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Mozzarelle, consumi in calo del 20% In arrivo il "sommelier" del formaggio

La mozzarella è il formaggio più acquistato in quantità ed è presente sulle tavole di quasi 6 italiani su 10 che in un anno ne consumano 164 milioni di chili acquistati nel 39% nei supermercati, per il 26% negli ipermercati, per il 14% nei discount e per il 21% nel dettaglio o nelle superette

 
24 giugno 2010 | 10:57

Mozzarelle, consumi in calo del 20% In arrivo il "sommelier" del formaggio

La mozzarella è il formaggio più acquistato in quantità ed è presente sulle tavole di quasi 6 italiani su 10 che in un anno ne consumano 164 milioni di chili acquistati nel 39% nei supermercati, per il 26% negli ipermercati, per il 14% nei discount e per il 21% nel dettaglio o nelle superette

24 giugno 2010 | 10:57
 

I segreti della mozzarella e le regole d'oro per cercare di scegliere il prodotto migliore fatto con latte italiano e per non cadere nell'inganno del falso Made in italy saranno spiegati dal primo "sommelier delle mozzarelle" sabato 26 giugno 2010, a Milano, alle ore 10 presso il farmers' market della Coldiretti in via Ripamonti 35, all'interno del cortile del Consorzio agrario.

In un grande pentolone saranno versati quasi cento litri di vero latte di mucca fresco, italiano e appena munto e dopo circa due ore di bollitura un mastro casaro effettuerà la rottura della cagliata, la manipolazione dell'impasto e la "mozzatura" a mano della mozzarella che sarà poi offerta in degustazione ai consumatori. Sarà un modo per far provare con mano ai consumatori cosa vuol dire mangiare un alimento prodotto e garantito dagli agricoltori e basato su materie prime di alta qualità e italiane illustrando le differenze con altre mozzarelle che, pur sembrando italiane nella confezione, sono poi di tutt'altra origine.

Il calo del 20% dei consumi di mozzarella in Italia provocato dall'allarme della 'mozzarella blu” prodotta in Germania ma venduta anche con marche italiane, conferma la necessità di introdurre al più presto l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte utilizzato per difendere consumatori e produttori italiani ed evitare effetti generalizzati provocati da specifici allarmi sanitari provenienti dall'estero. è quanto stima la Coldiretti, in occasione del tavolo tecnico tra i ministeri delle Politiche agricole e della Salute, nel sottolineare che sono stati persi circa mezzo milione di euro al giorno per effetto della riduzione degli acquisti familiari di mozzarella che hanno colpito indistintamente quelle con latte o cagliate importate dall'estero e 'spacciate” come Made in Italy ma anche quelle con latte italiano di qualità per la mancanza di trasparenza nell'etichetta che consente di distinguerle.

La mozzarella è il formaggio più acquistato in quantità ed è presente sulle tavole di quasi sei italiani su dieci che in un anno ne consumano a casa ben 164 milioni di chili di mozzarelle acquistate nel 39% dei casi nei supermercati, per il 26% negli ipermercati, per il 14% nei discount e per il 21% nel dettaglio tradizionale o nelle superette, secondo analisi Coldiretti su dati Ismea.

Il problema riguarda circa la metà delle mozzarelle che sono fatte con latte straniero e circa un quarto addirittura con cagliate dall'estero senza alcuna informazione per il consumatore poiché non è obbligatorio indicare l'origine in etichetta. Oltre ad ingannare i consumatori, si tratta di una concorrenza sleale nei confronti dei produttori italiani che utilizzano esclusivamente latte fresco nazionale. In Italia l'indicazione della reale origine per i prodotti lattiero caseari è obbligatoria solo per il latte fresco, ma non per quello a lunga conservazione, per lo yogurt, i latticini o i formaggi. Per questo va sostenuta in Parlamento l'approvazione del disegno di legge sull'etichettatura obbligatoria di origine degli alimenti che al Senato è già stato ampiamente condiviso sia in commissione Agricoltura che in Aula. Un segnale incoraggiante è appena arrivato dal Parlamento Europeo che, sotto il pressing della Coldiretti, ha votato finalmente a favore dell'obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, ortofrutticoli freschi e appunto prodotti lattiero caseari.


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