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Venticinque anni Tanti ricordi… e successi

Ripensando a questi 25 anni trascorsi, devo dire che non sono trascorsi né male né invano. Buone soddisfazioni ce ne siamo prese, abbiamo contribuito per la nostra parte a migliorare quel settore tanto importante e ricco per l’Italia che è quello della produzione agroalimentare ed enogastronomica

 
05 aprile 2011 | 10:10

Venticinque anni Tanti ricordi… e successi

Ripensando a questi 25 anni trascorsi, devo dire che non sono trascorsi né male né invano. Buone soddisfazioni ce ne siamo prese, abbiamo contribuito per la nostra parte a migliorare quel settore tanto importante e ricco per l’Italia che è quello della produzione agroalimentare ed enogastronomica

05 aprile 2011 | 10:10
 

Era l'aprile 1986, ricordo bene, quando firmai la direzione responsabile del primo numero di 'Bergamo a Tavola”, 'rivista di cucina professionale e cultura enogastronomica”, edita dalla Contatto snc, di cui erano titolari mia moglie Angelica Ghisalberti e Mariuccia Passera, moglie del collega Alberto Lupini. Fu questo quartetto a ideare e fondare la rivista, consapevoli che, in una provincia ricca e che già allora si distingueva per la qualità di molta ristorazione, fosse utile e necessario un organo di informazione che aggiornasse e tenesse un collegamento tra gli addetti ai lavori del settore. Importante fu, agli inizi, la collaborazione della Associazione Cuochi Bergamo, in particolare del suo fondatore e presidente Fiorenzo Baroni, purtroppo mancato un paio d'anni fa. 

Ricordo la serata di presentazione ufficiale di quel primo numero, al Cristallo Palace Hotel di Bergamo, presenti le autorità locali, collaboratori e sponsor. L'idea piacque a tutti e trovò subito positivi consensi. Si incominciò con 5mila copie, che piano piano crebbero. Soprattutto crebbe l'interesse delle altre province lombarde verso quel prodotto editoriale dal quale si sentivano un po' trascurate.

Ai colleghi giornalisti che incontravo alle varie manifestazioni sembrava strano che la provincia di Bergamo, ricca sì di industrie, artigianato e commerci, ma non certo tra le prime per cultura, tradizione e produzione enogastronomica, potesse disporre di un organo di comunicazione così puntuale e anche - permettete - fatto bene.

Fu così che - spinti da parecchie sollecitazioni in tal senso - nel gennaio 1990 la testata passò da 'Bergamo a Tavola” a 'Lombardia a Tavola”, aumentando il numero delle pagine e degli invii postali e allargando il notiziario a tutte le province della regione. Furono anni di grande lavoro per essere puntali nella uscita i primi giorni del mese e per cercare di accontentare un po' tutte le province. I computer erano agli inizi, così come la posta elettronica, molto materiale veniva ancora mandato in tipografia su carta, per le fotografie l'iter era ancora più complesso.

Fatto sta che 'Lombardia a Tavola” è andata avanti in buona salute per oltre un decennio, aumentando via via le pagine e gli invii postali. Tutto questo grazie alla fedeltà di numerosi sponsor, che hanno subito capito l'importanza di penetrare in un mercato così vasto come quello della Lombardia, regione che conta oltre dieci milioni di abitanti, tra i più ricchi d'Europa. Inutile ricordare le numerose attestazioni di stima che abbiamo avuto in quegli anni, io per primo come direttore responsabile, che più di tutti tenevo i contatti con lettori e inserzionisti.

Gli anni però passano veloci per tutti e anche il direttore Roberto Vitali a un certo punto ha pensato bene di passare comando e responsabilità al più giovane Alberto Lupini. è successo nel gennaio 2002. Avvalendosi delle nuove tecnologie, Alberto ha trasformato il look della rivista, ha aumentato le pagine e le copie, ha messo insieme una redazione numerosa e affiatata, ha contattato decine di collaboratori sul territorio.

Soprattutto ha realizzato un suo sogno: quello di fare una rivista nazionale. Per questo nel 2007 ha trasformato la testata in 'Italia a Tavola”, collegandola poi, nel 2009, a un network che comprende anche un quotidiano on line www.italiaatavola.net e la web tv RistoTV.

Ripensando a questi 25 anni trascorsi, devo dire che non sono trascorsi né male né invano. Buone soddisfazioni ce ne siamo prese, abbiamo contribuito per la nostra parte a migliorare quel settore tanto importante per l'Italia che è quello della produzione agroalimentare ed enogastronomica. Non ci stancheremo mai di dirlo e di scriverlo: l'Italia ha le sue ricchezze nella storia, nel paesaggio, nell'arte e nella enogastronomia. Sono questi i valori che il mondo deve sempre più apprezzare e invidiarci.

Sempre più ce ne rendiamo conto, passi avanti sono stati fatti, ma ancora tanto resta da fare. Soprattutto bisogna unire i propositi e le forze. Sì, perché se quest'anno festeggiamo l'unità d'Italia, la vera unità di intenti per il bene del nostro bellissimo Paese ancora non c'è.

'Italia a Tavola” e il suo network continueranno a lavorare per creare questa sintonia di intenti e aumentare la coscienza delle potenzialità mondiali dell'Italia enogastronomica.



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