È stato uno dei prodotti protagonisti della lunga fase d’emergenza per il Covid-19. Ha unito le famiglie e le persone che hanno trascorso il tempo dell’isolamento preparando il pane, ma anche pizze e focacce. In questo periodo tra le categorie che non hanno mai smesso di lavorare, garantendo un servizio per la collettività, ci sono anche i fornai.

Il ritiro programmato del pane in negozio tra le possibili novità in futuro
Matteo Cunsolo, giovane maestro panificatore,
presidente dell’Associazione panificatori Confcommercio di Milano e Province e segretario dell’organizzazione del settore panificazione e pasticceria Richemont Club Italia, è stato tra i primi a comprendere la gravità della situazione organizzando da subito il servizio di consegna di pane e lievitati a domicilio a Parabiago, alle porte di Milano, e nei comuni limitrofi. In poco tempo le domande sono triplicate arrivando a cento consegne al giorno.
«L’attività è iniziata il 10 marzo: abbiamo capito che l’emergenza sarebbe durata per molto tempo e che avrebbe limitato gli spostamenti delle persone - racconta - Avevo intuito che molti anziani avrebbero avuto difficoltà a recarsi personalmente in negozio».
Così, inizialmente, l’attività di consegna è stata diretta agli over 60, disabili e persone con particolari problemi di salute. Ma la situazione è peggiorata in poco tempo e la consegna gratuita è stata estesa a tutti. Di questi temi e del loro sviluppo ne abbiamo parlato con Matteo Cunsolo.
Matteo Cunsolo
Cunsolo, la consegna a domicilio avrà comunque importanza anche nel post Covid?La consegna a domicilio sarà soltanto uno dei mezzi per affrontare il periodo post Covid-19, ma non sarà l’unico mezzo da prendere in considerazione. Il digitale avrà una grande importanza, con la possibilità di effettuare le prenotazione online, scegliendo tra la consegna a domicilio oppure il ritiro in negozio.
Quindi il delivery non è l’unica strada?No, già in queste ultime settimane in cui si sono attenuate le limitazioni, abbiamo avuto un calo delle richieste del pane a domicilio. La gente ha voglia di uscire, di fare una passeggiata e di recarsi personalmente dal fornaio.
Com’è cambiato e cambierà il rapporto con il cliente?Il cliente non si ferma in negozio, ha fretta e non vuole aspettare. Entrando una alla volta, in alcuni orari, si forma una lunga fila. Stiamo affrontando anche questa problematica. Il cliente sarà al centro del nostro servizio. Lo era già prima del lockdown, ancor di più ora e sarà importante coccolarlo dando importanza alle sue richieste e alle sue esigenze. Anche per questo abbiamo avviato nuovi, facili e sicuri, metodi di pagamento online.
Quali sono gli scenari possibili?Pensavamo al ritiro programmato: il cliente ci chiama e fa l’ordinazione indicando l’orario in cui viene a ritirare il pane.
Quali saranno i mezzi futuri attraverso i quali dialogare con i clienti?La comunicazione multicanale: i social, la comunicazione on e off line, il sito del negozio. Non va sottovalutato nulla in questo momento.

La consegna a domicilio di pane e lievitati sarà soltanto uno dei mezzi per affrontare il periodo post Covid-19
Quale sarà il futuro della panificazione?In questo periodo le persone hanno avuto modo di poter assaggiare e apprezzare il pane buono, quello del fornaio, fatto con materia prima di qualità, amore, passione e dedizione. Ci auguriamo che siano preferite sempre la qualità e la leggerezza dei prodotti da forno artigianale.
Il pane fresco a domicilio potrebbe diventare un trend stabile anche dopo oltre il lockdown? Per ora sappiamo che il mercato è cambiato e cambierà ancora dopo il lockdown. Non so ancora quale sarà la direzione. La consegna a domicilio potrebbe essere una delle soluzioni, ma non l’unica. Per quel che riguarda il futuro, come comparto stiamo prospettando e ipotizzando differenti scenari, ma l’aspetto che non va assolutamente sottovalutato riguarda i cambiamenti che dovremo affrontare nella quotidianità, nella professione, nelle relazioni personali e lavorative. Credo che ci sarà un lungo periodo di adattamento. Proprio per questo motivo, la vera sfida consisterà proprio nel saper cogliere in anticipo le ragioni del cambiamento, per sviluppare una nuova idea d’impresa.
Voglia di ripartire?Più che di ripartire, dato che non ci siamo mai fermati, abbiamo voglia di affrontare il cambiamento con serenità e mente lucida.
Per informazioni:
www.concommerciomilano.it –
www.richemontitaly.it