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Cancellata la legge vergogna per l'aranciata senza arance

La Camera dei deputati ha ripristinato la norma che era stata introdotta con un emendamento del senatore Casoli, che non ha mai dato una spiegazione tecnica o politica alla sua azione. Ha vinto la nostra protesta e quella dei produttori. Peccato che il Governo continui ad incolpare la Ue ...

 
14 maggio 2009 | 17:28

Cancellata la legge vergogna per l'aranciata senza arance

La Camera dei deputati ha ripristinato la norma che era stata introdotta con un emendamento del senatore Casoli, che non ha mai dato una spiegazione tecnica o politica alla sua azione. Ha vinto la nostra protesta e quella dei produttori. Peccato che il Governo continui ad incolpare la Ue ...

14 maggio 2009 | 17:28
 

 L'arrivo in Italia delle bibite all'arancia "senza arance" è stato ufficialmente sventato. La definitiva soppressione, da parte della Camera, della norma dell'articolo 21 della legge comunitaria, come annunciato dal ministro delle Politiche europee Andrea Ronchi, blocca un provvedimento che avrebbe avuto riflessi negativi sia per i consumatori che per i produttori agrumicoli del nostro Paese e contro il quale per prima si era alzata la voce di protesta di "Italia a Tavola".

Sulla decisione le organizzazioni degli agricoltori ricordano che la possibilità di vendere sul nostro mercato bibite di fantasia al gusto e con il colore dall'arancia senza contenere, tuttavia, neanche una minima percentuale di agrumi, era prevista dal progetto di legge comunitaria che, di fatto, toglieva l'obbligo del contenuto minimo del 12% di succo di agrumi previsto per questo particolare tipo di bevande.

Una modifica tutta italaliana fatta in sede di conversione dei regolamenti europei verso la quale Coldiretti, Cia e Confagricoltura si erano sempre espresse in maniera nettamente contraria, in quanto consentiva, di fatto, la commercializzazione di pure bevande colorata al profumo di arance.

Misura, oltretutto, fortemente contraddittoria con lo stesso orientamento della Commissione Ue che ha varato, nei mesi scorsi, un progetto per incrementare il consumo di frutta soprattutto tra i giovani, avviando un apposito programma con sostanziosi finanziamenti nelle scuole europee. La norma che sarebbe risultata dall'emendamento presentato dal senatore Francesco Casoli (Forza Italia) avrebbe avuto l'effetto di confondere e disorientare gli stessi consumatori che, soprattutto i bambini, si sarebbero trovati a bere un prodotto, reclamizzato per i suoi contenuti di frutta, che, invece, non ci sono affatto. Non solo. A pagarne le spese saranno anche i nostri produttori di agrumi, che già sono costretti ad affrontare una situazione di mercato sempre più difficile e fanno i conti con pesanti costi di gestione.

Sulla questione riportiamo una chiarazione del ministro Luca Zaia: «Abbiamo riparato ad un errore madornale che non solo andava contro i consumatori ma che sfidava qualsiasi regola di buon senso. A volte, per favorire alcuni settori, si fanno scelte improvvide dimenticando concetti elementari che invece i cittadini danno per scontati, come il fatto che per fare l'aranciata ci vogliono le arance. Abbiamo raddrizzato una stortura che avrebbe colpito un comparto importante come quello dell'agrumicoltura». Fino a qua siamno totalmente d'accordo con il Ministro. Non lo siamo invece più quando dice che «Recepire in Italia la misura comunitaria sulle bevande di fantasia avrebbe significato imboccare una strada che non ci appartiene e che non condividiamo. Le aranciate senza succo d'arancia o i finti vini rosati li lasciamo ad altri. Noi siamo per le produzioni di qualità, frutto di una agricoltura vera». Va bene non chiamare in causa i mariuli come il senatore Casoli, ma perchè incolpare la Ue che su questo punto nopn ha colpe ?

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