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Sarà Masaf il nuovo nome del ministero dell’Agricoltura

Sarà ministero dell'Agricoltura, Sovranità alimentare, e forestale la nuova denominazione del ministero. Lo ha annunciato alla sua prima uscita pubblica il ministro Francesco Lollobrigida

 
29 ottobre 2022 | 15:53

Sarà Masaf il nuovo nome del ministero dell’Agricoltura

Sarà ministero dell'Agricoltura, Sovranità alimentare, e forestale la nuova denominazione del ministero. Lo ha annunciato alla sua prima uscita pubblica il ministro Francesco Lollobrigida

29 ottobre 2022 | 15:53
 

Il ministero dell’Agricoltura cambia nome: si chiamerà Masaf, ministero dell'Agricoltura, Sovranità alimentare, e forestale. Lo ha annunciato alla sua prima uscita pubblica il ministro Francesco Lollobrigida, partecipando al ventennale del Car di Roma, il Centro agroalimentare. «Il decreto per la nuova denominazione non sarà nel prossimo Cdm ma in quello successivo», ha detto Lollobrigida. Il ministro ha poi spiegato al nostro inviato Jerry Bortolan - il significato del nuovo nome che «vuol dire rimettere al centro l'imprenditore agricolo, rimettere al centro la possibilità di un popolo di definire le proprie strategie per produrre in modo da tutelare il lavoro, l'ambiente, la qualità e farlo compatibilmente anche con lo sviluppo di un export che si basa su questo tipo di principi. La sovranità alimentare significa questo significa riappropriarsi della capacità di avere coscienza di quello che è il nostro patrimonio e l'agricoltura è un asset strategico per l'Italia».

Francesco Lollobrigida

Francesco Lollobrigida


Massima attenzione alla tutela del Made in Italy

Per il neo ministro «Lo stato dell’agricoltura italiana è da una parte eccellenza grazie agli imprenditori al mondo di chi produce lavoro e difende la qualità dei propri prodotti, dall'altra si paga un'assenza di strategia dovuta a governi frutto di alchimie di palazzo e quindi di assenza di capacità strategica per definizione. Ora dobbiamo lavorare su questo. Dobbiamo avere un comparto che si muove all'unisono in maniera anche trasversale alle forze politiche in nome della difesa del prodotto italiano che significa qualità. Lavorare anche insieme alle altre nazioni europee come è normale ma, ognuno fa la sua parte e gli italiani devono difendere gli interessi di questa nazione».

Nel corso dell'evento il neoministro ha spiegato - in merito al voto contrario dell'Italia, insieme ad altri 9 Paesi, al Piano di promozione 2023 – che «all'Europa siamo andati a dire che non permettiamo di aggredire i nostri prodotti. Abbiamo votato contro una proposta che aggrediva un pezzo della nostra economia agricola - ha aggiunto - Questo settore è una centralità e lavoreremo in Europa, insieme alle altre nazioni europee, per valorizzare quella che è una ricchezza fondamentale per l'Italia».

In merito alle pesante emergenza tra guerra e post covid che colpisce in particolare gli alimentari e l’inflazione il ministro ha detto che «bisogna ovviamente ridurre i costi di produzione se si vuole calmierare i prezzi dei prodotti e ovviamente colpire qualsiasi fenomeno speculativo».



Attenzione al Nutriscore

Lollobrigida ha poi affermato che il Nutriscore «non è un rischio passato, ma c'è un'aggressione. Noi consideriamo che al centro dell'economia ci sia il popolo che deve avere il diritto di una capacità di produzione che sia rispettosa del mondo del lavoro, dell'ambiente, della qualità del cibo e su questo verterà la strategia del nostro ministero e speriamo di farlo insieme a tante altre nazioni che hanno la nostra necessità. Non ci arrendiamo all'idea che le bistecche si producano in laboratorio e non nelle nostre splendide campagne».

 


Le competenze della pesca restano all’Agricoltura

Infine, Lollobrigida ha puntualizzato che le competenze della pesca restano in capo al ministero dell'Agricoltura. «Il ministero del Mare - ha aggiunto - è un ministero importantissimo che avrà una centralità nel coordinamento delle attività legate al mare. Abbiamo bisogno di una cabina di regia che coordini tutte le attività».

 


Il neoministro ha quindi tenuto a sottolineare che «fortunatamente il Governo è un Governo molto coeso e molto compatto che lavorerà insieme, senza la conflittualità tipica delle correnti e delle forze politiche che spesso hanno impedito di sviluppare una strategia in nome del protezionismo di alcuni ambiti di potere o peggio delle clientele».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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