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Niente conservanti e "mediazione" L'Igp tutela la Piadina Romagnola

Soddisfazione della Regione dopo il decreto ministeruiale arrivato dopo i contrasti sul modo più tradizionale o corretto di preparare il piatto. Superata la guerra di campanili tutto l'iter è risultato in discesa

 
21 gennaio 2013 | 11:10

Niente conservanti e "mediazione" L'Igp tutela la Piadina Romagnola

Soddisfazione della Regione dopo il decreto ministeruiale arrivato dopo i contrasti sul modo più tradizionale o corretto di preparare il piatto. Superata la guerra di campanili tutto l'iter è risultato in discesa

21 gennaio 2013 | 11:10
 

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale di protezione nazionale transitoria per la Piadina romagnola Igp. Con questo atto viene riconosciuta, per ora solo a livello nazionale, la protezione dell'indicazione geografica "piadina romagnola", e la legittimità del suo uso da parte dei produttori che rispettano il disciplinare disponibile sul sito del ministero delle Politiche agricole alimentarie forestali. «Ci auguriamo che nei prossimi mesi, al termine della procedura stabilita dai regolamenti comunitari - ha commentato l'assessore in Emilia Romagna all'Agricoltura, Tiberio Rabboni - questa Igp sia registrata dalla Commissione europea sulla base del disciplinare proposto. È comunque motivo di soddisfazione avere raggiunto un risultato che pochi anni fa appariva compromesso».

Dopo la presentazione delle prime istanze di registrazione, informa la Regione, la procedura era stata infatti sospesa a causa della difficoltà di rendere compatibili in un disciplinare unico i due diversi metodi di presentazione della piadina romagnola, che nel riminese è più sottile, larga e flessibile rispetto alle altre province.

Riavviato l'iter di riconoscimento, altre discussioni hanno riguardato l'opportunità o meno di utilizzare i conservanti, di differenziare tramite marchi o diciture la piadina confezionata da quella di pronto consumo, di prevedere ingredienti aggiuntivi oltre a quelli di base. Il disciplinare di protezione transitoria differenzia le tipologie di piadina romagnola e prevede un'etichettatura specifica per quella alla riminese e per quella ottenuta con lavorazione manuale tradizionale. Gli ingredienti sono farina, acqua, sale, grassi, lievito, e non è consentito l'uso di conservanti, aromi e altri additivi. L'area di produzione corrisponde al territorio delle province di Rimini ,Forlì'-Cesena, Ravenna e, in parte, di Bologna.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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18/05/2015 11:04:19
1) Informazioni
Salve, mi chiamo Maria Giunchi, ho una piccola attività di piadine panini e tanto altro, vorrei sapere quali caratteristiche bisogna avere x poter denominare il mio prodotto "vera piada romagnola". sono figlia di romagnoli da parte di papà ma sono nata e cresciuta nel ferrarese, già produco piada classica piada integrale piada con la zucca e da poco mi sto cimentando con quella senza glutine, non ho la possibilità di ingrandire in fretta questa mia attività per una questione di soldi, ma sto comunque piano piano facendo dei passi avanti, sopratutto con il passaparola, ora a parte la domanda già fatta, se avete qualche consiglio da darmi ve ne sono grata. Cordiali saluti, e spero in una risposta
Maria Giunchi
artigiana
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