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L'etilometro nei ristoranti Al Senato la proposta di legge

La commissione lavori pubblici del Senato sta valutando la proposta bipartisan sui test alcolemici gratuiti e volontari nei ristoranti. Molti i ristoratori che si dichiarano favorevoli all'obbligo dell'alcoltest nelle loro attività. E intanto l'etilometro diventa nuovo gadget sulle auto

 
19 ottobre 2009 | 11:58

L'etilometro nei ristoranti Al Senato la proposta di legge

La commissione lavori pubblici del Senato sta valutando la proposta bipartisan sui test alcolemici gratuiti e volontari nei ristoranti. Molti i ristoratori che si dichiarano favorevoli all'obbligo dell'alcoltest nelle loro attività. E intanto l'etilometro diventa nuovo gadget sulle auto

19 ottobre 2009 | 11:58
 

 La commissione lavori pubblici del Senato, come riporta il Corriere della sera, sta valutando la proposta bipartisan sui test alcolemici gratuiti e volontari nei ristoranti. «L'idea è di rafforzare gli strumenti di prevenzione» ha spiegato Marco Filippi (Pd). E Luigi Grillo (Pdl): «è un modo per stabilire l'obbligo per i ristoranti di dotarsi dei precursori, che costano tra i 40 e i 50 euro e possono costituire un valido aiuto». In verità alcuni ristoratori offrono questo servizio ai propri clienti: «Ci siamo attrezzati con un Alcoolix. Gli ospiti sono contenti. Con un euro si levano il pensiero, soffiano dentro una cannuccia e in base al responso decidono a chi lasciar guidare l'auto», racconta Fabrizio Fabiano, figlio dei titolari del Braciere di Serramazzoni, 45 coperti di cucina montanara nel Modenese.

Anche Moreno Cedroni, chef stellato della Madonnina del Pescatore, a Senigallia si dice disposto ad accoglierle l'alcoltest nel suo ristorante. A poche condizioni: «Può essere interessante per chi poi vuole mettersi in viaggio garantito. Ma va fatto con eleganza, magari in una saletta a parte, lontano dalla curiosità. Serve per misurare se stessi, lo proverei anche su di me, la salvaguardia è importante. Comunque non può essere a carico del ristorante né del cliente».

Non tutti, però, sono così convinti. Edi Sommariva, direttore generale del Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi, afferma: «Queste prove sono un placebo, non ha senso farle senza un apparecchio certificato. Però potremmo valutarle se in cambio i legislatori togliessero il divieto di vendere alcolici dopo le due».

Fatto sta che l'etilometro è entrato a far parte della vita quotidiana: dopo essere entrato in macchina e in borsetta, non fa quasi più notizia ai posti di blocco o fuori dalle discoteche. La Volvo ha inventato quello di bordo, che blocca il motore se il tasso alcolemico supera lo 0,5. Saab, altro costruttore svedese, ha elaborato un sistema simile. I giapponesi hanno testato sofisticati rilevatori del respiro, sul cambio e sullo schienale, per calcolare immediatamente il livello alcolico. Ed esistono navigatori satellitari, come il Geosat 6 Drive di AvMap, che insieme con la cartografia include l'etilometro.

Paola Matera, amministratore unico della Veritest srl, vende su Internet apparecchi per misurare l'alcol nel corpo: «è un mercato in continua ascesa, ogni anno il volume d'affari raddoppia. Lavoriamo con aziende di tutti i settori: dall'armatore che li vuole acquistare per le sue navi a chi vende Tir o macchine e decide regalarlo con il mezzo. Ma ci sono anche i produttori di bevande alcoliche. Loro fanno questo ragionamento: chi non sa quanto può bere, non beve; allora io gli do uno strumento con il quale lui sa che può bere in modo consapevole».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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