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Siad
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All'Italia il primato mondiale del vino. Su Facebook un gruppo di difesa del Made in Italy a Tavola

11 gennaio 2009 | 18:47
All'Italia il primato mondiale del vino. Su Facebook un gruppo di difesa del Made in Italy a Tavola
All'Italia il primato mondiale del vino. Su Facebook un gruppo di difesa del Made in Italy a Tavola

All'Italia il primato mondiale del vino. Su Facebook un gruppo di difesa del Made in Italy a Tavola

11 gennaio 2009 | 18:47
 

Mentre continua a crescere l'indignazione in Italia per il brindisi di capondanno di Del Noce in diretta Rai 1 con Champagne (e i colpevoli silenzi dei politici, ministro del Politiche agrarie in testa), tanto che si registra la nascita di un gruppo di tutela del Made in Italy a Tavola su Facebook, buone notizie vengono dal mondo del vino. La previsione del 2009 è che sarà Made in Italy il maggior numero di bottiglie di vino acquistate e bevute nel diversi continenti grazie al primato mondiale conquistato dalla produzione italiana con il sorpasso nei confronti dei tradizionali concorrenti  francesi. Cosa che evidentemente Del Noce non sapeva... E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che dopo molti anni la conclusione della vendemmia, con un raccolto nazionale di circa 45 milioni di ettolitri (+ 5 per cento), ha sancito lo storico sorpasso quantitativo dell'Italia sulla Francia dove la raccolta dell'uva si annuncia inferiore del 5 per cento per un quantitativo di 44 milioni di ettolitri.

Un risultato che, lo ricordiamo,  è il frutto anche di una crescita qualitativa con circa il 60 per cento dei raccolti destinati alla produzione di vini Docg, Doc e Igt. Sono 477 - precisa la Coldiretti - i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (316 vini Doc, 41 Docg e 120 Igt).

Il 2008 si è chiuso con le esportazioni di vino italiano nel mondo che hanno raggiunto per la prima volta un valore di circa 3,5 miliardi di euro grazie soprattutto alla domanda di Stati Uniti e Germania che sono i principali aquirenti, anche la distribuzione del vino Made in Italy è in crescita soprattutto nei nuovi Paesi emergenti.

Negli Stati Uniti, nonostante il tasso di cambio sfavorevole, circa un terzo delle bottiglie di vino consumate dagli americani è arrivata dall'Italia che si conferma leader davanti ad Australia e Francia.

Negli Usa si bevono i vini rossi Doc/Docg della Toscana come il Chianti e il Brunello di Montalcino ma anche i rossi piemontesi Barolo, Barbaresco, Barbera e Grignolino. Vini consumati anche in Germania dove si dirige una percentuale elevata delle spedizioni estere dei bianchi Doc/Docg del Veneto, come il Prosecco. La destinazione principale dei rossi Veneti come l'Amarone o il Valpolicella è il Canada seguito a ruota dalla Germania mentre i bianchi del Trentino e del Friuli come il Traminer e il Collio sono invece destinati soprattutto negli Usa e in Germania.

Un successo particolare è stato registrato durante le feste di fine anno dallo spumante italiano che ha conquistato mercati  anche all'estero dove la crescita delle esportazioni è stata pari al 30% in valore nei primi otto mesi del 2008. Un successo 'fuori casa”  che - sottolinea la Coldiretti - è il frutto dell'ottimo rapporto rapporto prezzo/qualità rispetto al concorrente d'oltralpe che su molti mercati deve subire la forte concorrenza tricolore.

Lo spumante italiano è in forte crescita in Gran Bretagna dove le spedizioni sono più che raddoppiate in valore (+115 per cento) ed è diventata il primo mercato superando addirittura la Germania dove la crescita in valore è stata dell'11 per cento mentre al terzo posto si posizionano gli  Stati Uniti con una sostanziale stabilità anche per effetto dell'andamento del dollaro. Tra i nuovi clienti del Made in Italy si fa luce la Spagna che, si classifica al quarto posto con il raddoppio il valore degli arrivi (+ 107 per cento), la Russia (+ 20 per cento) e il Giappone (+ 5 per cento) mentre scende la Francia con un calo del 23 per cento. Dati che erano già noti a dicembre e che avrebbero ben potuto consigliare i dirigenti Rai ad evitare la gaffe di Del Noce col suo patetico brindisi bevendo "a canna" lo Champagne in diretta...

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Condivido pienamente la vostra presa di posizione.

Carlo Vischi

Edizioni Gribaudo

Caro Alberto, riscontro il tuo editoriale sul brindisi di Capodanno da Rimini che ha visto come interpreti Fabrizio Del Noce e lo Champagne e devo dirti che tra l'altro anche io essendo ad una festa privata, in cui abbiamo festeggiato per "par condicio" con Asti, Prosecco, Franciacorta, Spumante Trentino ed altri vini frizzanti e passiti tutti italiani provenienti dalla mia cantina personale, per scandire i secondi che mancavano alla mezzanotte, mi sono sintonizzato qualche minuto sulla RAI ed ho assistito al pietoso gesto. Credo che a monte di tutto ci sia l'ignoranza di certe persone che, neppure la conduzione di uno dei più interessanti programmi tv (di quel periodo) su turismo ed enogastronomia della domenica mattina, è riuscita ad acculturare. Se chiediamo ad un bambino italiano cosa stappare per le feste, magari non citerà la marca o non conoscerà bene la zona di origine, ma ci sta che al 99% dica Asti o Prosecco, solo qualcuno, forse plagiato da genitori più ignoranti di lui, dirà Champagne. Non voglio con questo togliere merito o valore al prodotto d'Oltralpe ma è ovvio che se i Francesi sono nazionalisti dovremmo imparare qualcosa da loro e non far sempre come quelli che lanciano il sasso e nascondono la mano... ci lamentiamo che il prodotto italiano vende meno, ci adoperiamo perchè la conoscenza del prodotto Italia sia amplificata in Italia e all'estero e poi ogni sforzo viene vanificato da un brindisi augurale allo scoccare della mezzanotte dell'ultimo dell'anno che spero serva solo come augurio per un 2008 da dimenticare e non per un 2009 che dovrà portare una nota di positività ed ottimismo e magari usando la scopa della befana appena passata, spazzi via tanta spazzatura nell'informazione!

Un caro saluto.

Marco Marucelli

Buongustando

La nostra rivista accoglie, premia e condivide il vostro appello, nei confronti del quale vi confermiamo di essere assolutamente concordi e solidali!

Gianluigi Veronesi

Degusta

Il Dom Perignon sul palco dell'emittente pubblica non è stato un buon viatico per il nuovo anno dei consumatori e dei produttori italiani. Champagne per i potenti e frizzantini per la folla: un messaggio chiaro che ci racconta una volta di più come chiunque, appena sia in grado di permetterselo, possa abbandonare l'anonimato di una vita difficile attraverso la fruizione di un prodotto evocativo e di immagine consolidata. Al di là della cattiva demagogia della Rai, vorrei riportare un aneddoto che ha fatto scuola nella recente storia della comunicazione: durante la presentazione del nuovo treno di Montezemolo e Della Valle (ovviamente tutto di colore rosso Ferrari), l'addetto stampa della nuova società ferroviaria italiana che costituisce il primo operatore ferroviario privato ad alta velocità dell'Unione Europea, in preda all'enfasi ha affermato: «Questo nuovo treno correrà più veloce di una Porsche!» ed è stato, pare, licenziato in tronco. Dubito che al direttore di Rai 1 verrà riservata la stessa sorte. Ma mi preme esprimere una severa condanna nei suoi confronti e censurare il suo indebito comportamento davanti alle telecamere che egli stesso dirige. Severa condanna per il danno di immagine che il suo comportamento ha arrecato al prodotto di qualità italiano. Censura, spero raccolta dall'Ordine dei Giornalisti, perché il collega Fabrizio Del Noce è palesemente incorso in un clamoroso caso di pubblicità neanche tanto occulta per il quale dovrebbe avere voce in capitolo l'Autorità Garante per il Libero Mercato. Il direttore della prima rete pubblica si dovrebbe chiedere qualcosina in più: per esempio un minimo di correttezza e una briciola di buon senso.

Andrea Dal Cero

Coordinatore della Tavola della comunicazione alimentare italiana

Caro direttore, sono perfettamente e totalmente d'accordo con te. Credo che qualsiasi anonimo e privato italiano sia orgoglioso del successo del Made in Italy, oltremodo e ancor più dovrebbe esserlo e dimostrarlo e sostenerlo e promuoverlo un dipendente dello Stato italiano - come gli ambasciatori, i diplomatici, politici, ecc... - che ha sicuramente, oltre al dovere di status e di rispetto verso i tanti datori di lavoro italiani che pagano il canone, un compito superiore e maggiore rispetto all'anonimo 'sig. Rossi”, con enorme rispetto per i tanti Rossi, Bianchi, Verdi che in Italia e all'estero hanno preferito uno dei tanti grandi Spumanti&bollicine di origine nazionale.

Giampietro Comolli

Direttore del Forum Spumanti d'Italia

Caro Alberto,

complimenti per l'editoriale sulla vicenda Rai1-Del Noce-Champagne. Sono perfettamente d'accordo, lo sai, perché da anni combattiamo la stessa battaglia in favore dell'agroalimentare italiano. E adesso gli Italiani dovrebbero pagare il canone a una televisione di Stato che fa pubblicità gratuita ai prodotti francesi? E non è la prima volta, perché spesso sulla Rai osservo servizi giornalistici promozionali su Parigi, EuroDisney e quant'altro. Dobbiamo volere tutti un po' più bene all'Italia, perché siamo il Paese più bello al mondo. Lo diciamo tutti quando torniamo dall'estero e allora non facciamoci più del male, ma lavoriamo tutti insieme per eliminare le cose che non vanno...

