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Avanza il batterio dei kiwi In Lombardia "sentinelle" nei campi

Il batterio che uccide i kiwi, dopo aver causato una strage nel Lazio, è comparso anche in Piemonte. A Mantova, la culla lombarda di questo frutto, benefica bomba naturale di vitamina C, gli agricoltori e i tecnici sono in allerta e ogni giorno verificano che le piante non siano state colpite

 
14 giugno 2010 | 17:15

Avanza il batterio dei kiwi In Lombardia "sentinelle" nei campi

Il batterio che uccide i kiwi, dopo aver causato una strage nel Lazio, è comparso anche in Piemonte. A Mantova, la culla lombarda di questo frutto, benefica bomba naturale di vitamina C, gli agricoltori e i tecnici sono in allerta e ogni giorno verificano che le piante non siano state colpite

14 giugno 2010 | 17:15
 

MANTOVA - Task force contro il killer del kiwi. A Mantova, la culla lombarda di questa benefica bomba naturale di vitamina C, gli agricoltori sono in allerta e ogni giorno verificano che le piante non siano state colpite. Il batterio che uccide i kiwi e che dopo aver causato una strage nel Lazio, sta comparendo anche in Piemonte, provoca, infatti, delle lezioni ulcerose alla pianta dalle quali fuoriesce un liquido rosso scuro che ricorda il sangue.

La Coldiretti di Mantova ha già messo in campo i suoi tecnici per affiancare gli agricoltori nel monitoraggio delle piantagioni, che si estendono per oltre 400 ettari e che rappresentano quasi il 77% del totale lombardo (536 ettari). L'arrivo del batterio sembrerebbe legato all'importazione in Italia dello 'Jin Tao”, il kiwi giallo di origine neozelandese, anche se l'infezione non riguarda più solo la varietà gialla.

«Ogni giorno siamo in mezzo ai nostri kiwi e li teniamo sotto controllo costante – spiega Lucio Speranzini, 37 anni, coltivatore di actinidia a Roverbella nel Mantovano e sentinella anti killer – dopo i casi del Lazio e del Piemonte, insieme alla Coldiretti abbiamo sparso la voce nelle piantagioni per segnalare qualsiasi situazione sospetta in modo da intervenire subito. Verifichiamo sia le foglie che il tronco e lo stato dei piccoli frutti che, dopo la prima fioritura dello scorso maggio, stanno crescendo e hanno raggiunto i 4 centimetri di lunghezza».

Il raccolto avverrà poi a ottobre, con una resa che in media si aggira sui 200 quintali per ettaro, per un totale lombardo di quasi 11mila tonnellate. Oltre a Mantova, i kiwi vengono coltivati anche a Brescia (54 ettari), Cremona (35 ettari), Sondrio (17 ettari), Bergamo (8 ettari), Pavia (7,5 ettari) e poi in modo residuale a Varese (1,81 ettari), Milano (0,42), Como (0,22) e Lecco (0,08).

La maggior parte dei kiwi lombardi viene poi portato sul mercato ortofrutticolo di Verona, una quota invece finisce nei canali della vendita diretta dal campo alla tavola attraverso gli spacci agricoli e i mercati di Campagna Amica.

«Il fatto che dopo il Lazio la batteriosi abbia colpito anche in altre regioni ci ha fatto alzare il livello di allerta per la Lombardia – spiega il direttore regionale di Coldiretti Eugenio Torchio –. Il Mantovano è una delle zone più vocate alla produzione di frutta e purtroppo ha già dovuto subire i danni provocati dal maltempo del mese scorso alla pera Igp lombarda. Adesso vogliamo ridurre al minimo il rischio per le piantagioni di kiwi che sono un'altra delle eccellenze della nostra agricoltura. Per questo chiederemo anche il coinvolgimento del servizio fitosanitario della regione Lombardia».


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