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Al via la tassa di soggiorno a Venezia Da 3 centesimi a 5 euro per 5 giorni

La città dei Dogi abdica, per ragioni di cassa, alla tanto vituperata tassa di soggiorno, misura inserita nel federalismo municipale, obbligando i propri ospiti-mecenati a versare in più, oltre al costo della camera, dai 3 centesimi ai 5 euro per i primi cinque giorni di soggiorno in centro storico

 
24 agosto 2011 | 12:50

Al via la tassa di soggiorno a Venezia Da 3 centesimi a 5 euro per 5 giorni

La città dei Dogi abdica, per ragioni di cassa, alla tanto vituperata tassa di soggiorno, misura inserita nel federalismo municipale, obbligando i propri ospiti-mecenati a versare in più, oltre al costo della camera, dai 3 centesimi ai 5 euro per i primi cinque giorni di soggiorno in centro storico

24 agosto 2011 | 12:50
 

Ogni turista che soggiorna in laguna veneta da oggi ''contribuisce a sponsorizzare le bellezze di Venezia'': è il modo elegante, strizzando maliziosamente l'occhio alle più collaudate strategie di marketing, che il Comune ha adottato per far sapere ai visitatori che godere della vista di Piazza San Marco o del Ponte di Rialto avrà, d'ora in poi, un prezzo.

La città dei Dogi abdica, per ragioni di cassa, alla tanto vituperata tassa di soggiorno, misura inserita nel federalismo municipale, obbligando i propri ospiti-mecenati a versare in più, oltre al costo della camera, dai 3 centesimi ai 5 euro per i primi cinque giorni di soggiorno.
 
Un obolo che non piace, per primi, agli stessi albergatori, chiamati loro malgrado a fare da esattori e per questo pronti a dar battaglia, a suon di carte bollate, davanti al Tar.
 
«Non siamo disponibili a fungere da sostituti d'imposta» reclama il presidente degli albergatori, Vittorio Bonacini. E aggiunge: «è per questo che proseguiremo sulla strada del ricorso al Tar, non contro tutta l'imposta di soggiorno, bensì contro quella parte in cui il Comune ha disatteso gli accordi presi».
 
Da oggi, dunque, gli esercizi ricettivi mettono in scena una sorta di sciopero bianco. «Gli albergatori faranno il loro dovere - spiega ancora Bonacini - riscuotendo l'imposta dai nostri ospiti, perché l'associazione albergatori non può essere favorevole all'illegalità. Ciò non toglie che, non trovando corretta la strumentalizzazione delle nostre perplessità - puntualizza - pretendiamo siano mantenuti gli accordi presi, a partire da quello con il sindaco Orsoni, che escludeva tassativamente la nostra configurazione come sostituti d'imposta».
 
Alla rivolta degli albergatori il vice sindaco della citta' replica cercando la difficile via della mediazione. «Non credo che la querelle - dice Sandro Simionato - si debba giocare sulla qualifica di sostituti d'imposta, perché penso che se l'albergatore chiederà al turista di compartecipare alla qualità della città non troverà grandi ostilità. E sono convinto che, alla resa dei conti, l'evasione sarà estremamente contenuta».
 
La tassa, graduale, va dai 5 euro per gli hotel a cinque stelle in centro storico, ai 3 centesimi di un campeggio a una stella in terraferma. Per il Comune è previsto un provento iscritto a bilancio di 8 milioni di euro nel 2011, e una prospettiva di 23 milioni per i due anni seguenti.


Fonte: Ansa

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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