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Ristorazione collettiva, si va al ribasso

Stando a quanto afferma il presidente nazionale Angem, Ilario Perotto, «le aziende di ristorazione collettiva sono costrette a stressare verso il basso il prezzo in quanto devono confrontarsi con bandi di gara nei quali l’offerta è al massimo ribasso, andando a incidere sulla qualità del pasto»

 
01 marzo 2011 | 15:06

Ristorazione collettiva, si va al ribasso

Stando a quanto afferma il presidente nazionale Angem, Ilario Perotto, «le aziende di ristorazione collettiva sono costrette a stressare verso il basso il prezzo in quanto devono confrontarsi con bandi di gara nei quali l’offerta è al massimo ribasso, andando a incidere sulla qualità del pasto»

01 marzo 2011 | 15:06
 

L'allarme scatta periodicamente e fa sempre un certo effetto. L'Osservatorio sulle gare di appalto nella ristorazione collettiva ci dice che anche nel secondo semestre 2010 'il criterio del massimo ribasso interessa ancora oltre un quinto delle procedure, con punte anche superiori nelle gare indette da Forze Armate e Università”. Così come risalta il dato ancor più preoccupante delle scuole, dove oltre un quarto delle gare è aggiudicato con il criterio del massimo ribasso.

Ilario Perotto, presidente nazionale Angem, l'associazione che riunisce le imprese italiane di ristorazione collettiva, ha avuto modo, in un recente convegno, di lanciare un nuovo campanello d'allarme.

«L'obiettivo del committente - ha detto - è sempre più spesso il contenimento dei costi, piuttosto che la qualità dei servizi. Le aziende di ristorazione collettiva sono costrette a stressare verso il basso il prezzo in quanto devono confrontarsi con bandi di gara nei quali l'offerta è al massimo ribasso, andando a incidere sulla qualità del pasto».

Parole sconfortanti, anche se non meravigliano più di tanto, purtroppo, in questi anni di profonda crisi economica internazionale. Ma vale la pena risparmiare proprio sul cibo che ingeriamo, che influisce direttamente sulla nostra salute?

La domanda si deve porre in primo luogo alla ristorazione collettiva, dove le decisioni sono prese non dai diretti interessati ma da qualcun altro che decide per tutti. Scegliere il minor costo farà quadrare meglio i conti,  ma sarà salutare per chi poi va in mensa?
è anche vero che non sempre a prezzo più alto corrisponde qualità più alta. Per questo c'è bisogno di una sempre migliore educazione alimentare, insieme a una lettura paziente di etichette, che - per legge - dovranno essere sempre più chiare e complete.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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