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L'Ue chiude la pesca al tonno rosso Sempre più vicino all'estinzione

La Commissione europea ha deciso di chiudere con una settimana di anticipo la stagione di pesca. La motivazione dietro questa decisione è che la Commissione crede che sia già stata raggiunta la quota prevista per quest’anno e non vuole rischiare che si verifichino ancora episodi di pesca illegale

 
10 giugno 2010 | 09:57

L'Ue chiude la pesca al tonno rosso Sempre più vicino all'estinzione

La Commissione europea ha deciso di chiudere con una settimana di anticipo la stagione di pesca. La motivazione dietro questa decisione è che la Commissione crede che sia già stata raggiunta la quota prevista per quest’anno e non vuole rischiare che si verifichino ancora episodi di pesca illegale

10 giugno 2010 | 09:57
 

Il tonno rosso del Mediterraneo è sempre più vicino all'estinzione, mentre l'Unione europea si prepara a chiudere una stagione di pesca che non sarebbe mai dovuta essere stata aperta. La Commissione europea ha deciso di chiudere con una settimana di anticipo la stagione di pesca al tonno rosso. La motivazione dietro questa decisione è che la Commissione crede che sia già stata raggiunta la quota prevista per quest'anno e non vuole rischiare che si verifichino ancora episodi di pesca illegale. Con talmente tanti pescherecci in mare in grado di pescare decine di tonnellate di pesce ogni volta, il rischio che si superino le quote è troppo alto e l'Unione europea non vuole rischiare scandali in un momento in cui l'attenzione è tutta puntata sul tonno rosso.

La campagna della pesca al tonno rosso nell'Ue, iniziata il 15 maggio scorso, avrebbe dovuto concludersi il prossimo 15 giugno per Francia, Spagna e Grecia. In queste settimane le tonniere francesi hanno pescato, dal 15 maggio ad oggi, 1.699 tonnellate di tonno rosso, gli spagnoli 803,9 e i greci 60 tonnellate. La Commissione europea, che ha deciso di portare avanti una politica di ''tolleranza zero'' nei confronti della pesca al tonno rosso, ha dichiarato oggi che ''la chiusura anticipata della pesca e' necessaria per proteggere i fragili stock della specie, come previsto dal piano di rilancio messo a punto dalla commissione internazionale per la conservazione del tonno.



«L'Unione europea non avrebbe dovuto proprio aprire la stagione di pesca quest'anno. La decisione di oggi arriva troppo tardi e dimostra quanto Greenpeace sostiene da tempo - spiega Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare per Greenpeace - il problema è che la flotta negli ultimi anni è stata potenziata, spesso con sovvenzioni dei contribuenti, in maniera sproporzionata, e ha raggiunto una capacità di pesca di gran lunga superiore a ciò che può essere effettivamente prelevato, devastando le risorse. Questo mentre la comunità scientifica ha ripetutamente evidenziato la crisi dello stock del tonno rosso del Mediterraneo e la necessità di fermare la pesca. Tali attività non sono più sostenibili né da un punto di vista ambientale né economico».

La notizia giunge dopo che Greenpeace è stata impegnata nelle ultime settimane in forti azioni di protesta contro la pesca al tonno rosso nelle acque a sud di Malta. Nel corso di una di queste è stato anche ferito uno degli attivisti. «La situazione è critica: senza azioni urgenti il tonno rosso rischia di scomparire dai nostri mari. La chiusura della stagione di pesca per i pescherecci europei arriva troppo tardi e dimostra che non c'è più tempo da perdere. Stasera i pescherecci spagnoli, francesi e greci torneranno in porto, ma è necessario che anche gli altri paesi del Mediterraneo fermino immediatamente le loro attività di pesca» conclude Monti.


Il massacro del tonno rosso infatti continua, visto che tutti i pescherecci non battenti bandiera europea continueranno a pescare. Le flotte non-europee hanno a disposizione circa il 40% della quota di pesca concessa quest'anno dall'Iccat, la Commissione internazionale che gestisce la pesca del tonno rosso. Purtroppo spesso si tratta di imbarcazioni europee che decidono di utilizzare bandiere di altri paesi per 'convenienza” in modo da evitare stretti regolamenti comunitari. Greenpeace chiede che in tutto il Mediterraneo si chiuda la pesca al tonno rosso e che si creino riserve marine in zone chiave in modo da permettere alla specie di riprodursi dopo decenni di sovrasfruttamento.

Al momento la Rainbow Warrior e l'Artic Sunrise si trovano al largo dell'isola di Pantelleria. Greenpeace continuerà a fare azioni in mare fino al termine della stagione della pesca nel Mediterraneo per proteggere il tonno rosso. Ogni pesce catturato rischia di portare lo stock un passo più vicino all'estinzione.


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