Roberto Vitali

editorialista

Caro Alberto,

non posso che essere d'accordo con te su quanto scrivi. Permettimi però un moto di disincantato cinismo. Perché sorprendersi o indignarsi?

I media nazional-popolari come quotidiani e Tv da mesi stanno dando prova della più totale, masochistica e sconfortante insensibilità e ignoranza in materia di vino in generale, e di vino italiano in particolare.

Come pretendere che un personaggio "pubblico" come Del Noce (e il fatto che sia giornalista costituisce un aggravante) si comporti diversamente? Non può che cavalcare il più trito e abusato luogo comune.

A quanto pare, se brindi a Champagne Dom Perignon anziché a Lessini Durello, per citare un altro spumante veneto, un'eventuale prova all'etilometro ti troverebbe innocente e sobrio come un bambino che ha bevuto un'aranciata.

Potenza dell'immaginario collettivo! E di secoli di efficace ed efficiente marketing.

Ma tant'è: le bollicine degli altri sono sempre più trendy delle proprie.

Evidentemente, gli italiani soffrono di un genetico complesso d'inferiorità…perché di una cosa sono più che certa: un fatto del genere in Francia non sarebbe mai successo.

Elisabetta Tosi

giornalista del vino e wine blogger

Carissimo Alberto,

condivido il tuo risentimento per quel gesto incomprensibile di Fabrizio Del Noce di brindare all'anno nuovo con un Dom Perignon, noto champagne francese e dai costi proibitivi per moltissime famiglie, compresa la mia. Ma come molti altri umani ho rinunciato ed esternare la mia rabbia per questa uscita di del noce, nella convinzione che tanto qualsiasi esternazione sarebbe caduta nel vuoto e nel più silenzio assoluto e senza nessuna conseguenza. Così è stato, salvo apprendere, grazie a te con questo servizio coraggioso, che una voce si è levata e con molta autorevolezza.

Che dire: Fabrizio Del noce - della casta Rai - ha dimostrato nei fatti di sbattersene delle famiglie italiane che soffrono economicamente, ha voluto trasmettere ai produttori di Spumanti e bollicine italiane che preferisce le bollicine francesi piuttosto che quelle italiane, e che lui può esibire la sua forza economica di - casta - tanto, succeda quel che succeda, lui può permettersi questo ed altro; e lo fa in diretta!

Non mi stupirei che quella o quelle bottiglie di Dom Perignon sono o siano finite sul conto Rai a spese dell'abbonato. Sarebbe il colmo. Ma anche questo non mi stupisce ancora. Se invece quella di del noce è stata un'uscita estemporanea allora va perdonato: non sa quel che fa. Dovrebbe fare altro. Nel frattempo aspettiamocene un'altra!

Osvaldo Murri

Giornalista enogastronomo - DegustaGiovane.it

Promoter - Terre del Vino e Vivere Meglio.

Mi associo a quanti dissentono per questo mostrar cattiva immagine (vero può essere che lo champagne venga collegato alle feste) ma perché noi non possiamo promuoverci (la Rai siamo noi) in queste dirette, come prodotto immagine (leggesi Vini-Gastronomia-Agroalimentare). Ma d'altronde, i Del Noce si credono di essere grandi perché si associano a dei marchi…e non al Made in Italy. E soprattutto non perché siano in grado di proporsi come immagine (e li paghiamo pure).

Santo Manetta

Segretario provinciale Associazione cuochi bergamaschi

Di solito sono d'accordo con quanto scrive ma stavolta non del tutto. Se è vero che questa pubblicità gratuita debba essere censurata, al contrario come Lei scrive, lo Champagne è un indice di festa. Quasi che aprire una bottiglia "cara" serve forse da scaccia-crisi visto che i giornalisti e tutti gli addetti del settore media continuano a propinarci.

Tra l'altro è stato un Natale qui in montagna veramente di bella gente, tanta neve, voglia di divertirsi. Con buoni affari.

Comunque nel mio ristorante ho aperto dei gran rosé, spumanti e dei moscati che restano i preferiti, ma anche lo Champagne è stato scelto. è vero che i produttori investono in campagne pubblicitarie ma è anche vero che hanno alzato i prezzi per poi portare a vedere cantine sempre più tecnologiche e avveniristiche ma che di "cantina" non hanno nulla. Queste cantine sono costruite con gran dispendio e di conseguenza si alza il prezzo della bottiglia e per finire all'estero finisce "sempre" la partita migliore e forse per questo ne vendono più che in patria.

Albergo Aurora

Che possiamo dire? Non ho per nulla stima di Del Noce per cui il suo comportamento non mi stupisce poiché tutta la sua vita è caratterizzata da continui gesti incoerenti. Meno male che esistono persone come te (e tanti altri) che quotidianamente fanno sì che la nostra ristorazione e i nostri vini possano avere nel mondo il posto che meritano. Ti saluto con stima.

Luigi Pascarella

Carissimo Alberto,

Dire che plaudo per il Tuo redazionale nei confronti di Fabrizio Del Noce (che non considero un giornalista ma un incapace parvenu) è poca cosa. Arrivare a pensare che ci sia sotto una sponsorizzazione d'Oltralpe sarebbe troppo (anche perché il nostro esimio funzionarietto non sarebbe - a mio avviso - nemmeno capace di tanto), ma dal momento che la provocazione c'è stata risponderemo semplicemente: "De minimis non curat praetor" (con chiaro e specifico riferimento alle dimensioni psichiche e fisiche dell'individuo).

Un abbraccio

Carlo Ravanello

giornalista in Genova

Ciao Alberto ho letto con vero piacere la tua news relativa al brindisi di Del Noce, una vera vergogna italiana!!! Ti allego la mia breve mail inviata al Ministro appena scoccata la mezzanotte. Ho fiducia che con il piglio che lo contraddistingue e il rispetto che nutre verso i produttori dell'agroalimentare possa farsi capire. Ti giuro quando ho visto Del Noce che brindava con la bottiglia di Dom Perignon sono rimasta stralunata pensando agli investimenti dei poveri spumantisti italiani in Rai sia tv che radio!! (tra l'altro ha bevuto anche a boccia, alla faccia del'educazione e della buona organizzazione, ci vuol poco ad avere dei bicchieri).

Ma il gesto di Del Noce è in buona compagnia, infatti il Tg1 nei giorni precedenti aveva già provveduto con ampi servizi a dare spazio alle bollicine francesi. Quando nelle redazioni decidono questo tipo di servizi di 'costume” dovrebbero solo guardare i fatturati del comparto per capire a quanti fanno del male o del bene e soprattutto se nella nazione di cui si parla farebbero altrettanto! Ne sanno qualcosa i nostri colleghi giornalisti che hanno penato anni per affermare all'interno dei tg le loro rubriche dedicate alla gastronomia e al vino. Forse i loro capi non si sono mai resi conto che tutti - ricchi e poveri, belli e brutti, mangiamo almeno tre volte al giorno, che da ciò che si mangia dipende il nostro benessere e quindi la salute del Paese e il rendimento sul lavoro, e soprattutto che il fatturato del comporto alimentare è esorbitante e difficile da scalfire anche se la recente crisi ci è riuscita. Era dalla fine degli anni quaranta che non si attestava una diminuzione del consumi alimentari.

I molti anni di 'militanza' professionale in questo mondo mi fanno comunque ben sperare perché c'è una consolazione: i produttori italiani sono abituati ad arricciarsi le maniche e andare avanti. Con l'amaro in bocca per i fiori che il nostro Paese ha e non riesce a far sbocciare, colgo l'occasione per fare un brindisi virtuale con te e la tua redazione, ovviamente con un Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene dall'ottimo rapporto qualità-prezzo, cin cin!

Marzia Morganti

Marte Comunicazione

La lettera di Marzia Morganti al ministro delle Politiche agricole:

Gentile Ministro, il nostro caro direttore di rete di Rai Uno Fabrizio del Noce ha brindato da Rimini al 2009 con una bottiglia di champagne francese: Dom Perignon!! Vergogna! Faccia qualcosa per far capire a questa gente che in Italia produciamo anche spumanti con i quali di certo non brindano i francesi!!

Buon Anno!

Sono pienamente d'accordo con l'indignazione generale che ha suscitato questo gesto, stappare uno (straordinario) vino francese da parte di una persona che poteva rendere importante un made in Italy messo a dura prova, tra l'altro, anche dai mass media che bombardano sulle patenti ritirate come se il bevitore fosse un delinquente comune e distruggendo di fatto un mercato che era in crescita. Altra cosa che mi fa arrossire le guance è che molto probabilmente non ci aveva neanche pensato... Un direttore Rai...

Auguro a lei e la sua splendida rivista i migliori auguri.

Gianmario Portesani

Chef San Vitale Coccaglio

Concordo pienamente il suo editoriale, sono sempre stato e sempre lo sarò un estimatore delle bollicine italiane, e tanto più in questo momento di congiuntura internazionale dobbiamo assolutamente gridare e non solo affermare la nostra grande Qulità Italiana!

Alessandro Costa

Caro Direttore,

condivido in pieno il tuo articolo e quasi tutti i commenti pervenuti. Se, come ha scritto Murri, «non sa quel che fa», allora direi che guidare la corazzata di Rai 1 sia quanto meno eccessivo. Abbiamo finalmente un ministro dell'Agricoltura che non vedevamo da circa trent'anni; ci sentiamo appoggiati, difesi, non abbandonati a noi stessi. Non so se tu, Comolli o altri, abbiate già pensato alla possibilità di chiamarlo in causa per tutti i significati attribuiti al gesto di Del Noce: superficialità, pubblicità occulta (non troppo), totale assenza di considerazione per il prodotto Italia ecc. Spero di sì.

