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Il vero made in Italy vale di più Gli italiani vogliono etichette chiare

Il 47% degli italiani ritiene che un alimento realizzato con prodotti coltivati o allevati interamente in Italia valga il 30% in più. La superiorità è attribuita al rispetto di leggi più severe, alla bontà e freschezza e alla garanzia di maggiori controlli. Gli italiani chiedono etichette chiare

 
18 novembre 2009 | 13:53

Il vero made in Italy vale di più Gli italiani vogliono etichette chiare

Il 47% degli italiani ritiene che un alimento realizzato con prodotti coltivati o allevati interamente in Italia valga il 30% in più. La superiorità è attribuita al rispetto di leggi più severe, alla bontà e freschezza e alla garanzia di maggiori controlli. Gli italiani chiedono etichette chiare

18 novembre 2009 | 13:53
 

 Quasi la metà degli italiani (47%) ritiene che un alimento realizzato con prodotti coltivati o allevati interamente in Italia valga almeno il 30% in più. è quanto emerge dalla prima indagine sul valore aggiunto del made in Italy presentata da Coldiretti/Swg all'incontro su 'Il vero made in Italy fa crescere le imprese e il paese” con la partecipazione del ministro per le Politiche comunitarie Andrea Ronchi e del presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà, in occasione della conversione in legge del cosiddetto 'Decreto Ronchi” con la nuova norma su cosa si intende per 'prodotto interamente italiano” e la definizione di sanzioni a carico dei falsari.
 
Il valore superiore attribuito dagli italiani al made in Italy alimentare è eccezionale con il 27% che ritiene valga almeno il doppio e il 20% un terzo in più. La superiorità del made in Italy alimentare è attribuita nell'ordine al rispetto di leggi più severe, alla bontà e freschezza e alla garanzia di maggiori controlli. L'attenzione all'origine del prodotto è evidenziata dal fatto che ben il 97% degli italiani ritiene che dovrebbe essere sempre indicato il luogo di allevamento o coltivazione dei prodotti contenuti negli alimenti.
 
La fiducia degli italiani nel made in Italy rispetto ai prodotti stranieri è massima per l'alimentazione (92%) e la moda (63%) ma rimane alta anche per l'arredamento (48%) e i prodotti di bellezza (48%) mentre scende per l'auto (23%) e per apparecchi elettronici, computer  o elettrodomestici (16%). In generale, per quanto riguarda la qualità, i concorrenti più temibili del made in Italy secondo i consumatori italiani sono i francesi e i tedeschi mentre all'ultimo posto si classificano i cinesi. La situazione è diversa per l'alimentare dove, a differenza degli altri settori, i prodotti italiani  sono giudicati di gran lunga superiori rispetto a quelli provenienti dai diversi paesi esteri mentre i prodotti tecnologici perdono con i giapponesi e la moda pareggia con i francesi.
 
Da rilevare che più di otto italiani su dieci (84%) sono d'accordo sul fatto ritiene che per rilanciare l'economia oggi sia necessario comperare prodotti fatti interamente in Italia.
 
«Mettere in trasparenza la provenienza di quanto portiamo in tavola non solo aumenta il potere contrattuale delle imprese agricole, ma protegge dalle psicosi nei consumi provocate anche da emergenze in paesi lontani e fornisce un servizio essenziale ai cittadini consumatori poiché favorisce i controlli e consente di fare scelte di acquisto consapevoli. -  afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini - Si tratta di una battaglia che finalmente è oggi condivisa dalle Istituzioni ed è quindi più che mai è necessario quindi riaffermare e sostenere il percorso iniziato per far uscire dall'anonimato oltre la metà della spesa alimentare degli italiani per la quale non è ancora obbligatorio indicare la provenienza».
 
 Secondo il presidente della Coldiretti Sergio Marini si tratta di un riconoscimento dell'impegno degli imprenditori italiani nel garantire la leadership qualitativa nella produzione agricola. Le produzioni italiane hanno poi il primato della sanità e della sicurezza alimentare, con un record del 99% di campioni regolari di frutta, verdura, vino e olio, con residui chimici al di sotto dei limiti di legge. Nel nostro Paese si trova un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della superficie bio dell'Unione superando il milione di ettari.
 
L'agricoltura italiana vanta inoltre la leadership nei prodotti tipici con 185 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta riconosciuti dall'Unione europea, senza contare le 4.471 specialità tradizionali censite dalle regioni. Ma il made in Italy a tavola è anche  l'emblema nel mondo della dieta mediterranea, modello nutrizionale ormai universalmente riconosciuto fondamentale ai fini del mantenimento di una buona salute e che si fonda su una alimentazione basata su prodotti locali, stagionali, freschi di cui l'Italia è particolarmente ricca.

Quanto vale il prodotto made in Italy

almeno il doppio

27%

il 30% in più

20%

il 20% in più

10%

il 10% in più

7%

uguale

16%

di meno

8%

non sa

12%

Fonte: indagine Coldiretti-Swg

Dove comprerebbe con più fiducia questi prodotti

 

in Italia

all'estero

indifferente

alimentari

92%

2%

6%

vestiario

63%

7%

30%

utensili cose per la casa

31%

11%

58%

prodotti di bellezza / cura della persona

48%

11%

41%

auto / moto/motorini

23%

23%

54%

mobili / arredamento

48%

7%

45%

elettronica / elettrodomestici / computer

16%

33%

51%

Fonte: indagine Coldiretti-Swg

Come giudica i prodotti italiani rispetto a quelli...

 

migliori

peggiori

uguali

non sa

Cinesi / orientali

63%

24%

7%

6%

Giapponesi

40%

21%

26%

13%

Americani

36%

11%

42%

11%

Inglesi

45%

9%

41%

15%

Spagnoli

37%

9%

39%

15%

Francesi

31%

10%

45%

14%

Tedeschi

33%

15%

41%

11%

Fonte: indagine Coldiretti-Swg

Per sostenere l'economia bisogna acquistare il made in Italy?

del tutto d'accordo

28%

d'accordo

56%

Totale d'accordo

84%

in disaccordo

16%

del tutto in disaccordo

0%

Fonte: indagine Coldiretti-Swg

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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