrimer - dice Francesco D’Agostino, direttore responsabile di Cucina & Vini - confermano la tendenza alla crescita nei consumi dei rosati nel mondo cominciata nel 200 (tra il 2002 e il 2016 la crescita è stata del 32%, raggiungendo 24 milioni di ettolitri, e rappresenta il 10,6% del consumo di vini fermi mondiale),  mentre i dati del consumo generale dei vini sono statici. In Francia nell’ambito dei vini fermi si consuma il 32% in rosa, in Italia il dato è del 4%, mentre in Usa vale il 14 % e il Germania l’8%. Riguardo la produzione l’Italia ha raggiunto il picco produttivo nel 2010 superando i 5 milioni di ettolitri, quando era il secondo produttore del mondo dopo la Francia, ma il primo esportatore. Da allora ha giustamente ridotto la sua presenza nel mercato dei vini entry level (livello base) diminuendo però sensibilmente la produzione, che in sei anni è scesa fino a 2,3 milioni di ettolitri. È stata dimezzata così la sua presenza sul mercato mondiale in termini di volume, scesa al 15% nel 2016, mentre in valore è arrivata al 21% confermando un posizionamento più adeguato del prodotto italiano».

()
Francesco D'Agostino

Quanto al futuro, l’Iwsr (International Wines and Spirits Record), una delle più accreditate società nell’analisi dei mercati degli alcolici, ha previsto tra il 2016 e il 2021 un’ulteriore crescita del 7% del mercato dei vini rosé. Se da noi si registra una crescente curiosità dei consumatori per questi vini, seppur ancora più al calice che in bottiglia, anche i ristoratori e gestori di locali sono sempre più propensi a proporli ai propri clienti, «Per questo – dice ancora D'Agostino-  occorre avviare azioni di promozione mirate che possano rimarcare alcuni fattori decisivi per il suo definitivo salto di qualità, come la forte personalità, la destagionalizzazione, la sua capacità di adattarsi a tutto pasto e l’orientamento verso un orizzonte sempre più unisex considerando l’apprezzamento del pubblico femminile. E senza dimenticare il lavoro sulla qualità, che rimane l'elemento fondamentale nella scelta».

A differenza dei fenomeni Prosecco e Pinot grigio, collocati in zone delimitate e ben gestiti da organismi centralizzati che sanno rispondere alla domanda mondiale crescente, per i rosati stabilire una vera regia è più complesso perché al pari dei rossi o dei bianchi mettono insieme un coacervo di diversità. La novità che potrà rispondere a questa necessita è recente e datata Vinitaly 2018, quando è stato firmato un protocollo d’intesa per i vini rosati d’Italia da alcune delle realtà consortili come il Consorzio di Tutela dei Vini Castel del Monte, quello dei Vini d’Abruzzo, dei Vini Salice Salentino, del vino Bardolino e il Consorzio Valtènesi. Ora, il 3 luglio, l’annata 2017 dei rosati chiede la ribalta e Bererosa si propone quale palcoscenico privilegiato per migliorare il posizionamento anche mettendo a confronto le produzioni di tutti i territori italiani.

()

Un banco di prova nella Capitale, in un luogo di consumo lontano dai territori produttivi. Anche per questa edizione numero sette continua il sodalizio con DiamBouchage, azienda di punta nella produzione di tappi tecnici in sughero, valido partner tecnico anche quest’anno, e con ORO Caffè, torrefazione udinese specializzata nella selezione, tostatura e miscelatura per singole origini dei migliori caffè del mondo.

Come per tutti gli eventi targati Cucina & Vini, a Bererosa non mancherà una interessante proposta gastronomica da abbinare ai numerosi rosati in degustazione con quattro postazioni di streetfood:  Il "Maritozzo Rosso" dove Edoardo Fraioli proporrà svariate versioni del maritozzo romano tutte in chiave gourmet; "Meglio Fresco Pescheria!" dove Arturo & Mary, coppia nella vita e nel lavoro, saranno presenti con le loro selezioni di crudi, tra cui le ostriche, e una vasta scelta di piatti cotti; "Meraviglie in Pasta", laboratorio di pasta fresca di Zagarolo che proporrà la sue creazioni nella versione fritta come le Frittatine di pasta e ravioli, tutto avvolto in una croccante panatura e fritto al momento; infine "Sandro Tomei Selezioni Gastronomiche", con Pizza con la mortadella, hot dog, taglieri di salumi e formaggi. 

L'evento inizierà alle ore 16.00 del 3 luglio presso Palazzo Brancaccio e avrà un costo complessivo di 15 euro, che comprende un calice in omaggio e una sacca porta bicchiere. Per i sommelier sarà possibile accedere ad un prezzo ridotto di 10 euro mostrando la tessera associativa in biglietteria.

Per informazioni: www.cucinaevini.it

© Riproduzione riservata