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La filiera del latte si fa smart per piacere ai giovani

Un progetto di Confcooperative intende informare i giovani consumatori sulle proprietà del latte non solo nutrizionali ma anche storiche e culturali con un linguaggio moderno e smart

di Mariella Morosi
 
19 ottobre 2021 | 12:10

La filiera del latte si fa smart per piacere ai giovani

Un progetto di Confcooperative intende informare i giovani consumatori sulle proprietà del latte non solo nutrizionali ma anche storiche e culturali con un linguaggio moderno e smart

di Mariella Morosi
19 ottobre 2021 | 12:10
 

Think Milk, Taste Europe, Be Smart! Questo è l'invito con cui la nuova campagna di comunicazione di Confcooperative, promossa dal sistema cooperativo della filiera lattiero-casearia e cofinanziata dalla Commissione Europea, vuole valorizzare la produzione e la trasformazione del latte italiano, l'alimento più antico e consumato al mondo. Il messaggio, destinato soprattutto ai giovani consumatori vuole invitarli ad approfondire la conoscenza del settore, della sua cultura produttiva e degli alti standard del comparto in tema di qualità, sicurezza e benessere animale.

I giovani a contatto con la natura La filiera del latte si fa smart per piacere ai giovani

I giovani a contatto con la natura

 

Un progetto completamente giovane

L'approccio scelto vuole essere in linea con le loro tendenze di consumo e i loro stili di vita, evidenziando i valori che rendono latte e formaggi più che mai attuali e contemporanei. Secondo le statistiche, proprio i millenial e la generazione Z si sarebbero allontanati dal consumo del latte. Il progetto, realizzato dall’agenzia di comunicazione Blancdenoir, è stato presentato a Roma al Palazzo della Cooperazione, alla La Lanterna di Fuksas, e declinato in una “Unexpected Milk Experience” con degustazione di piatti a base di latte e persino in un inedito cocktail

Giovanni Guarneri, coordinatore del settore lattiero-caseario di Alleanza Cooperative Agroalimentari, ha illustrato le finalità del progetto dal titolo volutamente cool per i giovani, sempre più sensibili ai trend del momento anche riguardo al cibo, con un alto livello di attenzione alla dimensione socio-ecomomica alle modalità sostenibili della produzione. «Sono tutti requisiti - ha detto Guarneri - che il nostro settore soddisfa pienamente». La durata della campagna sarà triennale e si svolgerà soprattutto in Italia e in Germania, madrepatria dell’organizzazione proponente nonché primo fornitore di prodotti lattiero-caseari e secondo mercato di destinazione delle esportazioni di settore Made in Italy.

Promuovere la conoscenza degli alpeggi La filiera del latte si fa smart per piacere ai giovani

Promuovere la conoscenza degli alpeggi

 

La mission della campagna

La campagna suona nel logo come un invito, in primo luogo, a informarsi e a riflettere (think) per poter compiere scelte di consumo intelligenti (smart), dando la preferenza a prodotti europei come il latte (milk). La promozione dei prodotti della filiera - per Guarnieri - andrebbe potenziata perché un taglio non farebbe che far aumentare il fenomeno della contraffazione così come sarebbe un grave danno al settore l'etichettatura a semaforo. «L’Italian sounding si contrasta portando i nostri prodotti all’estero - ha sottolineato - e ridurre gli investimenti destinati alla promozione equivale a soffiare nelle vele del falso. Stimiamo una crescita tra il 10 e il 15% dell’Italian sounding che rischia di toccare i 105 miliardi di euro. È tempo invece di accelerare. Il recente accordo tra l’Unione europea e gli Usa, per esempio, ha portato all’azzeramento dei dazi aggiuntivi introdotti da Trump che pesavano per oltre 60 milioni di euro sui nostri formaggi. Non è un caso che dopo la prima sospensione delle tariffe di marzo 2021, l’export caseario negli States è aumentato del 167% solo nel mese di aprile».

 

Lo spauracchio dell'etichetta a semaforo

Un'altra minaccia incomberebbe su latte e formaggi: l’etichettatura a semaforo, già adottata da diversi Paesi europei. «Si tratta - ha aggiunto il coordinatore dell'Alleanza Cooperative - di un sistema fuorviante, discriminatorio e incompleto che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta gli alimenti più sani e naturali proprio come quelli lattiero caseari». La campagna di comunicazione “Think Milk, Taste Europe, Be Smart!” vuole testimoniare quanto il sistema cooperativo creda in un modello di promozione integrata a livello comunitario, in cui si condividono strategie e azioni con partner nazionali ed europei al fine di raggiungere con più efficacia gli obiettivi di promozione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari europei all’interno dell’Unione e nei mercati internazionali.

Dall'allevamento al piatto La filiera del latte si fa smart per piacere ai giovani

Dall'allevamento al piatto

 

«In questo contesto - ha aggiunto Guarnieri - sorprende l’orientamento della Commissione europea che negli ultimi anni ha operato una progressiva riduzione della linea di finanziamento destinata ai regimi di qualità. Le Indicazioni Geografiche, di cui il settore lattiero-caseario italiano è leader mondiale (con 56 formaggi Dop e Igp riconosciuti), sono produzioni distintive dell’Ue in grado di dimostrare in ogni parte del mondo la ricchezza, il legame con il territorio, la sicurezza, la qualità, l’eccellenza di tutte le produzioni agroalimentari dell’Unione». Per il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, quella lattiero-casearia è una produzione di eccellenza con importanti valori nutrizionali e standard di qualità e di sicurezza tra i più elevati al mondo.

 

Il mercato dei formaggi

«La produzione zootecnica - ha detto - è inoltre importante anche per la sostenibilità ambientale e per il presidio del territorio. Le aziende zootecniche italiane prestano attenzione al benessere animale, ancor prima che il tema centrale nelle strategie della Commissione». In Italia operano circa 600 cooperative lattiero-casearie - diffuse in Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Veneto, Sardegna, Piemonte, Marche, Puglia, Campania e Calabria - che generano un giro d’affari di più di 7 miliardi di euro e garantiscono occupazione a oltre 13mila addetti. Alle cooperative aderiscono circa 17.000 stalle, da cui viene raccolto oltre il 62% della materia prima nazionale, ovvero circa 7,5 milioni di tonnellate di latte. Forte la leadership anche nelle principali Dop casearie, che è pari al 70% nel Parmigiano Reggiano, del 63% nel Grana Padano, del 65% nell’Asiago.

L’export dei formaggi italiani nei primi 4 mesi del 2021 ha registrato una netta ripresa delle vendite estere di formaggi italiani dopo poco più di un anno dall’inizio della pandemia con un +8,1% in volume e un +7,5% in valore sullo stesso periodo dell’anno precedente. Nei mercati extra-UE, gli Stati Uniti hanno segnato una crescita dell’12% in valore rispetto al primo quadrimestre del 2020 mentre prosegue la crescita in Canada che nei primi quattro mesi dell’anno (+16% in volume e un +28% in valore). Anche nell'Unione Europea si registrano costanti aumenti dei mercati principali. Mozzarella e i formaggi freschi sono tra i prodotti più richiesti. La nuova campagna di comunicazione “Think Milk, Taste Europe, Be Smart!” punterà soprattutto sui social. Sia tutta una serie di ricette a base di latte e formaggi che il cocktail ideato per l'occasione dal bartender Simone Bani potranno essere disponibili sul sito e sui social, Istagram, Facebook, YouTube.

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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