Dimentica le spiagge, l'Entroterra chiama: a tavola nei castelli del Cilento

Entroterra 2024 arriva dal 6 al 9 ottobre tra i comuni dell'Alto Sele e dell'Alto Cilento. Cene in castelli, tradizione e innovazione, e tante esperienze autentiche per scoprire il cuore nascosto dell’Italia

18 settembre 2024 | 11:51

Dimenticatevi le solite vacanze sulla riviera o le città d'arte piene di turisti. Se volete fare una vera esperienza italiana, quella che nessuno vi ha mai raccontato, è ora di avventurarsi in un territorio spesso dimenticato: l’entroterra. Sì, avete capito bene, Entroterra 2024 è l’evento che vi porterà lontano dalla folla e dentro il cuore pulsante dell’Italia, tra colline, castelli e – ovviamente – tanto ciboEntroterra 2024 si svolgerà tra i comuni dell'Alto Sele e dell'Alto Cilento dal 6 al 9 ottobre.

Entroterra 2024, cosa è?

Il progetto Entroterra è una di quelle idee che fanno venire voglia di lasciarsi tutto alle spalle, saltare in macchina e perdersi tra stradine di campagna. L’iniziativa è capitanata dallo chef stellato Cristian Torsiello (uno che di cibo ne sa), del ristorante una stella Michelin Osteria Arbustico di Paestum (Sa), con l’obiettivo di portare alla ribalta le zone interne dell’Italia. Quelle che conosci solo perché la tua nonna ci faceva le vacanze o perché ci sei passato una volta cercando la strada per il mare.

Il concetto? Semplice: celebrare il cibo, la cultura e la tradizione di questi luoghi. E non pensate a sagre di paese con panini unto-alla-mano; qui parliamo di cene nei castelli, laboratori di cucina e passeggiate tra i vigneti. Una vera e propria esperienza sensoriale, dove la lentezza è la regola d’oro (e fidatevi, non sarà noioso).

Castelli e certose: cena con storia a Entroterra 2024

Uno dei pezzi forti di Entroterra 2024 sono le location. Se pensate che cenare in un ristorante con vista sia il massimo del lusso, aspettate di trovarvi alla Certosa di Padula, nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno, al Castello di Rocca Cilento (Sa) o al Castello di Taurasi (Av). Dimenticate il solito ristorante chic: qui si cena sotto gli affreschi barocchi, con una scenografia che potrebbe fare invidia a un film medievale o a un libro di storia.

Non solo cibo (ma anche tanto cibo) a Entroterra 2024

Ok, parliamo di ciò che conta davvero: il cibo. Entroterra è il festival per chi ha la passione del mangiare bene, ma con un pizzico di stile. Qui, gli chef locali prendono ingredienti che provengono direttamente dalla terra – parliamo di prodotti selvatici raccolti nei boschi – e li trasformano in piatti gourmet.

E non si tratta solo di seguire la tradizione. Certo, la pasta fatta in casa c’è (e sarebbe un crimine non provarla), ma questi chef hanno il coraggio di reinventare le ricette antiche, rendendole contemporanee senza snaturarle. È come se nonni e nipoti si fossero unite in cucina, e il risultato è un’armonia di sapori che non trovate certo nel solito ristorante trendy della città.

Esperienze oltre il piatto: raccogli, cammina e impara a Entroterra 2024

Ma Entroterra 2024 non è solo un festival gastronomico. Qui si parla di esperienze complete. Ad esempio, avete mai pensato di imparare a fare il formaggio con le vostre mani? Beh, ora potete. O magari preferite camminare tra le colline con un esperto locale che vi racconta le storie dei vigneti? Anche questo è possibile.

C’è anche un programma olistico per chi vuole riconnettersi con la natura. Escursioni, passeggiate tra i boschi e sessioni di raccolta erbe sono solo alcune delle attività che vi aspettano. E alla fine, quando pensate che sia tutto finito, arriva il momento migliore: sedersi a tavola e gustare ciò che avete contribuito a creare.

Tradizione e innovazione a Entroterra 2024

Il bello di Entroterra è proprio questo equilibrio tra passato e futuro. Non è un festival che vi riporta indietro nel tempo come una rievocazione storica in costume, ma nemmeno vi propone l’ennesima sfilata di chef in giacca bianca che parlano solo di innovazione. Qui, la tradizione viene rispettata ma con una ventata di modernità che non guasta. C’è la voglia di far rivivere i vecchi metodi di produzione, ma anche di rendere questi luoghi un po’ più contemporanei. Il tutto con un’attenzione alla sostenibilità, che in un mondo sempre più rapido e disinteressato, suona come una boccata d’aria fresca.

Turismo lento? Sì, Grazie! Ad Entroterra 2024

Ora, non immaginatevi che per scoprire l’entroterra vi serva una mappa e una bussola. Certo, il concetto di “turismo lento” fa parte del pacchetto, ma qui parliamo di lentezza buona. Quella che ti permette di assaporare ogni attimo, senza stress e senza fretta. Che siate in un laboratorio di cucina o in una passeggiata tra i vigneti, vi sembrerà di essere tornati a un tempo in cui i minuti non erano scanditi dalle notifiche del telefono. E vi renderete conto che, a volte, la lentezza è il vero lusso.

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Alberto Lupini


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