Con stima,

Gian Maria Vercesi

Azienda agricola Vercesi del Castellazzo

Ti stringo virtualmente la mano, caro Alberto!!


Roberta Perna

giornalista

Gentile Alberto,

non finiamo mai di stupirci dei comportamenti dei nostri rappresentanti istituzionali che evidentemente non fanno proprio il proclama del ministro Zaia sulla "sconfitta dell'Ananas"; noi continuiamo a scivolare...sullo Champagne!

Ma se ci pensiamo bene i nostri spumanti ottenuti con metodo classico si stanno affermando soltanto negli ultimi anni, con un percorso di intensa e costante crescita qualitativa di cui anche i Del Noce dovranno prima o poi accorgersi. Del resto anche il nostro Premier ha brindato a Don Perignon dopo una recente convention, ma almeno ha espresso tutto il suo malincuore e rammarico sull'imminente brindisi esterofilo. Oggi i produttori di spumante italiano con metodo classico, sia esso Talento, Trento, Franciacorta, Lessini Durello o altro non temono più il confronto con i mostri sacri d'oltralpe. La strada è lunga e non priva di insidie, ma prima o poi (meglio prima, ovviamente...) i nostri prodotti si faranno strada anche nelle alte sfere; laddove si capisce che l'eccellenza è divenuta di casa anche in Italia! E dove l'orgoglio di essere italiani si manifesta anche in questi piccoli ma significativi gesti di autostima e valorizzazione della propria origine. Ma sempre partendo da un presupposto di assoluta valenza della qualità dei nostri prodotti, prescindendo se possibile da questi atteggiamenti da "inferiority complex" che ancora ci attanagliano.

Cordialissimi saluti

Andrea Bottaro Presidente

Consorzio Lessini Durello DOC

Gentile Direttore,

il problema della tutela, della valorizzazione e della necessità di supporto e sostegno da parte delle istituzioni alla cucina, ai prodotti ed alle azioni dei cuochi italiani all'estero è stato sollevato per l'ennesima volta in occasione dell'evento di ALMA VIVA da Massimo Bottura, Raffaele Alajmo, Mario Caramella per fare solo alcuni nomi. Noi ci stiamo affacciando solo adesso al mondo del vino, e la scuola di cucina italiana ovviamente si focalizza sulla didattica dei prodotti italiani, ed anche del nostro spumante ovviamente. E' per questo che ci dispiace vedere che le cose non sono diverse per i nostri produttori; come i nostri cuochi non sono abbastanza "sponsorizzati" dalle istituzioni. Stavolta la Rai, nella persona di Del Noce, ha dimostrato la consueta superficialità nel compiere una scelta che probabilmente purtroppo non è stata nemmeno una scelta, ma che si carica di una valenza negativa enorme nei riguardi del nostro prodotto. Una cosa sola dobbiamo imparare dai francesi: la capacità che hanno di valorizzare la più piccola risorsa, rendendola agli occhi del mondo eccezzionale. Ad ALMA sta nascendo la cantina didattica, un bignami dell'enologia italiana, che vuole raccogliere le eccellenze dei nostri vini, di piccoli e grandi produttori, in uno spazio fruito ormai da cuochi, potenziali cuochi, ristoratori e gastronomi da tutto il mondo, ci impegnamo insomma nel nostro piccolo a tenere alta all'estero l'immagine dell'italianità. Per il 2009 ci auguriamo che anche nel grande venga fatto qualcosa (molto) di più.

Francesca Tagliavini

Responsabile Cantina Didattica ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana

Un articolo bellissimo, un filo di voce nell'universo Rai. Sicura bacchettata a colui che offende l'Italia con le sue stupide manifestazioni.

Mario Vacca

L'articolo del Direttore Alberto Lupini sul brindisi di Capodanno di Del Noce in Rai mi ha provocato un "moto d'invidia". Certo, perchè lo condivido così pienamente da invidiare Lupini per non essere stato io a scriverlo. Direttore sei stato solo molto educato; l'atto di Del Noce meritava qualche "parolaccia".

Cirino Carroccio

Direttivo di "Ciao Italia" (Associazione Ristoratori Italiani nel Mondo)

Presidente "Professionisti - Sviluppo Realizzazione Progetti

Gentile Direttore,

mi allineo perfettamente alla sue considerazioni riferite alla sfortunata esibizione del direttore di Rai 1 dal palco di Rimini nella diretta del 31 dicembre. Che l' Italiano sia esterofilo in alcuni casi può valere sul piano umano dell'accoglienza ma che questa caratteristica venga applicata più o meno consapevolmente in campo economico è pratica suicida, sopprattutto in tempi di magra come questi e dopo gli investimenti in immagine che aziende e consorzi di tutela hanno fatto e stanno facendo...

Appare chiaro l'autoreferenzialismo che sazia l'ego del soggetto di turno che però non valuta neppure minimamente le conseguenze dei propri gesti e delle proprie affermazioni dando per lecito ogni improvvisato comportamento (voglio sperare che non sia voluto) aggravato dal mancato utilizzo del benchè minimo bicchiere di vetro, cosa che umilia, ancora di più se in pubblico, qualunque grande vino anche non Italiano.

Sono vignaiolo dell'Alto Piemonte e con responsabilità regionale Piemontese di Coldiretti, ed avverto profonda la delusione per l'insulso, superficiale ed avverso gesto del direttore di Rai 1 che dovrebbe invece sostenere sempre in ogni sua azione il made in Italy.

La grave mancanza diventa sconfinata se si tiene conto che l'emittente è pubblica, che l'attore ne è il Direttore e che il medesimo è stato addirittura un parlamentare!

Purtroppo non è il primo caso ma vorrei proprio che fosse l'ultimo. Troppe volte superficialità, incompetenza ed improvvisazione sono la caratteristica prima di interventi che abbisognano invece di corsi formazione ed apprendistato, ed anche un po di modestia, forse desueti ma indispensabili per quel rispetto al lavoro ed ai sacrifici che mantengono con fatica, amore ed in silenzio, migliaia e migliaia di famiglie.

Resta una considerazione amara: anni per costruire e pochi secondi per demolire, danneggiando investimenti importanti in immagine e comunicazione che piano piano stanno affermando sempre di più (per fortuna non ci sono solo i Del Noce) la nostra enogastronomia e la nostra agroindustria che devono essere sempre di più legate all'origine certa e dichiarata di quella filiera corta o lunga che sia ma che deve distinguere il prodotto Italiano.

Nessuno pagherà e nessuno sarà licenziato, in Francia non sarebbe capitato e, ahimè, neanche ci sarà uno spot riparatore verso le bollicine Italiane.

Paolo Rovellotti

Presidente Coldiretti Piemonte

Caro Direttore,

con piacere ho letto il tuo editoriale" I brindisi alla Del Noce fanno male all'Italia" e concordo con te su tutti i punti della tua analisi. Non è possibile che un personaggio pubblico come Fabrizio Del Noce, Direttore della rete ammiraglia della Rai, all'interno del programma "L'anno che verrà" (che vedeva sintonizzati proprio a mezzanotte 10.900.000 di telespettatori, pari al 65,5% di share in Italia e su Rai International circa 60milioni di telespettatori) stappi in diretta una bottiglia del francese Dom Perignon arrecando un danno enorme d'immagine al nostro paese (...pensa solo ai nostri connazionali all'estero!).

Tu conosci il mio personale impegno e quello dell'Associazione che presiedo in difesa dell'agroalimentare italiano.

Questi atteggiamenti (sicuramente non pianificati ma che evidenziano una completa insensibilità sui giornalieri problemi dei produttori e del mercato) devono sempre essere evidenziati e stigmatizzati.Abbiamo il dovere (e aggiungo l'obbligo etico e deontologico) di denunciare tutti quei comportamenti pubblici che danneggiano l'immagine del nostro Made in Italy. Senza mai scivolare nell' integralismo, ma attenti sempre a denunciare tutto ciò che offende il nostro buon senso, la logica e la nostra cultura.

Nessuno vieta al Direttore Del Noce di festeggiare con champagne a casa sua oppure di parlare di champagne nei programmi dove di tratta enologia nazionale ed internazionale. Ma per favore, eviti di farlo davanti alle telecamere ed in quel contesto (il brindisi di fine anno trasmesso su Rai 1 e su Rai International)!

L'agroalimentare è un comparto troppo importante e determinante. L'immagine del nostro paese e fondamentale per l'economia stessa. Abbiamo il dovere di difenderla.

Caro Alberto, concludo rinnovandoti la mia stima con la speranza e l'auspicio d'iniziare insieme un percorso che veda la comunicazione di settore sempre più vigile, protagonista e unita per raggiungere gli scopi sopra citati.

Roberto Rabachino

Presidente Nazionale

Associazione Stampa Agroalimentare Italiana

Leggi la lettera di Rabachino al ministro Luca Zaia

Caro Alberto, condivido tutto. Trovo allucinante che un professionista di esperienza, pagato col denaro pubblico, non soltanto non capisca la necessità di sostenere il lavoro italiano nel mondo, ma nemmeno prenda in considerazione i tanti prodotti di alta qualità della spumantistica italiana. Per serietà dovrebbe restituire le magnum di Ferrari, Cà del Bosco, Bellavista e Berlucchi che ha ricevuto per Natale. Ma dove è vissuto in questi ultimi anni? E soprattutto, che diamine ha imparato a Linea Verde, Del Noce? Ma già, i "grandi" della televisione pubblica evidentemente nascono già "imparati". Fessi tutti noi a mantenerli col canone...

