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Posate monouso e "registri". Ecco come aprire i centri estivi

22 maggio 2021 | 20:27

Finalmente si fa un po' di chiarezza anche per l'estate dei bambini. Che non sempre possono andare in vacanza o che anche se ci vanno non ci stanno per tutto il periodod in cui non sono impegnati a scuola. E per molti diventano quindi fondamentali i centri estivi, dai Cre delle parricchie, fino alle "colonie" che ripartiranno dal 15 giugno. E per queste realtà sono giunte le nuove regole e i protocolli: dal  "registro di presenza" per consentire il tracciamento di eventuali contagi all'obbligo di mascherine per gestori e bambini sopra i 6 anni, dalle posate monouso agli ingressi scaglionati: sono le linee guida per la riapertura dei centri estivi contenute nell'ordinanza firmata dai ministri della Salute Roberto Speranza e per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti.

La prima novità è che non ci sarà quest’anno, diversamente dall’anno scorso, un rapporto numerico prestabilito e fisso tra educatori/animatori e ragazzi, né la divisione rigida per età. L’accesso alle attività deve avvenire tramite iscrizione, ma «il numero massimo di minori accolti deve tenere conto degli spazi e dell’area disponibile, delle raccomandazioni sul distanziamento fisico, nonché del numero di persone presenti nella stanza, del tipo di attività svolta e della durata della permanenza quando le attività si svolgono in spazi chiusi».

Posate monouso e registri Ecco come aprire i centri estivi



Resta la necessità di «garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, così come previsto dalla normativa vigente», ragione per cui «è fondamentale l’organizzazione in gruppi e l’organizzazione di una pluralità di diversi spazi o aree per lo svolgimento delle attività programmate». Dal punto di vista organizzativo quindi il vincolo maggiore è costituito dal fatto che le attività devono svolgersi in "bolle": è infatti prevista «l’organizzazione delle attività in gruppi nel caso di bambini più grandi e degli adolescenti, evitando contatti tra gruppi diversi».

Le regole disciplinano i centri diurni ma anche i campi estivi che prevedono il pernottamento e dovranno essere seguite da tutti gli enti che organizzano, dagli asili nido alle parrocchie, dagli enti culturali agli scout, dalle palestre ai parchi giochi.

E partiamo subito dalle norme che riguardano più direttamente gli operatori dell'Horeca ricordando che sono prioritariamente da privilegiare giochi e attività all'aperto, ma è possibile operare anche negli spazi al chiuso nel rispetto del distanziamento e arieggiando "frequentemente i locali". Ecco tutte le regole da seguire:

PASTI CON PIATTI E POSATE MONOUSO

Possibile anche ricorrere a servizi esterni nel rispetto dei protocolli. Se sono previsti pasti, gli operatori, educatori o animatori, anche volontari, devono lavarsi le mani prima di preparare il pasto e dopo aver aiutato eventualmente i bambini; si devono sempre utilizzare posate, bicchieri e stoviglie monouso, possibilmente biodegradabili, anche al di fuori dei pasti; eventuali fornitori esterni, come ogni soggetto esterno al gruppo, devono rispettare le indicazioni dei protocolli.

PERNOTTAMENTI, UN METRO TRA I LETTI

È necessario misurare tutti i giorni la temperatura ai ragazzi e non mescolare la biancheria dei ragazzi. "E' consigliato prevedere un erogatore di gel idroalcolico per le mani all'ingresso di ogni camera e tenda".

INGRESSI SCAGLIONATI

I gestori devono prevedere punti di accoglienza per l'ingresso e per l'uscita.REFERENTE COVID
Gli operatori, animatori e volontari dovranno essere "opportunamente informati e formati sui temi della prevenzione di Covid-19" e "il gestore deve individuare un referente per Covid-19 all'interno della propria struttura che sovraintenda il rispetto delle disposizioni previste nelle linee guida".

GIOCHI IN SPIAGGIA, RESTA DISTANZIAMENTO

Per i giochi all'area aperta, in parchi, spiagge, giardini e sentieri, per i minori, che comunque devono essere accompagnati da un adulto, è necessario il "rispetto del distanziamento fisico" e l'uso dei "dispositivi di protezione individuale".

SEGNALETICA E MESSAGGI EDUCATIVI

Gli spazi dovranno essere indicati per evitare assembramenti e le strutture sono invitate ad affiggere manifesti con le regole anti-contagio.

GITE E VISITE, OCCHIO AI TRAPORTI

Richiesto sempre il rispetto delle "vigenti disposizioni di sicurezza".

ASILI NIDO, GIOCATTOLI IGIENIZZATI

Non essendo possibile mantenere le distanze nelle attività con piccoli da 0 a 3 anni gli educatori devono usare "ulteriori dispositivi" oltre alla mascherina chirurgica, per esempio per proteggere occhi e viso. I giocattoli debbono essere disinfettati ma anche risciacquati visto che potrebbero essere portati in bocca dai bambini.

CESTINI RIFIUTO CON PEDALE

Il gestore deve inoltre prevedere "sufficienti scorte" di mascherine, gel, salviette di carta monouso.

SPAZI DEDICATI PER OSPITARE CASI SOSPETTI

Chi organizza attività per i ragazzi dovrà chiedere una iscrizione e comunque predisporre "spazi dedicati" nel caso in cui un bambino o un operatore "manifestino sintomatologia sospetta". Se qualcuno ha una temperatura sopra 37.5 gradi o un sintomo compatibile con il Covid, "va posto in una area separata di isolamento dagli altri minori sotto la vigilanza di un operatore possibilmente vaccinato".

DISABILI, RAPPORTO 1 A 1 CON OPERATORI

L'ordinanza chiede per i più fragili "particolare attenzione e cura" anche potenziando la presenza di educatori "fino a portare eventualmente il rapporto numerico a un operatore per ogni bambino inserito".

Di vaccinazione per gli operatori, educatori e animatori non si parla. C’è solo un passaggio che menziona il vaccino, là dove dinanzi a un bambino o un ragazzo che durante le attività manifestasse un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19, andrà «posto in una area separata di isolamento dagli altri minori, sotto la vigilanza di un operatore, possibilmente vaccinato, che indosserà una mascherina chirurgica e che dovrà mantenere, ove possibile, il distanziamento fisico di almeno un metro».

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