La crisi dei consumi di vino di alto pregio e valore, il neo proibizionismo di maniera visto che tutto si basa sulla quantità e non sulla formazione, informazione, cultura, controllo, sostegno, sviluppo, la necessità di ottimizzare anche fattori e costi di produzione, ma anche distribuzione e trasporti, mi ha fatto riflettere sulla bontà di mettere mano anche ai contenitori del vino.
Non parlo di utilizzare materiali alternativi al vetro per i vini blasonati, ma di puntare sul "contenuto dei contenitori". Almeno per i vini spumanti perché non pensare alle bottiglie da mezzo litro e da un litro intero, eliminando la storica 0,750?
Credo che il formato con ridotta quantità vada in linea con le cene a 2 limitando veramente il consumo a soli due calici a testa; viceversa l'aumento al litro intero può soddisfare la famiglia numerosa e la cena con più amici in casa, ma anche nella mescita una bottiglia da 10 calici può essere più utile. In questo modo, soprattutto per i vini spumeggianti, non ci sono minime quantità da stoccare in frigo con la perdita della freschezza delle bollicine, oppure di dover aprire una nuova bottiglia normale per poi doverla ritappare per il giorno dopo, se va bene.
Se le aziende del vetro fossero disponibili e i produttori volessero provare, credo che il Prosecco Doc potrebbe avere il suo battesimo nel nuovo formato. E poi bisognerebbe subito trovare i nomi leggendari di questi nuovi contenitori, magari di qualche Re Padano o Longobardo!
Desiderio, Alboino o Teodolinda? Oppure Leti, Garibaldo, Valtari, ecc. Rotari no perché è già il nome di una cantina… Sono almeno 45 i nomi dei sovrani ufficiali del regno longobardo fra cui scegliere quelli dei nuovi formati (mezzo litro e un litro) con cui provocatoriamente Giampiero Comolli propone di imbottigliare le bollicine italiane, a partire dal Prosecco. Per i grandi formati (dal Magnum in su) restino pure i nomi presi a prestito dalla storia persiana (Nabucodonosor, Jeroboam, Mathusalem, ecc.), ma per quelli più vicini ai consumatori comuni rifacciamoci alla nostra storia patria… Senza essere leghisti condividiamo l'idea anche perché una bottiglia di Prosecco da un litro che si chiama Garibaldo per un leghista antiunitario sarebbe una piccola rivincita, e per gli altri solo un divertisman... Pensiamo che effetto può fare entrare in un locale e chiedere: ”mi dia un Garibaldo di Prosecco xxxxx”. Anche perché avere altri nomi di Re d'Italia bisognerebbe passare a Napoleone (bocciato senza appello) o ai Savoia… e francamente chiamare Vittorio Emanuele o Umberto una bottiglia piacerebbe a pochi.
a.l.