Beppe Giuliano

Euposia la rivista del vino

Se c'è una persona che capisce questo sfogo sono sicuramente io. Mi chiamo Anna Pesenti e per oltre 20 anni mi sono battuta per promuovere lo Spumante Classico Italiano. E dopo quella trasmissione quante telefonate ho ricevuto...anche da personaggi famosi in Rai che mi hanno ospitato spesso proprio per promuovere questo gioiello dell'enologia italiana. Purtroppo l'esterofilia fa parte di un certo provincialismo italiano, l'ho sempre sostenuto e lo continuo a sostenere anche se non mi occupo più dell'Istituto Spumante Classico Italiano. Ma ci credevo, ci credo e ci crederò sempre, fino a prova contraria.

Invierò a qualcuno l'editoriale dell'amico Lupini, anche se, dato il personaggio in questione, non avremo grandi risultati.

Grazie, auguri da

Anna Pesenti

Istuto spumante classico italiano

Concordo con Lei che tutto ciò reca danno all'immagine della bollicina italiana e di tutto il suo comparto.

Mi pongo un quesito, lo champagne lo ha pagato la Rai , o è stato offerto dall'importatore? Sarebbe interessante capire se i cugini francesi sono riusciti a fare del marketing, anche perchè la risposta dell'interessato sarà questa," ma a noi ce lo hanno regalato", e per i produttori italiani sarebbe un altro sgarro. Oltre che perdere di immagine appaiono anche tirchi.

Giampietro Ferri

Osteria da Pietro - Castiglione delle Stiviere

Purtroppo la TV di Stato è stata saturata di giornalai (con tutto il rispetto per gli edicolanti) e non di giornalisti, come dovrebbe. In TV si fa a gara per apparire con atteggiamenti e sparare le cavolate più grosse alla ricerca dello scoop e senza impegnarsi, ma forse ne sono incapaci, a dare informazioni corrette senza violentare l'intelligenza e la sensibilità degli utenti. Basta oggi vedere (per modo di dire) che genere di notizie e d'immagini vengono trasmesse all'ora di pranzo, magari quando la famiglia con grandi e piccoli sono insieme. Ma questi giornalai facciano un serio sforzo e fare un'inchiesta sul loro comportamento e sulla qualità del lavoro realizzato in favore di una comunità di utenti che gli paga uno stipendio non certo da sacrificio per giungere a fine mese. Cordiali saluti e tanti cari Auguri di buon anno.

Nicola Mangraviti

Caro Alberto, BUON ANNO a te ed a tutti i colleghi che ci leggono su ITALIA A TAVOLA. Dire che ognuno di noi la pensa come te sul "Brindisi di mamma Rai" è scontato, ma non troppo, perché c'è voluto il tuo coraggio, in giorni di festività collettiva, per far emergere questa storia "sporca" che ha dato fastidio a tutti. Io stesso e i miei amici che avevo in casa, con in mano una magnum di Rosé Brut, volutamente italiano, ho avuto quasi un voltastomaco al brindisi di Del Noce. Proprio oggi sul quotidiano L'ORDINE di Como sono uscito con un pezzo a favore del vino italiano con lancio in prima pagina. Dirti bravo è davvero poco. Metto la notizia anche nel mio sito e non lo segnalo per non farmi pubblicità gratuita. Un saluto e un PROSIT con tutti i nostri ottimi spumanti regionali d'Italia.

Rocco Lettieri

simpatico melograno

Gentile direttore,

complimenti per l'immediata e precisa presa di posizione. Condivido in tutto. Sono certo che i fondatori delle grandi maison di spumanti - i Gancia, i Cora, i Marone, i Rossi di Montelera, i Contratto - unitamente alle nobili aristocrazie opeRaie dello spumante - i Gallese, gli Artusio, i Colla - sono stati i primi a rivoltarsi nella tomba.


Lorenzo Tablino

Ancora una volta, personaggi pubblici dimostrano scarsa sensibilità per un settore fondamentale dell'economia italiana.

Moreno Rossin

Segretario Generale Worldwide Sommelier Association

Mi scusi direttore mi sembra che Lei sopravaluti un pò troppo Del Noce! Ma cosa ci si poteva aspettare da un tipo simile? E' alla fine uno dei tanti che vive alle spalle dell'Italia che produce: fa parte della lobby dei parassiti ! Questa gente non pensa nemmeno lontanamente quello che Lei ha giustamente scritto. Sarebbe da ricordare al caro Sig. Del Noce che il suo stipendio lo paghiamo noi: non i francesi.... Cordiali saluti Uno del settore ristorazione ed ospitalità - uno di quelli che ancora nell'Italia ci aveva creduto ed ha investito e continua ad investire nel Paese e non di quelli che chiude le imprese per riaprirle in Cina o nell'Est.. qualche volta la mattina guardandomi allo specchio mi dico che ho fatto proprio una c.....a a rimanere in Italia!

Gianluigi Gaiatto

ristoratore

Sono esterrefatta della "delnociana bevuta televisiva"! Anche se purtroppo non sorpresa più di tanto, visti gli scivoloni morali e professionali in cui incorrono quotidianamente personaggi come Del Noce e tutta l'allegra compagnia degli italici occupatori di poltrone e sgabelli, in ambito istituzionale e mediatico. I nostri produttori, ristoratori ed operatori lavorano tra mille ostacoli per portare alto il vessillo della qualità italiana e quel bischero lì beve ostentatamente francese, a nostre spese poi. Mi viene da pensare, anche stavolta, che i bischeri siamo noi. Che amarezza... Il solo conforto è questo articolo e tutti i valenti commenti letti.

Alessandra Rossi

Videocomunicazione enogastronomica

Credo di essere l'unico a dissentire, non me ne vogliate: innanzitutto il Dom Perignon è un grandissimo, meraviglioso champagne. Forse il più grande.

Secondo, finchè non cominceremo a ragionare con una visione europea -e non scandalizzarci se uno snob come Del Noce stappa una bottiglia francese a Capodanno in diretta Rai- non combineremo nulla di buono per il futuro d'Europa e del nostro angolo di mondo.

Nessuno si scandalizza negli Usa se il presidente eletto Obama stappa del prosecco italiano invece che un vino californiano, e ce ne sono di ottimi!

Ma quando la smetteremo di essere così provinciali e, soprattutto, di crederci il sale della terra?

Con amicizia vostro

Stephan de Cernetic

presidente club Gotha del gusto

giornalista professionista (n°55660)

Caro Alberto, mi unisco, anche se in ritardo (sono negli USA e ho seguito la vicenda Del Noce grazie a Italia a tavola), a tutte le manifestazioni di sdegno nei confronti del gesto di Del Noce. Sai, oltre alla scelta poco corretta di aprire in diretta su RAI 1 una bottiglia di vino francese, come in Italia non ci fossero ottime bollicine, mi e' spiaciuto il gesto di bere alla bottiglia. Una caduta di stile per un personaggio pubblico! Da anni mi occupo di vino, del suo galateo: lavoro spazzato via in un attimo. E che dire, non un bel insegnamento per i giovani! A proposito negli Usa solo gli ubriaconi per strada tracannano alcol alla bottiglia, ma la nascandono in un sacchetto marrone.

Piera Genta

Giornalista e sommelier

Caro Direttore, condivido il tuo sdegno per il gesto maleducato e denso di arrogante ignoranza del tuo collega (mi spiace per te!) di Rai1. Non condivido invece il tuo indulgente ottimismo per l'analogo, e ben peggiore, gesto del presidente del consiglio, espresso in diretta tv a reti unificate in occasione della tornata elettorale abruzzese. Secondo me il problema non è "chi ha pagato" la bottiglia, ma promuovere un Veuve Clicquot con tanto di millesimo 1997, a reti di fatto unificate e con repliche plurime in ogni tg, da parte del maggior comunicatore italiano, che gode del seguito fedele e incondizionato secondo le sue stesse stime di oltre il 60% degli italiani mi sembra davvero gravissimo. Oltretutto con questo precedente credo davvero difficile che sia possibile una qualunque sanzione nei confronti del suo dipendente Del Noce da parte del suo altro dipendente ministro Zaia. Se può interessarti, anch'io ieri ho trattato l'argomento sul mio blog: http://vinix.it/myDocDetail.php?ID=2374

con stima

Maurizio Fava

Caro Alberto, hai fatto bene a sollevare il problema, mi trovo d'accordo con te, a tal punto che ora riporterò quest'altro tuo pezzo sulle pagine del mio sito: www.winetaste.it alla salute del "Criticatutto ovvero il critico tritatutto", che ha avuto da ridire anche su questa tua presa di posizione, e ti pareva…per fortuna non si smentisce mai, altrimenti bisognerebbe cambiargli il nome.
Che criticatutto sarebbe allora ?

Ciao a presto

Roberto Gatti

Caro Alberto,

è pur vero che si sta facendo un grande baccano che a mio avviso sembra eccessivo, banale e anche un po retorico. Non voglio prendere le difese di Del Noce, me ne guardo bene, ma voglio fare l'avvocato del Diavolo, non dobbiamo criticare e scagliarci tutti contro di lui. invece dobbiamo unirci e far si che la cultura gastronomica Italiana si riprende il suo ruolo che merita, non ci spaventiamo o meravigliamo se i nostri cugini sono molto più bravi nel vedersi e nel vendere le loro richezze alimentari. Concordo in pieno che il gesto inopportuno e sadico di Del Noce abbia fatto publicità occulta, non è con lui che dobbiamo prendercela, ma con i nostri politici e il ministero, se non c'è una legge che promuove tutti insieme i ristoranti italiani e i prodotti di qualità Italiana vuol dire che siamo incapaci di difendere i nostro territorio. Io non incolperei il Direttore che non lo stimo e non so perchè ricopre ancora quel ruolo, un personale giudizio, invece dovremmo lavorare tutti, tuttel categorie a fin che ci sia un comitato o una commisione che fa promozione e che fa da garante ai prodotti italiani, dove è finita la commissione per i ristoranti italiani nel mondo? non accusiamo solo Del Noce, penso che un po di colpa c'è l'abbiamo anche noi tutti.

