Giro di vite per la movida romana e lo sballo notturno. A dettare le nuove regole per la sicurezza nel centro della Capitale e per il divertimento consapevole è stato il sindaco di Roma Gianni Alemanno insieme con il prefetto Giuseppe Pecoraro durante il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza.
Non è il coprifuoco ma neppure il modello Londra. La stretta alla movida in salsa romana decisa, su proposta del Campidoglio, dal Comitato provinciale per la sicurezza è un combinato disposto di divieti, controlli con gli etilometri e moltiplicazione delle telecamere «come deterrente per la delinquenza e strumento per l'investigazione», spiega il prefetto Giuseppe Pecoraro.
Il giro di vite sulla vendita di alcol era comunque già nell'aria. Il sindaco Gianni Alemanno l'aveva annunciato già all'indomani dell'accoltellamento del turista americano a Campo de Fiori. è stato proprio il divertimento sfrenato e senza regole il maggiore imputato dopo lo stupro di una ragazza durante il veglione di San Silvestro alla nuova Fiera di Roma e l'accoltellamento di un turista americano a Campo De' Fiori, epicentro della movida capitolina. «Eviteremo così l'eccessiva presenza di alcol che rischia di creare un clima sbagliato» scandisce. Parallelamente, il Comune farà una campagna di sensibilizzazione per contrastare la cultura dello sballo. Ci si può divertire senza la perdita dell'autocontrollo e della consapevolezza di sé».
Dal Tamigi al Tevere, ma il modello è diverso
Tuttavia mentre a Londra è risaputo da tempo che dopo le 23 è proibito servire alcolici in tutti i locali pubblici della città, senza eccezione alcuna, in riva al Tevere il meccanismo è più bizzarro: alle 21 pub, bar e supermercati (che però, in genere, chiudono alle 20) non potranno vendere vino e liquori, in lattina o in bottiglia, da portare via. E solo in centro storico, con l'estensione - allo studio - di Ponte Milvio e San Lorenzo. Con il risultato che si potrà continuare tranquillamente a bere in bar, pub e ristoranti fino alle due del mattino. Time limit che scatterà anche per quei locali - laboratori artigianali e circoli culturali - esclusi dalla chiusura notturna alle due: potranno dunque restare aperti, ma senza somministrare bevande alcoliche.
Ma non solo. La stretta riguarda anche gli esercizi commerciali e le associazioni che vendono gli alcolici nel centro di Roma. «Sulle 106 associazioni culturali censite in centro», precisa l'assessore comunale al Commercio Davide Bordoni - saranno effettuati una serie di controlli per capire quali sono quelle reali e quali quelle fittizie». Una realtà che ha già attirato l'attenzione della Guardia di Finanza, fa sapere il prefetto Pecoraro, deciso ad andare fino in fondo su «questi pseudo circoli culturali che spesso non risultano tali pur accedendo a finanziamenti e agevolazioni fiscali». Ecco perché «i controlli, a campione, verranno intensificati: se non risulteranno in regola scatteranno le sanzioni fino alla chiusura».
Il no dei giovani democratici
I giovani democratici non ci stanno: «Roma come la Chicago degli anni '20, le misure di oggi ricordano il proibizionismo». Una soluzione «che ha il sapore del coprifuoco. E poi è tutto da dimostrare che un centro storico europeo divenuto vuoto, isolato, deserto e grigio, sia anche più sicuro». Eppure «il comitato ha accolto tutte le proposte elaborate nel corso di quattro giorni di consultazione non stop con associazioni di residenti e di categoria», dice il delegato del sindaco al centro storico Dino Gasperini.
I dubbi della Confcommercio
Regole che non sono piaciute alla Confcommercio di Roma. Il suo presidente Cesare Pambianchi ha detto di comprendere «la situazione di emergenza ma ha avvertito sul rischio di creare una città di divieti». E ha candidato le rive del Tevere come luogo alternativo per il divertimento notturno proponendo anche di tenere accese insegne e vetrine anche di notte ma a fronte di «tariffe agevolate».
Il Campidoglio però ribadisce che non si vuole vietare o limitare il divertimento dei giovani, nessun coprifuoco ma «dare al divertimento stesso regole sostenibili». Tutte norme che cercheranno di porre rimedio a una situazione che si trascina da tempo e che per i residenti è diventata insostenibile nonostante precedenti provvedimenti come l'ordinanza anti-vetro (che in estate vieta la notte la vendita di alcolici in contenitori di vetro) e le norme antibivacco.
Oggi le regole di Alemanno perché, ha ribadito il sindaco, «divertimento sì ma con autocontrollo per contrastare la cultura dello sballo: non ci si può divertire senza perdere la consapevolezza di sé».
Gli esercenti del Cna: la linea dura ci penalizza
Le pizzerie al taglio ed il settore alimentare, che aderiscono alla Cna Roma, esprimono perplessità sul provvedimento anti alcol che già dal prossimo week end vieta dopo le 21, nel centro storico, la vendita da asporto di vino e birra sia in lattina che in bottiglia.
La misura voluta dal Prefetto in accordo con il Comune di Roma, secondo gli esercenti, «oltre ad essere penalizzante per l'intero settore, chi infatti non ha servizio al tavolo rischia di non vendere più un solo pezzo di pizza dalle 21 in poi per l'impossibilità di servire da bere, e limitativa per ogni cittadino, lede l'immagine di Roma a livello internazionale come città dei divieti e delle limitazioni, oltre a contribuire ad alimentare la cattiva economia. C'è infatti il rischio che venga incrementato in questo modo il commercio abusivo di alcolici e incentivate le attività illegali correlate. Piuttosto quello che serve sono più controlli e una maggiore fiducia nei confronti della professionalità degli esercenti, che assicurano il rispetto delle regole».
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