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Super green pass già in zona bianca: in ristoranti e discoteche solo vaccinati, per l'hotel basta il tampone

Il Consiglio dei ministri ha deciso: dal 6 dicembre, anche in zona bianca, per l'accesso ai pubblici esercizi valgono solo vaccino o guarigione. Diverse le regole per gli alberghi. La durata della certificazione scende a 9 mesi. Validità dei tamponi inalterata. Obbligo di terza dose per sanitari, forze dell'ordine e personale scolastico

24 novembre 2021 | 15:47
Super green pass già in zona bianca: in ristoranti e discoteche solo vaccinati, per l'hotel basta il tampone
Super green pass già in zona bianca: in ristoranti e discoteche solo vaccinati, per l'hotel basta il tampone

Super green pass già in zona bianca: in ristoranti e discoteche solo vaccinati, per l'hotel basta il tampone

Il Consiglio dei ministri ha deciso: dal 6 dicembre, anche in zona bianca, per l'accesso ai pubblici esercizi valgono solo vaccino o guarigione. Diverse le regole per gli alberghi. La durata della certificazione scende a 9 mesi. Validità dei tamponi inalterata. Obbligo di terza dose per sanitari, forze dell'ordine e personale scolastico

24 novembre 2021 | 15:47
 

Il giorno del decreto sul super green pass e le strette per contrastare la recrudescenza del virus è arrivato. Il Consiglio dei ministri ha deciso: dal 6 dicembre al 15 gennaio, già a partire dalla zona bianca, il certificato verde per accedere a diverse attività e servizi è valido solo dopo la vaccinazione o la guarigione. Le novità, però, non si fermano qui e riguardano bar, ristoranti, hotel e pubblici esercizi in generale. Obiettivo: «Vogliamo prevenire per preservare, per conservare. Vogliamo essere molto prudenti. Per evitare i rischi sì, ma anche per conservare quello che ci siamo conquistati durante quest'anno, conservare questa normalità. Non vogliamo rischi, vogliamo restare aperti. È con questo spirito che abbiamo adottato questi provvedimenti», ha affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi.

Rafforzamento dei controlli sull'uso dei green pass

A conferma della decisione del Governo va detto che nel decreto si prevedono nuovi poteri ai prefetti e agli organi di polizia territoriale per rafforzare i controlli sull'uso del green pass. Di fatto si aprono possibilità per decisioni autonome, come quelle già prese da alcuni Sindaci, di imporre da subito l'uso  della mascherina in alcune zone urbane anche all'aperto. E ciò in vista delle possibili resse legate agli acquisti natalizi. Nonché per potenziare i controlli nei pubblici esercizi a caccia dei tanti "furbetti" del green pass.

Bar, ristoranti: si entra solo con il super green pass. In albergo basta il tampone

Per quanto riguarda bar, ristoranti e hotel tutto ruota attorno alla stretta per ottenere il green pass. Con l'adozione del modello tedesco (quello delle “2G”, che stanno proprio per guariti e vaccinati) chi si sottopone al solo tampone molecolare o antigenico non può mangiare o consumare un caffè al chiuso. Ma può continuare a soggiornare in un hotel. Negli alberghi, quindi, basta la certificazione ottenuta tramite il tampone molecolare o antigenico.

Super green pass anche in discoteche, stadi, teatri e musei

In zona bianca i luoghi della cultura, dello svago e del tempo libero (ad eccezione di palestre, piscine e attività sportive al chiuso) saranno accessibili solo a chi è vaccinato o guarito dal Covid. Cinema, teatri, stadi e palazzetti dello sport, mostre e musei, discoteche: per entrare in questi luoghi non basterà più il tampone, ma servirà il super green pass.

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Per fare attività sportiva al chiuso basterà il green pass “base”

Per quanto riguarda palestre e piscine, all’articolo 4 (Capo II) del decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri si specifica che dal 6 dicembre sarà obbligatorio esibire il green pass "base" anche per accedere a spogliatoi e docce. Le strutture sportive al chiuso restano quindi accessibili anche ai non vaccinati: per allenarsi sarà sufficiente aver fatto il tampone rapido o molecolare.

Al lavoro e in mensa basta il tampone

Per andare al lavoro basterà esibire il green pass «base» e quindi essersi sottoposti a tampone molecolare (valido 72 ore) oppure antigenico (valido 48 ore). La versione base è sufficiente anche per accedere nelle mense aziendali al chiuso, così come non sarà necessario esibire il Super GP per accedere nei luoghi di lavoro. I controlli dovranno essere effettuati preferibilmente all’ingresso e potranno essere svolti a campione. Il lavoratore senza il green pass all’interno dei locali di lavoro rischia la sospensione o una sanzione amministrativa dai 600 ai 1.500 euro. Chi non controlla rischia da 400 a 1.000 euro.