Emanuele Esposito

Ciaoitalia/sloowfood

Complimenti Direttore, per l'ennesima volta ha colpito nel segno. A dimostrazione dell'incapacità da parte delle istituzioni di tutelare e promuovere i nostri prodotti...e non solo! Il dispiacere maggiore é, e ne sono convinto, che in Francia il Del Noce della situazione sarebbe stato "silurato" su due piedi e invece "noi"...gli abbiamo pure pagato la bottiglia! Continuiamo ad alzare la voce insieme...qualcuno prima o poi ci sentirà!

Flavio Biella

Consultazienda

Sono d'accordo e anche io penso che tali leggerezze, quando si rappresenta una collettività, siano dannose. La risposta del ministro, attraverso il portavoce, si commenta da sola. Per fortuna le inquadrature della bottiglia sono (per poche, quasi tutte da lontano e comunque inserite nel vortice della festa, in un momento in cui molti saranno stati impegnati a prepararsi a stappare nelle loro case. Una casualità, appunto, poteva andare peggio. Ma visto che è andata così, quante persone "perbene e normali" avranno notato? Ribadisco, condivido la battaglia e la riprenderò presto sui miei mezzi, ma spero che non sortisca l'effetto contrario, cioè dare più visibilità al misfatto. Quanto a Del Noce: lo si potrebbe degradare a conduttore di Linea Verde per un decennio, magari impara l'importanza dei dettagli.

Massimo Calvi

Rizomedia

Condivido totalmente la Vs. presa di posizione in merito a questa vicenda. Signori si nasce, non si diventa; stupidi e arroganti sì.

Emilio Ridolfi

Manager Azienda Vinicola Italiana

Prima di intraprendere la libera professione ho lavorato per anni in Confagricoltura. Uno dei settori che maggiormente curavo sotto il profilo della comunicazione era quello vitivinicolo. Allora come adesso una trasmissione come Linea Verde veniva registrata solo nelle grandi cantine, solo facendo intervenire i soliti noti e via così senza occuparsi dei problemi reali del mondo agricolo. Ricordo che l'unica volta che Fazzuoli si dedicò al mio territorio fu ai tempi dell'alluvione del '94, naturalmente e solo perchè faceva notizia. Dopo anni non è cambiato nulla, c'è solo un conduttore più simpatico, più alla mano, ma che sia di utilità e servizio direi proprio di no.

La faccenda del Capodanno a Champagne di Del Noce è figlia di questa logica: disinteresse verso i problemi che stanno affrontando il mondo del vino e della ristorazione. L'informazione unita allo spettacolo ha bisogno di una cultura ben radicata che in Italia non c'è. Nel nostro Paese si parla di made in Italy quando fa comodo, manca l'orgoglio verso le nostre produzioni, verso il nostro patrimonio storico, artistico, e così via. Mi spiace constatare che il caso di cui trattiamo è la rappresentazione di quella buona parte del popolo italiano che ignora le nostre tante eccellenze produttive e sventola in talune occasioni bottiglie prestigiose per ragioni che poco hanno a che fare con il buon senso.

Nadia Biancato

S.H.E. NADIA BIANCATO COMUNICA

Caro direttore

Tu che sei stato l'artefice dello 'scoop” sulla cafoneria del signor Fabrizio del Noce direttore Rai ( non era quello che estirpó il microfono ad un inviato Mediaset e lo tiró addosso?) non potevi esimerti dal pubblicare la lettera ricevuta dal giornalista nonché presidente di un circolo enogastronomico piemontese, De Cernetic. E' l'unico giornalista italiano che plaude al gesto volgare del signor Del Noce direttore di Rai 1 , mentre tracanna una magnum di Don Perignon.

Lascio ai tuoi lettori ogni considerazione, aggiungo solo che è vero che il signor Obama prossimo Presidente degli Stati Uniti ha brindato con il Prosecco di Valdobbiadene, ma lo ha fatto con stile, senza tracannarlo a bocca e senza sdoldinate riprese tv. I grandi spumanti italiani lo meritano. E se per essere snob bisogna tracannare lo champagne mi sembra perlomeno strano. Certamente la rinomata maison francese premierà il NH Stefan de Cernetic Principe di Montenegro, presidente del Gotha del Gusto e giornalista. E avrei voluto vedere cosa sarebbe successo se il Presidente francese Sarkozy avrebbe bevuto” a canna” una magnum di Prosecco di Valdobbiadene.

Attilio Scotti

giornalista, editorialista attilioscotti@bluewin.ch

Giusto,senza contare che la sgradevole e discutibile esibizione di Del Noce s'è pure alimentata d'altri atteggiamenti non certo in linea con la serietà imposta dal suo ruolo istituzionale. Chi ha messo Del Noce, già deputato di Forza Italia, presidente della Rai? Il precedente governo Berlusconi, che non disdegnava di piazzare al vertice della concorrente di Mediaset un personaggio chiacchierato. Però la domanda è: perchè Prodi, succeduto, non l'ha cambiato? La stessa storia del conflitto d'interessi: perchè il centrosinistra, quando ne ha avuto l'occasione, non l'ha regolamentato?Lo so, tutti concetti fritti e rifritti e proprio l'indifferenza che li accompagna sconforta.

Cesare Malnati

giornalista professionista

Condivido pienamente anch'io la vostra iniziativa e l'appoggio a pieni voti! Poi Del Noce, già personaggio discutibile, ha veramente toccato il fondo…

Sebastiano Canfarelli

In Italia abbiamo una classe dirigenziale a livello di aziende prostatali e classe politica da paese ignorante, eppure siamo un popolo stupendo con dei valori immensi.

Sarà che in italia l'informazione è controllata o distorta , chi controlla ci vuole rovinare: per fare il gallo in coppa a la mundezza.

Non si può avere dei politici che non hanno mai avuto altro lavoro che non il politico , la politica diventa lavoro dopo che si hanno responsabilita ed esperienze in vari settori e queste esperienze ed idee trasportate per il miglioramento della politica nei suoi settori.

Giandomenico Caprioli

cuoco

Carissimo Alberto,

vorrei lasciare una testimonianza personale: (come tu ben sai) mi sono occupata di comunicazione per il Consorzio del Franciacorta ho fatto il possibile per far conoscere questa realtà italiana, e fra le tante, ho tentato anche ad entrare in Rai. Ad una festa (quasi privata) di presentazione del palinsesto di Uno mattina ho provato a dare a Luca Giurato una bottiglia di Franciacorta nel momento un cui venivano scattate delle foto. Dico "ho provato" perchè non c'era (e non poteva esserci) nessun tipo accordo, in un certo senso "ho provato a fare la furbetta".

Il caro Luca, che tanto stupido non è, ha fatto un salto indietro allontanandosi dalla bottiglia come fosse un serpente velenoso dicendo "ma che scherzi! se mi beccano fotografato con una bottiglia in mano mi radiano da tutte le televisioni d'Italia!" questo succedeva un paio di anni fa. Bene. Quest'anno ho passato il capodanno a casa mia, (una festa tra amici, in terrazza abbiamo aperto una...qualche...magnum di bollicine...) e non avevo visto la diretta Rai, così ho recuperato su internet il video dopo aver letto il tuo articolo e ho potuto constatare che il "bravo" Del Noce, poco prima del brindisi HA RUOTATO LA BOTTIGLIA DI CHAMPAGNE IN DIREZIONE DELLE TELECAMERE IN MODO CHE SI VEDESSE BENE L'ETICHETTA.

Che nessuno parli di un gesto superficiale, di distrazione, di ignoranza della gravità del fatto, o solo perchè lo champagne è buono, o vattelappesca tante altre ipotesi si possano fare. Scusate, ma sono tutte balle. Dietro ci sono accordi ben precisi. E se la Rai tutta ha beccato un fottio di soldi per fare una cosa del genere, il fatto veramente grave è la cialtronaggine con la quale si è mossa (nella persona del suo direttore, ovviamente) : possibile che nessuno ha pensato (visto che di soldi si tratta, e a questo punto me lo auguro...) di mettere quello spottone "all'asta" tra i produttori italiani?

Quanti, tra singoli o Consorzi italiani non avrebbero fatto carte false e pagato somme anche importanti per essere lì? è che purtroppo non c'è un pensiero comune, non un progetto, non un'idea che non siano penosamente personali. Io, che sono sempre stata di sinistra, dopo aver ascoltato il discorso di insediamento di Barack Obama presa dall'emozione ho pensato: in questo momento vorrei essere americana. Vorrei veder condivisi in un intero popolo i miei sentimenti, vorrei sentire che sono qualcuno, che ho degli ideali in cui poter credere e qualcuno da rispettare che me li rappresenti.

Anche da noi cose belle, e torno sul concetto della comunicazione, si potrebbero fare, se ci fosse un po' più di professionalità. Non è campanilismo, è una questione di serietà, di consapevolezza, di maturità. Siamo continuamente costretti a subire mortificazioni alla nostra intelligenza, al nostro lavoro, alla nostra vita tutta da parte chi ci rappresenta. Prendiamo ogni giorno schiaffi da chi dovrebbe invece lavorare per un orgoglio, una fede, per una identità. Per noi. Non è questione di Champagne, Cava, Ouzo o Saché. E' questione di rispetto. Forse, se cominciassero semplicemente da lì, qualcosa potrebbe iniziare a funzionare meglio. Ma su chi possiamo contare? Non vorrei finire con il solito"tanto è tutto inutile". Comincio proprio ad esserne stufa, come tanti di voi.

