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A rischio il settore del pomodoro al sud È guerra tra produttori e industrie

La coltivazione del pomodoro rappresenta un spaccato importante per il Mezzogiorno ed è a rischio, oltre che un segmento dell’economia agricola, la tenuta delle relazioni e dei rapporti sul territorio per il perdurare dei ritardi nelle consegne e delle penalizzazioni della qualità della produzione

 
16 agosto 2010 | 14:18

A rischio il settore del pomodoro al sud È guerra tra produttori e industrie

La coltivazione del pomodoro rappresenta un spaccato importante per il Mezzogiorno ed è a rischio, oltre che un segmento dell’economia agricola, la tenuta delle relazioni e dei rapporti sul territorio per il perdurare dei ritardi nelle consegne e delle penalizzazioni della qualità della produzione

16 agosto 2010 | 14:18
 

Il perdurare dei ritardi nelle consegne e delle penalizzazioni della qualità della produzione del pomodoro hanno fatto ulteriormente crescere lo stato di allarme tra  i produttori che chiedono il rispetto dei contratti. Lo sottolinea Confagricoltura che fa presente come «le fortissime tensioni in atto rendono la situazione estremamente critica, tant'è è stato chiesto l'intervento dei Prefetti interessati».

«La coltivazione del pomodoro rappresenta un spaccato importante per molte aree del Mezzogiorno ed è a rischio, oltre che un segmento dell'economia agricola, la tenuta delle relazioni e dei rapporti sul territorio – pone in evidenza Confagricoltura -. Se le operazioni di trasformazione del pomodoro non andranno velocemente a pieno ritmo le perdite economiche saranno altissime e di conseguenza anche le reazioni dei produttori».

Dice Confagricoltura: «La recente  circolare Agea che prevede che il mancato rispetto delle previsioni contrattuali da parte delle industrie di trasformazione venga sanzionato duramente sin da questa campagna rappresenta un primo segnale importante, al quale speriamo si aggiungano gli opportuni ulteriori interventi istituzionali».

Confagricoltura ricorda infine che «i tempi per ripristinare un quadro accettabile sono ristrettissimi; sono in discussione ingenti investimenti e tante giornate di lavoro».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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