Green pass valido 9 mesi anziché 12

Con l'introduzione del super green pass cambia, su indicazione del Comitato tecnico scientifico, anche la durata della sua validità ottenuta tramite vaccinazione che ora passa da 12 a 9 mesi. Decisione presa dati alla mano dal momento che la copertura immunitaria cala dal 70 al 35% dopo 6 mesi dall’ultima inoculazione. Questione su cui è intervenuto anche il ministro alla Salute Roberto Speranza dando il via libera alla riduzione del tempo di attesa a 5 mesi per il richiamo (ossia la terza dose che dall'1 dicembre è prenotabile anche dagli over 18).

#pernonchiudere

 

Durata dei tamponi inalterata

Per quanto riguarda la durata dell'esito dei tamponi, invece, rimane inalterata: 48 ore per i test rapidi 72 per i tamponi antigenici.

 

Zone colorate: limitazioni già in zona bianca

Ma da quando scatterebbe la stretta sul green pass e i divieti per i non vaccinati? Innanzitutto già in zona bianca. Le date? Dal 6 dicembre al 15 gennaio. Questo, di fatto, depotenzia la distinzione per colori delle zone a rischio. Chiusure e aperture, infatti, sono differenziate prioritariamente in base al tipo di green pass che il cittadino possiede. Le chiusure determinate dalla zona colorata, quindi, scattano solo con il rosso e valgono per tutti (vaccinati, guariti o non-vaccinati) nel periodo di riferimento indicato.

 

Un Natale con la mascherina?

Al tema del cambio di colore si associa anche quello della reintroduzione della mascherina all'aperto. L'obbligo scatterebbe dalla zona gialla in poi e riguarderebbe tutti: vaccinati, non-vaccinati e guariti. Ma i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica stanno già definendo i piani per introdurla in zona bianca seguendo il richiamo a maggiori controlli che proviene dal Governo.

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Su questo punto, alcune città si sono portate avanti. È il caso di Milano e Padova. Nel capoluogo lombardo, dal weekend del 27-28 novembre scatta l'obbligo di mascherina all’aperto lungo corso Vittorio Emanuele, piazza Duomo, Galleria Vittorio Emanuele II, via Dante e Castello Sforzesco; ossia le vie dello shopping natalizio meneghino. La misura potrebbe essere adottata da altri centri della provincia come raccomandato dal prefetto Renato Saccone in una circolare. Stessa cosa anche a Padova. Al termine di una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica si è deciso di far scattare l'obbligo di mascherina dal 26 novembre al 31 dicembre nell'intera area del centro storico. Anche in questo caso, l'intenzione è quella di tutelare i clienti dei negozi impegnati nello shopping natalizio.  l'Articolo del decreto sui controlli rafforzati va in questa direzione.

 

Obbligo di vaccinazione (per forze dell'ordine e personale scolastico) e terza dose (per i sanitari)

Nel decreto è contenuto anche l'obbligo di terza dose per alcune categorie professionali. Come i componenti del personale sanitario e i lavoratori che a vario titolo operano all’interno delle Residenze per anziani (Rsa). In più c'è l’estensione dell'obbligo di vaccinazione (non solo quello della terza dose) al personale scolastico e alle forze dell’ordine. L'obbligo scatta a partire dal 15 dicembre.

 

 

Trasporto pubblico: green pass base anche su metro, bus e tram

Più complessa, invece, la questione dei trasporti. Per chi vuole salire su bus, tram e metro del trasporto pubblico locale ora ci vuole la certificazione verde. Basterà quella ottenibile con il tampone (e quindi il green pass base). Nessun cambiamento, invece, per i trasporti a lunga percorrenza come aerei, traghetti e alta velocità per cui basta il risultato del tampone.

 

Richiamo vaccinale a 5 mesi anziché 6

E per concludere ricordiamo che il Governo aveva già deciso di abbassare le tempistiche del richiamo: non più 6 ma 5 mesi fra un'inoculazione e l'altra. Decisione presa per contrastare il decadimento della protezione immunitaria (che dopo sei mesi cala con percentuali dal 70 al 35%) e accelerare il processo delle terze dosi (il 22 novembre sono state aperte le prenotazioni per gli over 40).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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