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L'Europa stringe sui no-vax, fra lockdown mirati e super green pass

In Austria e Germania la regola delle 2G e le limitazioni per i non vaccinati hanno ridotto i contagi. Diversi Paesi studiano lo stesso modello. In Italia si guarda alla zona arancione che potrebbe scattare nel 2022

 
27 dicembre 2021 | 13:31

L'Europa stringe sui no-vax, fra lockdown mirati e super green pass

In Austria e Germania la regola delle 2G e le limitazioni per i non vaccinati hanno ridotto i contagi. Diversi Paesi studiano lo stesso modello. In Italia si guarda alla zona arancione che potrebbe scattare nel 2022

27 dicembre 2021 | 13:31
 

Il lockdown per i soli non vaccinati e la regola ferrea delle 2G (che stanno per guariti dal covid o vaccinati con doppia dose) sembra aver funzionato in Austria e Germania. Basta un numero per capire l’effetto di questo doppio intervento: erano 74mila circa i tedeschi positivi a inizio novembre, nelle ultime ore sono scesi a circa 13mila. E ora diversi Paesi guardano a questo nuovo modello per affrontare una nuova fase della pandemia segnata dalla variante Omicron.

L'Europa stringe le maglie sui no-vax per superare il picco di contagi della quarta ondata L'Europa stringe sui no-vax, fra lockdown mirati e super green pass

L'Europa stringe le maglie sui no-vax per superare il picco di contagi della quarta ondata

 

Restrizioni ai non vaccinati e meno socialità, la mossa di Austria e Germania

Innanzitutto, il modello 2G che equivale, in sostanza, al nostro super green pass. Messa al bando la possibilità di ottenere il certificato verde con il ricorso al test antigenico o molecolare, Austria e Germania sono stati fra i primi Paesi a introdurre restrizioni relative ai soli non vaccinati. Di fatto, il risultato negativo del tampone si può utilizzare solo per accedere al posto di lavoro o per alcuni servizi essenziali (come le farmacie e i negozi che vendono beni di prima necessità).

A questa misura si è poi aggiunto un vero e proprio lockdown per chi non si fosse ancora sottoposto alla vaccinazione. In Austria il meccanismo è scattato già a metà novembre (e in vista dell’obbligo di vaccinazione previsto per febbraio, con sanzioni che scattano a ogni richiamo al vaccino non preso in considerazione) e prevedeva la chiusura di bar, ristoranti, cinema, teatri, stadi, ecc a chi era senza green pass 2G. Re-introdotto anche il coprifuoco con orario limite alle 22. Per quanto riguarda gli eventi, invece, senza posti assegnati il limite massimo è 25 persone vaccinate o guarite e comunque con obbligo di indossare la mascherina Ffp2 (il numero di persone consentite si alza all’aumento dei gradi di copertura contro il virus dei partecipanti).

 

In Germania, il lockdown è stato annunciato il 2 dicembre. Da qual momento solo i vaccinati hanno avuto libero accesso a ristoranti, cinema, musei e negozi. Mentre per i no-vax c’è l’obbligo di non incontrare più di due persone alla volta. Una misura a cui si è sommata la chiusura degli stadi (dal 28 dicembre) e alle raccomandazioni sulle feste di fine anno (in casa, massimo 10 persone, ovviamente vaccinate).

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L'Italia ci pensa e guarda alla zona arancione

In Italia, di queste strette in parte si è già fatto carico il decreto legge sulle festività varato il 23 dicembre dopo il Consiglio dei ministri convocato da Mario Draghi. Ricordiamo brevemente le misure adottate:

  • Obbligo di mascherina all’aperto, anche in zona bianca, fino al 31 gennaio
  • Obbligo di mascherina Ffp2 fino al 31 marzo per spettacolo all’aperto e al chiuso, locali, cinema, teatri e sale da concerto, mezzi di trasporto pubblico
  • Stop a tutte le feste pubbliche fino al 31 gennaio
  • Discoteche chiuse fino al 31 gennaio
  • Obbligo di presentare il green pass rafforzato per il consumo al bancone del bar
  • Riduzione della durata del green pass da 9 a 6 mesi
  • Riduzione dell’attesa per la dose booster da 5 a 4 mesi
  • Niente vendita e consumo di cibi e bevande in cinema, teatri e stadi
  • Controllo a campione su chi entra in Italia dall’estero e che ora, oltre al green pass, deve mostrare l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 24 precedenti all’ingresso nel nostro Paese
  • Dal 10 gennaio, green pass rafforzato anche per palestre, piscine e sport di squadra, musei e mostre, centri termali (fatti salvi i trattamenti terapeutici), centri culturali e creativi, parchi tematici e di divertimento, sale gioco e sale scommesse, bingo e casinò, corsi di formazione in presenza
  • Il 31 marzo scade lo stato di emergenza

 

 

