La commissione Agricoltura della Camera dei deputati ha approvato il testo del disegno di legge 2260 che prevede l'etichettatura dei prodotti alimentari. Il provvedimento, già trasmesso alle altre commissioni, arriverà in aula la prossima settimana per ottenere il definitivo via libera.
Ma cosa prevede in concreto? Il disegno di legge, all'articolo 6, recita: «Al fine di assicurare ai consumatori una completa e corretta informazione sulle caratteristiche dei prodotti alimentari commercializzati, trasformati, parzialmente trasformati o non trasformati, nonché al fine di rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari, è obbligatorio, nei limiti e secondo le procedure di cui al presente articolo, riportare nell''etichettatura di tali prodotti, oltre alle indicazioni di cui all''articolo 3 del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 109, e successive modificazioni, l''indicazione del luogo di origine o di provenienza e, in conformità alla normativa comunitaria, dell''eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia presenza di organismi geneticamente modificati (Ogm) in qualunque fase della catena alimentare, dal luogo di produzione iniziale fino al consumo finale».
«Per i prodotti alimentari non trasformati, l''indicazione del luogo di origine o di provenienza riguarda - recita il secondo comma - il Paese di produzione dei prodotti. Per i prodotti alimentari trasformati, l''indicazione riguarda il luogo in cui è avvenuta l''ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione e allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata nella preparazione o nella produzione dei prodotti».
Il terzo e il quarto comma stabiliscono invece che la definizione delle modalità per l'indicazione obbligatoria e l'individuazione delle filiere agroalimentari e dei prodotti alimentari soggetti all''obbligo dell''indicazione avvengono attraverso decreti interministeriali del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali e del ministro dello Sviluppo economico».
«Con l'approvazione del provvedimento mettiamo un punto fermo - dichiara il presidente della commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Paolo Russo - lungo il percorso della salvaguardia del nostro patrimonio agroalimentare, della valorizzazione del lavoro degli agricoltori e della garanzia del diritto del consumatore ad essere informato sulla natura e le caratteristiche dei prodotti acquistati».
«Giunge così a conclusione un'iniziativa intorno alla quale sono state riposte numerose e legittime aspettative. Il testo licenziato della commissione rappresenta la ragionevole e moderna mediazione tra la necessità di costruire un potente argine contro la concorrenza sleale e le insidie del mercato e quella di preservare la tradizione e l'esperienza dell'industria della trasformazione, che pure rappresenta un elemento tipico del nostro made in Italy».
Ed esprimere 'piena soddisfazione”, anche Viviana Beccalossi, relatrice del provvedimento: «L'etichettatura, questione più volte sollevata sia dalle organizzazioni agricole che dai consumatori, è finalmente diventata realtà. L'obiettivo è quello di dare maggiori e più trasparenti informazioni ad un mondo di consumatori sempre più attento a ciò che porta in tavola. Dopo le varie emergenze alimentari degli ultimi anni si è, infatti, molto accentuata l'attenzione rispetto al tema delicato della sicurezza alimentare e proprio per questo riteniamo che sia importante che la politica faccia un passo avanti verso le giuste richieste dei cittadini».
Soddisfatto anche il ministro Giancarlo Galan: «La notte scorsa finalmente si è fatta luce, se non altro in Commissione agricoltura della Camera, per quanto riguarda l'etichettatura sull'origine dei prodotti alimentari. In realtà, il percorso legislativo che porterà all'approvazione della legge sull'etichettatura non è ancora terminato, ma, grazie all'impegno dimostrato sia dalle forze di maggioranza che di opposizione, ritengo di poter essere finalmente ottimista. Di fatto, la Commissione agricoltura della Camera ha deciso 'di assicurare ai consumatori una completa e corretta informazione sulle caratteristiche dei prodotti alimentari commercializzati, trasformati, parzialmente trasformati o non trasformati, nonché di rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari”. Queste parole costituiscono il senso vero di una iniziativa culturale, politica e legislativa che in Senato era stata già approvata all'unanimità. Pertanto, il criterio adottato rende evidente l'intenzione di valorizzare la componente della produzione agricola, all'interno della filiera agroalimentare e nella comunicazione alimentare. è chiaro che non appena il disegno di legge verrà definitivamente approvato, tutto ciò avrà valore e rilevanza in sede nazionale, ma ciò che l'Italia si attende è che tale norma diventi scelta condivisa anche in sede europea. Ed è in quella sede che continuerò a farmi interprete di quanto ieri è stato approvato presso la Camera dei deputati».