Rosanna Ferraro

Questo gesto come tanti altri, dimostra la scarsa se non assente attenzione dell'informazione che si fa!! il MADE IN ITALY per le tv non è altro che svolgere un servizio televisivo che serve per riempire un palinsesto, non sicuramente una sensibilità personale dei giornalisti (togliamone solo alcuni). Il made in italy deve essere portato al massimo dei livelli promozionali, perchè può incidere seriamente in positivo sulla nostra economia, soprattutto in un momento critico come questo.

Mirco Carretta

Borgotarofunghi

Trovo tutto questo sollevamento un po' infantile. Se quello preferisce lo Champagne, che brindi con lo Champagne! D'altra parte, diciamocelo senza ipocrisia, perché dopo secoli in cui si è brindato scaramanticamente con le bollicine francesi dovremmo ora cambiare? Solamente perché da qualche anno anche noi facciamo degli champenois (da notare che ancora ora per capire cosa ci viene proposto, usiamo il nome francese) di buona qualità? E poi perché sempre paragonare lo Champagne (terroir Champagne!!!) con altri vini simili per la tecnica e non per il territorio? Ma siamo più seri! Non è con un brindisi in TV che si cambia la realtà dei mercati. I secoli di tradizione dello Champagne e le milioni di bottiglie vendute in tutto il mondo si fanno una risata di queste nostre dispute da cortile domenicale.

Beppi Bellavita

Patanegra.it

E' un gesto imperdonabile, come è imperdonabile che i ns politici, forze dell'ordine e molti enti utilizzano macchine tedesche, francesi e non italiane, e poi noi che lavoriamo dobbiamo sotenere la cassa integrazione per la Fiat, che tra l'altro le macchine che più si vendono, tipo la nuova 500 e la Panda, le produce in polonia

Ciro Moccia

Avevo notato personalmente la cosa e mi ha infastidito anche perchè allo stesso Del Noce pare sia stata fatta subito notare la cosa ma lui nemmeno si è scomposto. Purtroppo la si nota anche proprio tra gli addetti al settore la tendenza a dare un certo rilievo ai vini non italiani; mi capita spesso anche di verificare sui volantini che i vari ipermercati distribuiscono sulle offerte dei vini dove comunque viene data una certa particolare visibilità agli champagne come se questi meritassero di gran lunga un posto migliore rispetto agli spumanti. Quindi al di là di Del Noce che personalmente non conosco e che comunque ha un posto importante grazie anche ai produttori di vino italiani che pagano il canone Rai, il problema è un po' generale, fra la gente comune, fra alcuni ristoratori che quasi a malapena tengono alcuni vini italiani (ad esclusione dei grandi nomi noti!!!).

Frida Tironi

La Brugherata

Rai e Champagne - Del Noce considera forse i nostri ottimi spumanti non alla sua altezza!!??

Azienda agricola Nettare dei Santi

Caro Alberto bene hai fatto ad alzare gli scudi contro lo scellerato brindisi. In merito credo si possa avanzare una semplice ma efficace proposta. Chiediamo al contribuente italiano, evidentemente leso ed offeso da un'azione così scriteriata, di non pagare il canone Rai e di conseguenza lo stipendio al cretino tracannante, il quale potrebbe bussare, per ricevere quanto atteso, dai cugini transalpini o direttamente al presidente Sarkò la cui consorte, si dice, riceverà un lauto gettone per partecipare al prossimo festival di sanremo. (E perciò il dubbio sorge lecito: che si tratti di marchetta premeditata?). Ovviamente se la combine andasse in porto il solito cretino potrà continuare a brindare a champagne, ma almeno non a spese nostre! Mi rendo conto che in questi termini la proposta possa apparire alquanto brutale ma potresti realizzare delle cartoline prestampate e preindizzate in modo da metterci tutti in condizione di scrivere alla Rai.
Con stima ed affetto

Mario Falcetti

enologo - direttore La Quadra

Ma la COMUNITA' EUROPEA, l'EUROPA UNITA, servono solo per chiedere aiuti da bruciare (si fa per dire) nelle proprie tasche? Lo Champagne, come il Franciacorta è un prodotto dell'EUROPA UNITA. Pensate se i tedeschi si limitassero a bere i loro SEKT e non più i milioni di bottiglie di ASTI ed altri Spumanti Italiani...Siamo paesani non EUROPEI, questo è il problema.

Luciano Gargano

Il Consorzio Tutela Vini D.O.C. Breganze e Strada del Torcolato e dei Vini di Breganze sono a fianco di Italia a Tavola e vi sosterranno nella protesta in oggetto.

Cordialità

Manuel Xausa

il segretario

Si ho visto la trasmissione se hai notato ha messo bene in mostra l'etichetta. Non potrebbe essere pubblicità occulta?

Purtroppo non mi meraviglio più di niente non per rassegnazione ma perchè ogni volta che partecipo ad incontri di settore sento sempre le stesse cose "bisogna fare sistema, bisogna fare squadra" il giorno dopo le stesse persone vanno per conto loro.

Imparano la lezione a memoria, finita la riunione non sanno più cosa hanno detto.

cordiamente

Pietro Poletti

Cantina di Villa

Si è trattato di un episodio paradigmatico, in quanto non isolato di come le istituzioni ed una comunicazione superficiale ed autoreferenziale, troppo frequentemente mortificano quel Made in Italy citato ogni giorno a destra ed a manca, ma poco rispettato e valorizzato. E' un atteggiamento incomprensibile, figlio del provincialismo e della pigrizia, che perpetuano stereotipi sempre meno validi. Cultura dovrebbe voler dire, soprattutto da parte di quanti rivestono ruoli prioritari nel mondo della comunicazione e delle istituzioni, anche saper individuare, si pensi al Franciacorta, le vere eccellenze del nostro Paese, e di conseguenza difenderle, proteggerle, tutelarle e presentarle nel modo più opportuno.

Adriano Baffelli

direttore Consorzio Franciacorta

Mi associo all'indignazione e parteciperò a ogni iniziativa che la Direzione di Italia a tavola pensa di mettere in atto a tutela dei prodotti italiani, non solo in questo deprecabilissimo caso.

Vito Saturno

Editore e Direttore della "Guida alle Pizzerie d'Italia Edikronos"

In un paese in cui il vino è cultura sarebbe stato licenziato o indotto a dare le dimissioni. Vergogna!

Massimo Padova

Volevo segnalare l'ennesima pubblicità occulta allo champagne : la sera del 9 gennaio, nella trasmissione MI MANDA RAITRE da parte del conduttore nel ricordare il brindisi di capodanno.

Saluti

Tommaso Caporale

CHAMPAGNE E...BELLINI La nostra azienda produce l'aperitivo Bellini in bottiglia, oltre che spumanti da più di 60 anni, in particolare Prosecco. Investiamo su Rai 1 per promuovere il Bellini e negli ultimi anni abbiamo acquistato diverse telepromozioni sui programmi di Carlo Conti (L'Eredità ed altri in prima serata). Nel 2007 abbiamo acquistato la telepromozione delle 23,55 nel programma "L'anno che verrà" in onda il 31 dicembre. Data l'occasione ho personalmente chiesto alla produzione del programma se fosse stato possibile usare il nostro Bellini per il brindisi di mezzanotte. Mi è stato risposto che non era assolutamente possibile in quanto prodotto "firmato" che non poteva stare fuori dallo spazio pubblicitario o dalle telepromozioni. Sono rimasto però colpito dal fatto che in quello stesso programma (un anno fa...) Del Noce aveva poi stappato una bottiglia di Dom Perignon dall'inconfondibile etichetta, anche se in maniera meno teatrale. Quest'anno mi son detto : "ma allora non era un caso...". Forse il Sig. Del Noce è un inguaribile, e reticente, esibizionista della "griffe" estera, oppure...

Lorenzo Canella

Canella Spa

Sono certa che a nessun francese verrebbe mai in mente di brindare in un evento istituzionale o in una occasione della stessa importanza di quella in oggetto con uno spumante italiano.

Nicoletta Canella

Canella Spa

Penso che un popolo di idioti come noi Italiani non esista al mondo. Francesi, Spagnoli, Tedeschi e altri popoli di tutto il mondo, cercano di consumare prodotti del loro territorio, solo noi Italiani in buona maggioranza preferiamo i prodotti non prodotti nel nostro paese. Io sono un piccolo produttore di Aceto Balsamico di Modena, e non la penso così. Noi Italiani non dobbiamo imparare niente da nessuno. Pertanto Viva il Made in Italia.