Nonostante ciò, resta alto il numero di contagi e diverse regioni rischiano di entrare in zona arancione con l’anno nuovo. Nell’ultimo bollettino diffuso, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) ha fissato al 12% l’occupazione delle terapie intensive a livello nazionale. Mentre i ricoveri in area medica raggiunge il limite massimo del 15%. In totale, sono 9 le regioni che superano le soglie critiche: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Pa Bolazano e Trento, Piemonte e Veneto. Il tutto mentre prosegue la campagna vaccinale avviata proprio il 27 dicembre di un anno fa e che nel giro di 12 mesi ha raggiunto numeri soddisfacenti: 108 milioni le dose somministrate e 47.947.263 gli italiani che hanno ricevuto almeno la prima (l'88,77% della popolazione over 12). In totale sono 17.193.238 le terze dosi somministrate, raggiunto per ora il 55,46% della popolazione al momento oggetto di richiamo. «Siamo pronti a vaccinare tutti i cittadini che lo vorranno e ad avviare lo screening nelle scuole. Ora più che mai dobbiamo ricordarci che il vaccino è l’unico sistema per proteggerci dal virus e dalle sue varianti», ha affermato il generale Francesco Figliuolo, commissario straordinario per la campagna vaccinale in un'intervista al Corriere della Sera

Italia verso la zona arancione? Ci si avvicinano già diverse Regioni L'Europa stringe sui no-vax, fra lockdown mirati e super green pass

Italia verso la zona arancione? Ci si avvicinano già diverse Regioni

 

Ecco, allora, che anche l'Italia potrebbe prendere in considerazione il modello austro-tedesco per concludere la copertura vaccinale tenendo sotto controllo il picco dei contagi (mentre la variante Omicron a Natale è arrivata al 45% dei nuovi contagi). L'alternativa, è quella di istituire una sorta di zona arancione su tutto il territorio nazionale così da diminuire ulteriormente le occasioni di contatto fra i cittadini e, quindi, la circolazione del virus. L'ipotesi, già segnalata da Italia a Tavola (e scartata per il momento), prevederebbe la chiusura dei locali e dei negozi alle 18.00, stop agli incontri pubblici (peraltro già cancellati dal decreto del 23 dicembre) e a tutte quelle attività che potrebbero generare assembramenti (come le discoeche e i locali da ballo, al momento chiusi fino al 31 dicembre).

 

Cosa succede in Europa

Ma oltre ad Austria, Germania e Italia, in che modo stanno affrontando il picco invernale gli altri Paesi europei? Ecco una carrellata delle misure introdotte:

Francia

Il governo ha chiesto ai sindaci di annullare i concerti e gli spettacoli con fuochi d'artificio previsti per la serata di Capodanno. Parigi ha già annunciato la cancellazione degli eventi sugli Champs-Elysee. Ristabilito l'obbligo di "motivi urgenti" per viaggiare da e per il Regno Unito. L’appello del presidente Emmanuel Macron è stato chiaro: «Testatevi prima di pranzi e cene in famiglia». Dopo la riunione del Consiglio di difesa sanitaria è stato introdotto, previo ok del Parlamento, il super green pass a partire dal 15 gennaio.

Spagna

Le mascherine sono tornate obbligatorie anche all'aperto. In Catalogna c’è il coprifuoco dall'una alle sei di mattina.

Gran Bretagna

Il governo ha ridotto a sette giorni, dai precedenti dieci, il periodo di isolamento per le persone che hanno contratto il Covid. Per uscire dalla quarantena sono necessari due test antigenici, uno al sesto giorno e uno al settimo. Non si escludono altre restrizioni: oggi si riunisce il Consiglio sanitario, allo studio anche la possibilità di vaccinatori porta a porta.

Finlandia

Bar e ristoranti chiusi fino alle 22, ma ancora per poco: dal 28 dicembre l'orario limite è quello delle 18.00, con capacità di posti limitata. I viaggiatori europei dell'area Schengen dovranno presentare un test negativo per entrare nel Paese.

Belgio

Chiusi cinema e teatri. Caffè e ristoranti possono rimanere aperti fino alle 23. Grandi eventi senza pubblico. Chiusi i mercatini di Natale.

 

 

Portogallo

Il governo ha ordinato la chiusura di bar e locali notturni e ha esortato la gente a lavorare da casa almeno fino al 9 gennaio. Tra le nuove misure, anche l'obbligo di tampone per soggiornare in hotel e il limite di 10 persone per eventi all'aperto per Capodanno.

Svizzera

Solo le persone vaccinate o guarite potranno accedere all'interno di ristoranti, siti culturali e strutture sportive e ricreative, nonché agli eventi al coperto.

Irlanda

Fino alla fine di gennaio, chiudono alle 20.00 bar, pub e ristoranti.

Danimarca

Serrande abbassate per un mese per teatri, cinema e sale da concerto, insieme a parchi divertimenti e musei. Ristoranti aperti ma fino alle 23.00.

Olanda

Il Paese è in lockdown dal 19 dicembre al 14 gennaio. Rimangono aperte le farmacie e i supermercati fino alle 20. Bar e ristoranti, invece, devono accontentarsi dell’asporto e della consegna a casa.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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