«Il via libera della Commissione agricoltura della Camera alle norme che prevedono l'obbligo di indicare in etichetta l'origine di tutti gli alimenti è un importante passo in avanti per impedire di 'spacciare” come Made in Italy il prodotto proveniente dall'estero con un costo stimato in 4,2 miliardi per la vendita di prodotti pagati come italiani senza esserlo».
è quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel corso della manifestazione a sostegno del pomodoro italiano messo in difficoltà anche dalle importazioni di 100 milioni di chili all'anno di concentrato cinese venduto come italiano per la mancanza dell'obbligo di una trasparente etichettatura di provenienza. «Quello della Commissione presieduta dall'onorevole Paolo Russo è un passo importante e a questo punto è necessario che - sottolinea Marini - la norma svolga celermente tutto il suo iter parlamentare per diventare legge dello Stato e che l'Italia si impegni a sostenerla con forza a livello comunitario».
La norma approvata mette fine a un inganno che colpisce imprese agricole e consumatori italiani che in quasi la metà dei casi (47 per cento) ritengono che un alimento realizzato con prodotti coltivati o allevati interamente in Italia valga almeno il 30 per cento in più, secondo l'indagine Coldiretti/Swg. Ma scelte più informate e consapevoli sono possibili anche a seguito dell'approvazione dell'emendamento dell'onorevole Cenni che aggiunge e completa la serie delle informazioni sulle caratteristiche degli alimenti in ragione dell'eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia presenza di Ogm al di là della soglia tollerata di contaminazione.
Il provvedimento che dovrà passare all'esame dell'Aula della Camera ha già ottenuto una prima approvazione del Senato e risponde ai nuovi indirizzi che vengono dall'Europa dove il Parlamento all'inizio dell'estate ha votato a favore dell'obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, pollame, prodotti lattiero caseari, ortofrutticoli freschi, tra i prodotti che si compongono di un unico ingrediente (che oltre al prodotto agricolo prevedono solo degli eccipienti come acqua, sale, zucchero) e per quelli trasformati che hanno come ingrediente la carne, il pollame ed il pesce.
Secondo l''indagine Coldiretti-Swg sulle abitudini degli italiani la quasi totalità dei cittadini (97 per cento) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti e di conseguenza colmare questo ritardo è un risultato importante nell''interesse degli imprenditori agricoli e dei consumatori.
Per l'Italia significa anche valorizzare il vero Made in Italy in una situazione in cui sugli scaffali due prosciutti su tre provengono da maiali allevati all'estero senza una adeguata informazione, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall''estero ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta. Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell''informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l''obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora molto resta da fare e l'etichetta resta anonima per circa la metà della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.
L''ETICHETTA CON L''ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI
Cibi con l''indicazione di provenienza | E quelli senza |
Carne di pollo e derivati | Pasta |
Carne bovina | Carne di maiale e salumi |
Frutta e verdura fresche | Carne di coniglio |
Uova | Frutta e verdura trasformata |
Miele | Derivati del pomodoro diversi da passata |
Passata di pomodoro | Formaggi |
Latte fresco | Derivati dei cereali (pane, pasta) |
Pesce | Carne di pecora e agnello |
Extravergine di oliva | |
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Fonte: Elaborazioni Coldiretti | |