Lelio Bertoni

Non sono stata in Italia e non ho nemmeno guardato la TV a mezzanotte, invece ho guardato il cielo pieno di fuochi artificiali a Berlino. Ma oggi mi è arrivata la mail di Alberto Lupini con la richiesta di fare un commento. Eccomi. Come si vede, spesso i guai sono fatti in casa propria. Tipicamente italiano. E noi giornalisti esteri, che vogliamo raccontare il vero 'Made in Italy”, facciamo talvolta veramente fatica. Non voglio pensare che i responsabili della Rai 1 hanno veramente agito con coscienza. Per me è l'ennesima conferma del fatto che lo Champagne ha la sua immagine, conquistata già nell' 800 e mantenuta fino ai nostri giorni, e l'Italia non è mai riuscita a fare altrettanto. Non necessariamente per una mancanza di qualità, ma per campanilismo locale, provincialità, mancante professionalità di chi decide sui fondi di comunicazione da investire e i provvedimenti da intraprendere e,di conseguenza, cattiva e confusionale comunicazione della qualità italiana, che senza dubbio esiste. (Vi segnalo un articolo sul mercato dello spumante in Germania che tratta proprio questo argomento http://www.wein-plus.it/Servizio-stampa.567.0.html) Oggi, chi fa il business con il marchio 'made in Italy” (all'estero) sono quelli che fanno prodotti (soprattutto nell'ambito alimentare) che hanno l'apparenza italiana, prodotti che portano un nome che sembra di derivazione italiana (non parlo nemmeno delle sofisticazioni fatte in casa e non) e quasi quasi sono diventati più autentici di quelli originali perché accompagnati dalla giusta comunicazione. Per non diventare matta a fronte a così tanta stupidità, faccio, come ho imparato bene in Italia, la prendo con filosofia. Guardando la povera bottiglia di Champagne, una (gocciolina) per tutti sul palcoscenico, si potrebbe anche vederla in senso positivo: «Guardate, possiamo permetterci solamente una sola bottiglia. Se avessimo un Prosecco Metodo Martinotti potevamo dare una bottiglia ad ogni persona e con un buon Spumante Metodo Classico italiano almeno un bicchiere a testa».

A proposito: Io ho brindato con uno Spumante Metodo Classico Oltrepò Pavese Rosé e sono felicemente arrivata nel 2009.

Katrin Walter
Wein-Plus.it Italia 

Buonasera,
come già da Voi rimarcato è scandaloso che il Direttore Generale della emittente televisiva di Stato brindi al nuovo anno con uno spumante francese, dopo la richiesta dello stesso ministro dell'Agricoltura a consumare prodotti italiani. Difficilmente questo succede negli altri Paesi e soprattutto nel Paese dello Champagne che il Dott. Del Noce ha utilizzato per il suo benvenuto al 2009, ma mentre le altre volte non si aveva il coraggio di parlare almeno ora lo abbiamo avuto il coraggio di esprimere il nostro dissenso. Grazie per l'opportunità accordata.

Ornella Franco
Pr Consorzio per la tutela dell'Asti

In riferimento a quanto successo la notte di Capodanno su Rai 1, si evince solamente quanto sia infinita la stupidità di questi grossi personaggi che stappando una bottiglia di Champagne pensano di avere avuto chissà quale grande privilegio, invece di rendersi conto di fare solamente danni alla loro stessa economia!!! E poi dopo tutto quella bottiglia (e chissà quante altre stappate non solo quella sera) è stata pagata dai contribuenti!!! Vi scrivo da produttrice di vino e quindi perfettamente consapevole di quanti e quali sono gli sforzi che si fanno per far capire alle persone che una bottiglia di spumante italiano non ha niente da invidiare ad una bottiglia di Champagne, anzi!
Vi ringrazio per il Vostro interessamento.

Claudia
Società agricola Cella Grande

Il giorno che mi trovate un politico o un personaggio pubblico che ha a cuore gli interessi del Paese prima dei suoi personali vi prego di indicarmelo con cautela e parlando piano, potrei morire di sorpresa! Io non credo che certe cose siano fatte a caso, senza pensarci, senza uno studio accurato preventivo e di conseguenza sono portato a credere che la scelta del liquido con cui brindare sia stata voluta e non dopo poche sedute di consiglio (o almeno io me lo auguro sennò dovremmo concludere subito la polemica accettando di avere incompetenti strafalcioni nei posti chiave del Paese). Oops! Dunque in buona fede si potrebbe pensare anche ad una scelta imparziale verso i tanti bravi produttori italiani, leggendo i giornali di questi giorni un pensiero sovviene spontaneo... Ma vuoi vedere che siamo davvero tanto galanti e cortesi che abbiamo scelto di brindare come riverenza verso gli "amici" d'Oltralpe ai quali viene regalata per chissà quali favori privati la nostra compagnia di bandiera?

Paolo Carlo Ghislandi
Azienda agricola Cascina I Carpini

E chi è costui? ah, quello che rompe il microfono sul naso di Staffelli. Ma cosa volete pretendere che faccia pubblicità gratuita ad un prodotto del made in Italy d'eccellenza, con il rischio di ritrovarsi ancora lo Staffelli per un altro Tapiro? Meglio brindare con un prodotto dei cugini d'oltralpe in fondo siamo tutti europei, meditate gente meditate

Nino Cuneo.
Cascina Gnocco

Premesso che non ho visto il brindisi in tv e non so quanto risalto sia stato dato allo Champagne bevuto, puntualizzando che in italia abbiamo degli ottimi vini che non sono secondi a nessuno, ritengo un po' troppo ecessive per non dire ridicole certe risposte sull' argomento. Il solo fatto di parlarne ed enfatizzare l'azione non fa altro che pubblicizzare un prodotto che di pubblicità non ha certo bisogno. Ve lo dice uno che produce prodotti tipici e che potrebbe avere tutti gli interessi a gridare allo scandalo, siamo seri e cerchiamo di aprire un po di più i nostri orizzonti.

PierCarlo Paleni
Paleni 

Ho visto le immagini della festa organizzata a Rimini la notte di Capodanno durante la quale il Direttore di Rai 1 Fabrizio del Noce ha mostrato una bottiglia di Champagne con la quale ha effettuato il brindisi di mezzanotte bevendo direttamente dalla bottiglia. In un momento in cui tutta la struttura pubblica è impegnata nel diffondere modalità di consumo responsabile del vino, trovo inopportuno che un dirigente di un'azienda di Stato beva attaccandosi al collo della bottigli davanti a milioni di telespettatori. Ancora più grave e inopportuno è che il Dottor Del Noce abbia mostrato l'etichetta del vino che beveva mentre egli stesso è tenuto a vigilare affinchè non avvengano casi di pubblicità occulta, dello stesso tipo. Infine ma ancora più grave è la scelta del vino che non fa parte della produzione nazionale. Nell'insieme giudico molto negativamente il comportamento del Direttore di Rai 1 e chiedo che ponga rimedio alle sue azioni dedicando servizi e approfondimenti ai vini italiani.

Donatella Cinelli Colombini
produttrice di vino

L'Associazione Professionale Cuochi Italiani che da anni indice ed organizza decine di manifestazioni in Italia e  all'estero per tutelare ed  esaltare i prodotti dell'enogastronomia made in Italy , stigmatizza la vicenda del brindisi con champagne di Fabrizio Del Noce, Dirigente Rai, tramsesso in diretta su Rai Uno la notte di Capodanno. Il Sig.  Del Noce è liberissimo, in privato, di bere champagne quando e come vuole, ma era suo preciso dovere in una diretta TV nazionale  salvaguardare la forma e brindare tassativamente con uno spumante italiano che nulla ha da invidiare allo champagne francese.

Carlo Re
Direttore Generale Associazione Professionale Cuochi Italiani

A proposito del brindisi di capodanno a base di Champagne di Fabrizio Del Noce, che ha provocato una forte reazione da parte degli addetti ai lavori del mondo dell'agroalimentare italiano, ecco la dichiarazione del Direttore del Consorzio per la Tutela del Franciacorta Adriano Baffelli.
"Si è trattato di un episodio paradigmatico, in quanto non isolato, di come le istituzioni ed una comunicazione superficiale ed autoreferenziale, troppo frequentemente mortificano quel Made in Italy citato ogni giorno a destra ed a manca, ma poco rispettato e valorizzato". Continua Baffelli: "è un atteggiamento incomprensibile, figlio del provincialismo e della pigrizia, che perpetuano stereotipi sempre meno validi. Cultura dovrebbe voler dire, soprattutto da parte di quanti rivestono ruoli prioritari nel mondo della comunicazione e delle istituzioni, anche saper individuare, si pensi al Franciacorta, le vere eccellenze del nostro Paese, e di conseguenza difenderle, proteggerle, tutelarle e presentarle nel modo più opportuno".
 
Francesco Angius
Ufficio Stampa - Consorzio per la tutela del Franciacorta

L'errore di Fabrizio del Noce è imperdonabile. Primo perchè dovrebbe credere maggiormente ed apprezzare di più i prodotti italiani e poi perché, in un momento così difficile per il mercato ed il lavoro, nella sua posizione, avrebbe certamente dato un forte contributo ai vini spumanti italiani.
 
Giuseppe Vaccarini
Presidente ASPI (Associazione della Sommellerie Professionale Italiana)

Da molto mi do da fare (prima su "Veronelli Ex Vinis", poi dalle pagine dell'edizione genovese de "La Repubblica") per fare conoscere i nostri prodotti enogastronomici. Spiace molto che basti un solo gesto sbagliato di un personaggio pubblico per rovinare un lavoro di anni. Bisogna solo continuare a lavorare a testa bassa e fare comprendere alla gente la differenza tra le persone serie e preparate e...

Giovanna Benetti

Gent.mo Lupini Alberto,
le scrivo dalla Cantina Cooperativa Vallebelbo, con sede in Santo Stefano Belbo (Cn), produttrice principalmente di Moscato d'Asti ed Asti Spumante; uno spumante dolce unico al Mondo, che vede la quantità maggiore di vendite proprio nel periodo tra Natale e Capodanno.
Cogliamo quindi l'occasione per comunicarLe la nostra indignazione per un gesto che ha sicuramente danneggiato il Made in Italy, in un momento in cui il settore vitivinivolo nazionale si trova in una situazione tutt'altro che rosea, sia per via della crisi economica che per l'importazione di vini esteri che concorrono, spesso anche per via di prezzi piuttosto bassi, nelle vendite con i nostri vini.
Distinti saluti.
 
