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Farmers market e km zeroFipe in campo contro Coldiretti

Fipe e Coldiretti di nuovo in disaccordo. La Fipe contesta la ricerca secondo cui il 64% degli italiani acquisterebbe sui campi per difendersi dalle frodi: I dati sono un’illusione. Gli agricoltori hanno una linea di produzione identica sia per il mercato famigliare sia per la filiera distributiva

 
15 settembre 2009 | 12:15

Farmers market e km zeroFipe in campo contro Coldiretti

Fipe e Coldiretti di nuovo in disaccordo. La Fipe contesta la ricerca secondo cui il 64% degli italiani acquisterebbe sui campi per difendersi dalle frodi: I dati sono un’illusione. Gli agricoltori hanno una linea di produzione identica sia per il mercato famigliare sia per la filiera distributiva

15 settembre 2009 | 12:15
 

 Quasi 2/3 degli italiani (il 64%) si difende dai rischi alimentari acquistando cibi locali che subiscono minori elaborazioni e offrono maggiori garanzie di freschezza e genuinità, contro il rischio delle frodi. è quanto emerge da una analisi della Coldiretti/Swg dal quale si evidenzia che l'acquisto diretto dal produttore è l'unica forma di distribuzione commerciale che ha registrato una crescita battendo nell'alimentare negozi, hard discount e ipermercati nel 2008.

Sulla questione è subito intervenuta la Fipe-Confcommercio. «Gli unici trattamenti sui prodotti agro-alimentari avvengono al momento della produzione, non certo all'interno della filiera distributiva che è naturalmente obbligata a conservare bene la merce. è del tutto evidente, quindi, che il consumatore si rivolge direttamente al contadino solo con l'idea, ma non con la certezza, di acquistare un cibo più genuino e scevro da alterazioni o frodi alimentari. Non a caso il latte fresco preso dai distributori automatici va bollito prima di essere ingerito, come ben sanno i consumatori e come sostenuto in una circolare del ministero della Salute». Edi Sommariva, direttore generale Fipe-Confcommercio, commenta in questo modo la notizia secondo cui il 64% degli italiani acquisterebbe direttamente sui campi i prodotti da mettere in tavola.

«I dati – aggiunge Sommariva – sono il risultato di un'illusione collettiva. Agricoltori e allevatori hanno un'unica linea di produzione che è identica sia per il mercato delle famiglie, sia per la filiera distributiva. Mi domando allora come sia possibile distinguere un frutto o un ortaggio destinato al mercato da quello destinato al cittadino. Per garantire freschezza e genuinità di una merce è necessario organizzare una filiera semplice e trasparente da parte di tutti a cominciare dagli stessi produttori».

Secondo la ricerca di Coldiretti gli acquisti diretti dagli agricoltori sono cresciuti dell'8% raggiungendo il valore di circa 2,7 miliardi di euro destinati per ben il 43% all'acquisto di vino in cantina, mentre il 23% va per l'ortofrutta, il 12% per i formaggi, il 7% per carni e salumi, il 6% per l'olio di oliva e il 5% per le piante ornamentali.

Si tratta di un fenomeno in controtendenza rispetto alla crisi generale spinto dalla crescente attenzione alla sicurezza del cibo. Tra le motivazioni di acquisto dall'agricoltore dall'indagine Swg/Coldiretti spicca la genuinità (63%) seguita dal gusto (39%) e dal risparmio (28%). Ma esistono anche enormi spazi di crescita con quasi la metà (44%) dei consumatori che non effettuano acquisti direttamente dai produttori e che non lo fanno perché non sanno a chi rivolgersi o dove andare, tanto che l'88% della popolazione si recherebbe in un farmers market se c'è ne fosse uno nella propria zona.

 In Italia sono saliti a 60.700 i frantoi, le cantine, le malghe e le cascine dove è possibile comperare direttamente, ai quali azienda si aggiungono quasi 300 mercati degli agricoltori (farmers market) aperti dalla Coldiretti nelle piccole e grandi città, dei quali quasi la metà già accreditati per il rispetto di un preciso disciplinare. Sul sito www.campagnamica.it è disponibile una mappa delle imprese agricole che vendono direttamente i prodotti distinti per provincia, ma anche un elenco dei mercati dei produttori attivi nelle diverse città. La Coldiretti è impegnata nella realizzazione di una rete di ventimila mercati degli agricoltori firmati 'campagna amica” dove acquistare direttamente prodotti provenienti dagli allevamenti e dalle coltivazioni italiane per combattere la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola, garantire la sicurezza a tavola e smascherare il finto made in Italy. Il prodotto agricolo 'cento per cento italiano” senza trucchi, firmato dagli agricoltori, sarà offerto attraverso la più estesa rete commerciale nazionale che coinvolge i mercati di campagna amica e i punti di vendita delle cooperative, dei consorzi agrari, agriturismi e aziende agricole, ma coinvolgerà anche la rete della ristorazione a chilometri zero e la distribuzione che intenderà partecipare. Saranno coinvolti le piccole e le grandi città con l'obiettivo di dare l'opportunità a tutti i consumatori di acquistare i prodotti dell'agricoltura italiana con il miglior rapporto prezzi/qualità.


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