Primo sì del Parlamento europeo al testo del regolamento a tutela del Made in Italy. Lo comunica una nota del viceministro allo Sviluppo economico con delega al Commercio estero, Adolfo Urso.
«Il made in ha superato questa mattina, 29 settembre, a Strasburgo una prova fondamentale, la Commissione del commercio internazionale ha approvato a larghissima maggioranza il testo proposto dalla relatrice Cristina Muscardini - afferma Urso - la tesi italiana fa breccia in Europa, è questa la strada maestra per tutelare il made in Italy e si avvia sulla strada giusta la battaglia che iniziammo nel 2003».
«Adesso siamo a metà di un percorso - ha spiegato Urso -per il meccanismo di co-decisione, stabilito dal Trattato di Lisbona, la proposta passerà all'esame del Consiglio a Bruxelles. Ma credo, come ho sempre ripetuto, che difficilmente i governi europei potranno smentire il volere dei popoli. Non abbasseremo la guardia, al contrario governo e forze politiche e sociali saranno vigili affinché già dal prossimo anno l'obbligo dell'etichettatura sulle merci extra Ue possa entrare in vigore».
Per quanto riguarda il testo del regolamento, sono stati approvati alcuni emendamenti che limiterebbero l'obbligo di etichettatura ai soli beni destinati al consumo finale, ma la lista di prodotti (che già evidenzia l'inclusione di tessile/abbigliamento, gioielleria, ceramica, pelle e arredamento) è stata allargata. «La decisione è stata presa con una larghissima maggioranza, 19 voti a favore e solo 3 contrari - ha concluso Urso - e rappresenta la via maestra per la tutela dei consumatori, delle aziende e del made in Italy».