Romano Scagliola
Presidente Cantina Cooperativa Vallebelbo

La televisione, purtroppo, è in grado in pochi secondi a creare degli effetti imitativi spaventosi, non per nulla le grandi griffe modaiale pagano profumatamente le ragazze contorno degli show tv per fargli indossare i loro capi con tanto di marchio, ed infatti il legislatore ha ritenuto opportuno punire tale tipo di pubblicità. Lo champagne non differisce dai vestiti, e non sottovaluterei il messaggio che in un punto di alta audience è arrivato trafelato in moltissime case degli italiani, e tra l'altro mi chiedo: a costo zero?

Francesco Rodino

Caro Alberto, continuo ad apprezzare i Tuoi commenti a proposito della "trista" vicenda champagne/del noce e naturalmente non posso che associarmi a quanto Tu insisti a dire. Ma c'è di più, mi sembra. La Tua campagna sta asssumendo i toni di una più che legittima "crociata" contro la medievale arroganza, tipicamente italica, di chi detiene, spesso senza averne diritto, qualsivoglia forma di potere, monopolistico o politico che sia. In questa crociata, io e moltissimi colleghi della carta stampata e del digitale non possiamo che esserTi vicini, promettendoTi ogni possibile supporto in attesa che qualche illuminato potente (ma ce ne sono?) dia una soddisfazione ufficiale ai tuoi - e ai nostri - desiderata. Ad majora!!

Carlo Ravanello

Si parla di un prodotto della terra per il quale l'uomo dedica una vita per ricavare una bevanda eccelsa. Del Noce ha dimenticato che gli italiani hanno la memoria di tutto ciò che la storia ha insegnato. Spero che mamma Rai faccia un tg1, tg2, tg3 e spieghi che il metodo classico delle bollicine italiane è fra gli spumanti più bevuti al mondo. Ma in Italia come al solito si pensa che l'orto del vicino sia migliore, e ciò grazie alla Rai e alla politica che offrono delle patacche che sono proprio una meraviglia. I nostri spumanti sono comunque di gran lunga superiori a tutti.

Vincenzo Pingitore

è necessario insegnare già ai più piccoli l'educazione alimentare. è necessario inserire nell'insegnamento scolastico la mappatura dei prodotti di eccellenza del nostro Paese affinchè fin da piccoli possiamo conoscere le produzioni tipiche e valorizzarle. è necessario insegnare ad usare i prodotti freschi e stagionali: solo così il futuro ci riserverà buoni risultati circa le vendite dei nostri prodotti tipici e i bambini la smetteranno di chiedere sempre "hamburger e patatine" !!!

Elisabetta Campagnola

Sostenere, difendere e valorizzare la spumantistica italiana di qualità, di fronte a fatti e comportamenti che ne possono compromettere l'immagine e la credibilità, è un dovere culturale e professionale di tutti i produttori e degli enti preposti alla tutela. Mi sembra però opportuno precisare che non sono solo i recenti avvenimenti negativi di comunicazione che possono essere di danno al settore, ma anche tante altre situazioni con le quali ci troviamo a dover fare i conti ogni giorno, in particolare sui mercati esteri. La frammentazione del settore spumantistico Italiano e l'assenza di un organismo "super partes" in grado di rappresentare e tutelare l'intero comparto merceologico sul piano istituzionale e delle regole costituisce una grande area di debolezza nel nostro Paese, sopratutto tenendo conto della competizione internazionale .è auspicabile che questa problematica possa, in futuro, trovare delle soluzioni adeguate e condivisibili, attraverso iniziative che potrebbero essere avviate dagli Enti di tutela e/o Associazioni/Federazioni esistenti, di concerto con i produttori spumantisti più rappresentativi, per dare vita ad un "Collegio della spumantistica Italiana".

Antonio Motteran
Direttore generale Carpenè Malvolti

Possiamo proporre (anche se il danno e' stato fatto) per 1 anno di fare pubblicità sulle reti RAI GRATUITA dei prodotti italiani, di tutte le regioni d'Italia (e che il sig. Del Noce ci mettesse la faccia!). Come per la pasta, o il sugo i 30 secondi: Regione+prodotti. Pagherei il canone Rai volentieri.

Mariangela Pederiva

Caro direttore,
Ti scrivo d'impulso per farti i miei complimenti, non solo per la battaglia in favore del made in italy ma soprattutto per i tuoi 'prodotti”.
Naturalmente non sono nessuno e forse del mio parere non ti importa, ma sappi che mi ha molto colpita la tua professionalità in tempo di incompetenti e di analfabeti. Finalmente ho trovato il tempo per visitare a lungo il sito e l'ho trovato veramente fatto bene, meglio di altri similari.
Il sangue non è acqua!
Attenzione però alle insidie perché siamo circondati da ciarlatani.
Un grande saluto da una tua lettrice appassionata e sincera

Rosanna Ercole Mellone

Caro Direttore,
mi complimento per la sua vibrata protesta, a cui mi associo, contro il "brindisi di capodanno" di Del Noce. Che questo signore non ami il nostro Paese e pensi solo ad "apparire" è cosa arcinota e visibile quotidianamente atrraverso il palinsesto televisivo. D'altronde anche il suo capo, Berlusconi, ai primi di dicembre in Abruzzo, al grande pranzo elettorale del suo partito brindò con lo champagne e ne fece pubblico vanto nel suo discorso così come riportato dai vari servizi radio-televisivi. Spero che la protesta si allarghi sempre più e che ai posti di responsabilità, in Rai e negli altri enti, siano collocate persone che amano il nostro Paese e rispettano le Istituzioni. Di nuovo complimenti e continuate pure la vostra battaglia sul sito, sulla rivista e in ogni dove a difendere il prodotto italiano.

Domenico D'Amico

Tanta amarezza per questo gesto. Augurare all'Italia intera un buon 2009 con una tra le più celebri etichette francesi certo non ci rende onore. Non rincuora le milioni di famiglie che quella bottiglia non se la possono permettere. Non rincuora i produttori di bollicine italiani che dopo tanti sforzi e sacrifici si trovano costretti ogni giorno a fronteggiare questo particolare momento economico. E certamente non rincuora tutti coloro che da anni assiduamente si impegnano per comunicare il patrimonio enogastronomico italiano. Grazie Del Noce, per aver buttato "in un botto" il lavoro di un'Italia che sa di essere migliore di quanto qualcuno possa pensare.

Azienda agricola Villa

Caro Alberto, parole sacrosante le tue! E mi auguro che trovino ascolto in chi istituzionalmente dovrebbe promuovere i prodotti italiani. Nulla contro lo Champagne francese. Chi vuole, a casa sua, può berlo finchè gli va! Ma è stata una mossa completamente sbagliata farlo in Tv da parte di un personaggio che dovrebbe ben sapere come ci si deve comportare. Speriamo almeno che, oltre che a chiedere pubblicamente scusa, si adoperi in futuro a favore dei nostri prodotti tipici. Ciao e complimenti vivissimi per la tua presa di posizione, condivisa anche dal comune amico Roberto Rabachino.

Angelo Lo Rizzo


Clamorosa gaffe o spudorata marchetta? Il frizzante mondo dello spumante italiano è decisamente diviso tra la svista e l'incitamento a delinquere (nettamente maggioritario, data la ben nota propensione dei connazionali a pensar male e a indovinarci), ma la boutade di Del Noce ha lasciato il segno. Mancava che al famigerato brindisi con lo Champagne di una notissima marca, perpetrato in diretta tv l'ultimo dell'anno, di fronte a 20 milioni di spettatori, il direttore di Rai 1 avesse aggiunto la celebre invettiva «e chi non beve con me, peste lo colga!». Sarebbe stata frittata completa, un po' come se avesse augurato buon anno a Nicò Sarkozy.
L'indignazione è comunque dilagata per tutta la penisola, affratellando lombardi e pugliesi, produttori e consumatori, milionari e pezzenti, etilisti e crocerossine, in una rivolta che non si vedeva dai Vespri. Su queste cose non siamo abituati a transigere.
Resta comunque un dato di fatto: più del 90% dei 140 milioni di bottiglie stappate per l'occasione dal nostro popolo, è di origine nazionale, segno di un consenso che è ormai acquisito, non solo per i prezzi, ma anche per la qualità. In parole povere, il nostro spumante non ha nulla da perdere in un confronto con i francesi.
A questo punto c'è forse da chiedersi l'opposto della domanda iniziale. Come mai la Rai, network nazionale, non ha pensato di valorizzare la produzione di casa, in un'occasione del genere, fortemente promozionale per tutti i marchi e giusto riconoscimento di un sorpasso sudato per decenni? A France 1, sarebbero stati certamente più svegli.

Carlo Vezzoni
Direttore "On The Road"

A Bologna e a Ferrara li chiamano 'Sfigati”
Gli sfigati sono quelli che vorrebbero essere alla moda, ma non c'è rimedio, anche se sono ricchi arrivano sempre dopo.Per quanto riguarda il consumo di champagne non ho nulla da dire, eccetto il fatto che un opinion leader dovrebbe avere il buon gusto di non fare spacconate davanti al grande pubblico televisivo. A Bologna, ma anche a Ferrara, questi vengono definiti " Sfigati": è la solita storia non sa cosa beve o meglio beve con il portafoglio. Certo che alla faccia di tutti quei bravissimi produttori italiani che tra l'altro dopo aver fatto ottimi prodotti che il mondo considera, questo 'Sfigato” va in tv con un ex mito, negli anni Settanta si chiedeva Dom Perignon del ‘65, ma quel tempo è passato, mandategli una guida aggiornata.

Francesco Turri
Oliovinopeperoncino


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