Per il secondo anno consecutivo a trionfare al Palio dell’Agnolotto è l’agriturismo Boccapane di Ruino (Pv). In questo territorio la tradizione gastronomica legata a questo piatto ha radici antiche.
Addirittura, a Canneto Pavese, ridente città del vino, i cosiddetti “bata làvar” sono il piatto tipico. Si tratta di agnolotti a forma rotonda dal peso di circa 40 grammi e dal diametro di 7 centimetri, che vengono serviti in brodo. La definizione dialettale di Bata Lavar deriva dalle sue grandi dimensioni (la forma viene data utilizzando come stampo un bicchiere) che lo rendono impossibile da mettere in bocca per intero; quando lo mangia, infatti, “batte sulle labbra”.
La ricetta vincitrice
Questo è l’esempio lampante di come questo piatto sia parte integrante delle tavole oltrepadane nei giorni di festa. Proprio all’agnolotto, a scopo benefico, è stato indetto un
concorso che ha visto la partecipazione di 13 ristoratori del territorio che si sono messi in gioco in un “palio” organizzato alla Tenuta Calcababbio di Pietra de’ Giorgi (Pv). L’evento è organizzato in collaborazione con la Onlus Chicco per Emdibir (
www.chiccoper.org) che unisce il gusto e la valorizzazione del territorio a un obiettivo solidale per aumentare il livello di autosufficienza del villaggio di Emdibir, in Etiopia.
La premiazione dell'agriturismo BoccapaneI piatti in gara sono stati giudicati da una giuria tecnica composta da chef, sommelier e giornalisti del territorio e dalla giuria popolare che ha avuto modo di assaggiare gli agnolotti di pasta fresca all’uovo ripieni di brasato di manzo, come vuole la tradizione. I ristoranti in gara hanno realizzato la loro versione di questo piatto, ponendo massima attenzione oltre che alla scelta delle materie prime e alla preparazione anche alla presentazione che sarà uno dei criteri di valutazione della giuria.
Sempre all’agriturismo Boccapane è andato il premio per l’impiattamento ricevendo infatti il Premio Alemayeu, un premio speciale dedicato all’agronomo locale mancato lo scorso anno dopo aver seguito con costanza il progetto a sostegno delle popolazioni etiopi. A fianco degli chef Fabrizio Ferrari (stella Michelin al Roof Garden di Bergamo), Silvano Vanzulli (docente per “Imparando con gli chef” e all’Istituto Santachiara di Stradella) ed Ezio Gritti, quest’anno anche la chef e food writer Rita Monastero, Bruno e Rosanna Colombi del Ristorante Colombi che si è classificato al secondo posto nell’edizione 2018, i sommelier Ais Carlo Aguzzi e Linda Johns e i giornalisti Maria Luisa Agnese, Cinzia Montagna, Stefano Calvi, Elisa Ajelli e Giusi Galimberti.
Ad accompagnare gli agnolotti proposti dagli chef dei ristoranti dell’Oltrepò una selezione di vini di piccoli produttori locali fra i quali Finigeto, Antonio Dellabianca, Monterucco, La Costaiola, Boccapane, Montini, Calatroni, Monsupello, Terre D'Oltrepò, Piccolo Bacco dei Quaroni, Scarabelli di Calcababbio. L’obiettivo de “Il Palio dell’Agnolotto” quest’anno è riuscire a finanziare l’acquisto di alcune cisterne per la raccolta dell’acqua piovana, asini per il trasporto e alcuni pulcini.
Sul podio, ai posti d’onore, il ristorante Pineta di Fortunago (Pv) dello chef Fic Danilo Nembrini e il Ristorante Buscone della frazione Bosmenso di Varzi (Pv). Questa la lista dei ristoranti in gara per l’edizione 2019: Antica Trattoria del Ginepro, Agriturismo Calice dei Cherubini, Boccapane, Buscone, Cella di Montalto, Il Melo Rosso, La Pineta, Montini, Osteria del Giuse, Osteria PappaeCena, Sasseo, Scuropasso, Trattoria Fugazza, Ristorante Selvatico.
Per informazioni:
paliodellagnolotto.it