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Fra Natale e Capodanno vince l'Italia Abbuffate per 6 milioni di euro

La crisi economica non ha tagliato l'alimentare e gli italiani non hanno rinunciato alla festa a tavola: i consumi sono cresciuti dello 0,5%, mentre la spesa, in termini monetari, è aumentata del 3,5%. Vincono gli spumanti italiani

 
01 gennaio 2010 | 18:09

Fra Natale e Capodanno vince l'Italia Abbuffate per 6 milioni di euro

La crisi economica non ha tagliato l'alimentare e gli italiani non hanno rinunciato alla festa a tavola: i consumi sono cresciuti dello 0,5%, mentre la spesa, in termini monetari, è aumentata del 3,5%. Vincono gli spumanti italiani

01 gennaio 2010 | 18:09
 

La crisi economica non "taglia" l'alimentare e cosi' a Natale e a Capodanno gli italiani non hanno rinunciato alla festa a tavola. Rispetto alle festivita' dell'anno passato, i consumi non hanno subito un ridimensionamento. Anzi, si e' avuto un incremento dello 0,5%. Mentre la spesa, in termini monetari, è aumentata del 3,5%, con un esborso di oltre 6 miliardi di euro.

Consumi che, comunque, hanno visto affermarsi ancora una volta il tipico, la tradizione e il "made in Italy" a discapito di prodotti come lo champagne, il salmone, le ostriche, il caviale, la frutta esotica che si sono venduti con il contagocce. A rilevarlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori, secondo la quale le prime stime non segnano, quindi, la temuta flessione. La spesa alimentare - secondo la Cia - è stata così ripartita: 2,4 miliardi di euro per carni e pesce, 1,2 miliardi per primi piatti e per il pane, 900 milioni per dolci (con panettoni e pandori che hanno fatto la parte del leone); 700 milioni per vini e spumanti (per il 95% italiani), 500 milioni per formaggi e salumi (molti dei quali a denominazione di origine) e 320 milioni per frutta fresca o secca. Come al solito, hanno prevalso nei pranzi e nelle cene tra le mura domestiche carni, pesce, insaccati, dolci, vini e spumanti. Specialmente questi ultimi hanno fatto registrare un vero exploit, con oltre 140 milioni di bottiglie, nella stragrande maggioranza nazionali, con Asti e Prosecco in testa.

Un aumento nei confronti dell'anno passato pari a 2,1%, per i vini, soprattutto quelli rossi. Fra Natale e Capodanno si sono stappate 160 milioni di bottiglie, il 95% di produzione italiana, con una crescita dell'1,6% allo scorso anno. Per il vino "made in Italy" si è, comunque, avuto anche un forte exploit nelle vendite all'estero. Le esportazioni sono cresciute, nel periodo natalizio, di oltre il 15%. Ottimi i risultati ottenuti negli Usa, ormai divenuto il primo mercato di sbocco per le produzioni vinicole nazionali.

Insomma, tra vini e spumanti sono state stappate 300 milioni di bottiglie. Tra le carni e gli insaccati (+0,4 per cento), sono stati preferiti - evidenzia la Cia - pollo e tacchino, maiale, cotechini e zamponi, che anche in questa occasione sono stati preferiti ad ostriche, caviale e salmone (prodotti che hanno subito un calo dei consumi pari al 35%).

Bene anche gli acquisti di pesce (+0,5%). Stesso discorso per pane e pasta che hanno segnato - avverte la Cia - una ripresa: rispettivamente, +0,8 e +1,2% nei confronti dello stesso periodo dell'anno passato. Non meno positivo è stato l'andamento registrato dal settore ortofrutticolo, che ha avuto una crescita dell'1,3%. Trend in aumento per la frutta secca (noci, nocciole e mandorle), che hanno segnato un +2,2% nelle vendite e dei legumi (lenticchie e fagioli in testa), cresciuti del 2,6%. Fortemente negativi, invece, i consumi di frutta esotica (tanto ricercata negli anni passati): ananas, avocado e mango hanno, infatti, avuto una diminuzione superiore al 30%. Oltre ai tradizionali dolci (panettoni, torroni, pandori, che hanno avuto una buona performance), nei menu delle feste di Natale e di fine anno -sottolinea la Cia- hanno trovato spazio i prodotti tipici e di qualita' che costituiscono un grande patrimonio per il nostro Paese. Non solo, pero', Dop, Igp, Doc e Igt, ma anche quelli che hanno tradizioni profonde, un forte legame con il territorio e che non hanno ancora avuto il riconoscimento europeo.

C'è, infatti, una ricerca, da parte degli italiani, di prodotti di "nicchia", frutto della paziente e secolare opera dei nostri agricoltori. Prodotti acquistati anche direttamente presso le aziende agricole. E proprio la spesa in campagna ha registrato, dall'inizio di dicembre fino a Natale, quasi 8 milioni di persone che hanno potuto acquistare a prezzi più bassi rispetto alla normale distribuzione (anche il 30% in meno) vini, oli extravergini di oliva, formaggi, salumi, legumi, castagne, dolci tipici fatti in casa (pastiere, cassate, struffoli, torroni, panpepati, panforti, mandorlati, torte farcite, ciambelloni) frutta fresca e secca, ortaggi, farine, uova.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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