«Grave errore sottovalutare il pericolo della peste suina africana in Italia». Questo l’appello dei parlamentari della Lega Guglielmo Golinelli, componente della commissione Agricoltura della Camera, e Gian Marco Centinaio, responsabile Agricoltura e Turismo del partito. Il fenomeno è esploso in Germania, nella regione di Brandeburgo con l’Istituto federale tedesco per la valutazione del rischio, il BfR, che si è affrettato a pubblicare un documento incentrato sui rischi per gli esseri umani e sui comportamenti da tenere per minimizzare qualunque rischio.
Allarme peste suina
Al di là del panico che potrebbe diffondersi tra la popolazione in un periodo in cui la parola virus fa paura in qualunque caso, non c’è stata al momento nessuna reazione da parte del Governo in merito. Gli addetti ai lavori si aspettavano qualche mossa per dimostrare che la situazione è sotto controllo e che si mettono in atto strategie di prevenzione, ma nulla è ancora accaduto.
«Se arrivasse nel nostro Paese - hanno detto i senatori leghisti - sarebbe un danno enorme per la suinicoltura italiana, già alle prese con ben note difficoltà economiche. Il Governo batta un colpo.
Servono misure di prevenzione e controllo sui cinghiali e chiarezza sulle importazioni di carne dalla Germania dove la Psa è già conclamata. Abbiamo presentato un'interrogazione a tutti i ministri competenti affinché il settore suinicolo italiano venga tutelato e vengano messe in campo misure adeguate per scongiurare la volatilità dei prezzi a danno dei suinicoltori italiani».
Nei giorni scorsi si era esposto sulla questione anche
Fabio Rolfi, assessore lombardo all’Agricoltura: «L’assenza del Governo italiano - ha detto - su un tema cruciale come quello della proliferazione incontrollata della fauna selvatica, cinghiale in primis, preoccupa molto. Le Regioni sono lasciate sole, gli agricoltori abbandonati nonostante annunci, promesse e passerelle romane dei ministri competenti e dei loro sostenitori. A oggi non ci sono misure, le iniziative delle Regioni vengono impugnate dal governo e i piani per contenere la fauna selvatica vengono attaccati dalle associazioni pseudoambientaliste. Bisogna prevenire che si verifichino gravi danni economici e non inseguire il problema quando si presenterà».