Per la prima volta l'intero sistema agroalimentare e vitivinicolo italiano sarà raccontato attraverso un'opera editoriale. La nuova edizione dell'Atlante Qualivita 2012 presenta infatti anche il complesso universo del vino del nostro Paese e lo fa con un cofanetto contente due volumi, frutto di un complesso lavoro di ricerca e catalogazione, al quale hanno collaborato Aicig, Federdoc e Accredia e che ha visto il patrocinio del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.
Un lavoro di squadra che ha prodotto due volumi per un totale di 1200 pagine e oltre 1200 foto che illustrano 764 eccellenze italiane raccontate in altrettante schede contenenti informazioni tecniche, legislative, descrizioni del prodotto, curiosità e riferimenti; ogni singola scheda è inoltre completata da una cartografia, per dare al lettore l'idea esatta dei vari luoghi di produzione. Una sezione è dedicata all'introduzione delle principali metodologie di produzione del mondo biologico, tema di grande interesse per i consumatori in questo momento.
«Per i 10 anni di attività della fondazione – spiega Mauro Rosati, segretario generale di Qualivita - abbiamo deciso di raddoppiare i nostri sforzi, nella convinzione che due mondi finora troppo spesso separati, come quello agroalimentare e quello vitivinicolo, debbano invece necessariamente fare sistema in quanto rappresentativi di un Made in Italy che funziona all'estero, che ci rende competitivi, che offre lavoro a moltissime aziende e persone, che tutela l'ambiente e la salute. Dietro ognuna di queste eccellenze c'è un microcosmo che abbiamo cercato di raccontare per renderlo fruibile agli addetti ai lavori e agli appassionati».
In un periodo non facile per il nostro Paese, caratterizzato da un diffuso senso di incertezza e di malessere, proprio mentre incombe la minaccia di nuove tasse anche nel settore food, questa opera vuole rappresentare un segnale positivo forte e concreto per il settore.
L'obiettivo della pubblicazione è quello di trasferire e far conoscere alla filiera produttiva e ai consumatori le produzioni agroalimentari di qualità, nella prospettiva dell'utilizzo, anche per i prodotti vitivinicoli, degli acronimi Dop Igp, come stabilito dalla nuova normativa europea.
In questa opera, per la prima volta, è stato dato concretamente spazio alla spiegazione dei sistemi di controllo, che sono la vera discriminante fra i prodotti non certificati e quelli certificati. Queste attività di controllo, a cui vengono sottoposte tutte le fasi di lavorazione, rappresentano per il consumatore la vera garanzia sulla qualità.
Lasciando in disparte le valutazioni di gusto e sapore, sempre soggettive e spesso inflazionate di aggettivi, il controllo diventa una delle caratteristiche principali da comunicare. Una sorta di assicurazione che ogni consumatore e impresa 'paga” e che garantisce il prodotto finale. Grazie alla collaborazione di Accredia, l'ente italiano di accreditamento, per ogni prodotto agroalimentare è stato inserito un paragrafo dedicato al sistema di controllo, che rappresenta una vera novità nella comunicazione settoriale dell'enogastronomia e, come tale, ci auspichiamo diventi anche oggetto di attenzioni per tutti gli esperti di marketing, per i giornalisti e le aziende di produzione
La qualità certificata rappresenta un settore a parte, sia per quanto riguarda la produzione, che la vendita. Spesso, i prodotti definiti 'locali”, 'tipici” o 'km 0”, vengono scambiati con i prodotti biologici e Dop Igp. Purtroppo, questa confusione, persiste non solo fra i consumatori, ma anche fra gli addetti ai lavori (buyers, distribuzione e Horeca).
Senza entrare nel merito della valutazione della qualità percepita, attraverso questa pubblicazione, si è voluto evidenziare con un linea netta, la differenza che esiste fra i prodotti generici e quelli a denominazione di origine e biologici.
Così, il consumatore potrà più facilmente capire quali siano le vere peculiarità di un prodotto certificato che ha dietro di sé una filiera produttiva la quale si attiene a specifici disciplinari, controllata da organismi terzi e rappresentata dai consorzi di tutela. Elementi che sicuramente valgono molto più di tanti slogan senza verifiche.
«In occasione dei primi dieci anni di attività della Fondazione - sottolinea il segretario generale di Qualivita ed autore dell'opera Mauro Rosati - un segnale chiaro e positivo per l'intero sistema. Al di là del tanto parlare un lavoro che riunisce e identifica la qualità italiana sia nell'agroalimentare che nel settore vitivinicolo. Dietro ognuna di queste eccellenze c'è un microcosmo che abbiamo cercato di raccontare per renderlo fruibile agli addetti ai lavori e agli appassionati».
«Nella prospettiva comune di favorire una crescente conoscenza del settore, Aicig, in rappresentanza dei Consorzi soci aderenti, plaude alle iniziative progettuali ed editoriali della Fondazione Qualivita - commenta il presidente Aicig Giuseppe Liberatore - ed esprime soddisfazione per lo sforzo compiuto nella nuova, ampliata edizione dell'Atlante, strumento utile per tutti coloro che desiderano approfondire aspetti fondamentali del patrimonio agroalimentare italiano»
«L'Atlante Qualivita - dichiara Federico Grazioli presidente Accredia - deve promuovere le eccellenze italiane, diffondere la conoscenza e la cultura alimentare, così importanti per il nostro Paese, e rendere il mercato più consapevole del meccanismo di garanzia sotteso ai prodotti Dop, Igp, Stg, Bio e ai vini di qualità. Il più grande vantaggio offerto dall'accreditamento è poter scegliere, con fiducia, un prodotto che garantisce effettivamente quello che promette. Anche grazie all'Atlante il meccanismo di garanzia offerto da Accredia, l'ente italiano di accreditamento, potrà essere sempre più visibile».
«Siamo lieti - commenta il presidente Federdoc Riccardo Ricci Curbastro - di vedere rappresentate per la prima volta nell'Atlante Qualivita anche le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche dei vini italiani. Un lavoro impegnativo, per la complessità del nostro mondo vitivinicolo, ma determinante in questo particolare momento di cambiamento con la riforma del settore vitivinicolo».
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