FIRENZE - è tornata la 3ª edizione dell'Anteprima Chianti Rùfina presso il Grand Hotel di Firenze, nel secondo weekend di novembre, con un'interessante degustazione di Chianti Rùfina e Barbaresco 2006. Un incontro riservato alla stampa e organizzato dal Consorzio e dall'Enoteca del Barbaresco, in collaborazione con l'Associazione italiana sommelier (Ais) - delegazione di Firenze. Questo terzo appuntamento ha rappresentato un'ottima occasione per approfondire la conoscenza di un piccolo ma ricco territorio come quello del Chianti Rùfina: circa 12.500 ettari che coinvolgono parte dei comuni di Dicomano, Londa, Pelago, Pontassieve e Rùfina (tutti in provincia di Firenze). Si tratta della più piccola area del Chianti, ma rappresenta una delle più vocate e antiche zone di produzione vinicola della Toscana.
Uno dei principali obiettivi di Giovanni Busi, presidente e produttore della Fattoria Travignoli, è quello di salvaguardare il prodotto in un perfetto equilibrio tra modernità e rispetto totale per la tradizione e il territorio. La configurazione geologica del territorio consiste in pietre calcaree, galestro e alberese. L'esposizione solare a sud, su alte colline, consente all'uva dei vigneti di arrivare alla maturazione ottimale. Il microclima con temperature diurne alte e notti fresche d'estate, contribuisce al mantenimento delle note aromatiche. Ne risulta un vino elegante, con una personalità decisa, un profumo che rimanda a un bouquet di frutti di bosco e spezie. Un vino, altresì, caratterizzato da una singolare longevità.
La felice trovata di Ian D'Agata, direttore dell'International wine academy di Roma, di fare una degustazione parallela tra Chianti Rùfina e Barbaresco 2006, ha portato a 'un'intesa-fidanzamento” tra le due parti con possibile chance di un 'matrimonio” in comune, di profumi, aromi, tannini e gusto... perché no?
Ci troviamo in una delle zone vitivinicole più importanti della Toscana, nell'area di produzione di uno tra i vini più apprezzati a livello mondiale: il Chianti Rùfina Docg. Le prime testimonianze scritte sul vino di Rùfina risalgono ai primi anni del XV secolo. Nel XVIII secolo, con l'Editto del Granduca di Toscana, arrivò il riconoscimento ufficiale. Cosimo III, nel Bando del 24 settembre 1716, classificava il vino prodotto in questa zona tra i 'migliori quattro” della Toscana.