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L’inflazione avanza: ad aprile il prezzo dei beni alimentari cresce ancora

Per Confcommercio a influire è l'aumento dei beni energetici. Nel frattempo l’Istat ha segnalato che a marzo la percentuale del costo per i beni alimentari è passata dal 7 all’8%

 
15 aprile 2022 | 11:11

L’inflazione avanza: ad aprile il prezzo dei beni alimentari cresce ancora

Per Confcommercio a influire è l'aumento dei beni energetici. Nel frattempo l’Istat ha segnalato che a marzo la percentuale del costo per i beni alimentari è passata dal 7 all’8%

15 aprile 2022 | 11:11
 

Non si arresta l’inflazioneConfcommercio prevede che gli aumenti dei prezzi dei beni di consumo continueranno anche ad aprile, compresi quelli dei beni alimentari. L'accelerazione è trainata dall'aumento del prezzo del gas e dell'energia elettrica. La loro crescita a è passata da +45,9% di febbraio a +50,9% di marzo. Nel frattempo l'Istat ha segnalato che a marzo l’indice nazionale dei prezzi al consumo è salito dell’1% rispetto al mese precedente. Mentre rispetto allo scorso anno la percentuale è passata dal 5,7% di febbraio al 6,5% di marzo. Inevitabilmente anche i prezzi dei beni alimentari sono saliti.  Tutto questo per il Codacons si traduce in un’autentica “mazzata” per gli italiani che dovranno fronteggiare una Pasqua amara. 

L’inflazione avanza: a marzo il prezzo dei beni alimentari cresce ancora

Per Confcommercio i prezzi ad aprile sono destinati a crescere

Confcommercio  stima già per aprile una ulteriore variazione al rialzo, seppur moderato, dei prezzi dei beni di consumo. «Il moderato rallentamento atteso per aprile, che segue il deciso incremento di marzo, è frutto degli interventi sugli energetici regolamentati e non (diminuzione dei prezzi dell’energia e del gas e temporanea riduzione sull’accisa dei carburanti)», ha scritto in un comunicato.

A marzo l’inflazione ha fatto salire ulteriormente i prezzi dei beni alimentari

A marzo l’indice dei prezzi al consumo secondo l'Istat ha segnato +1% rispetto al precedente +0,9% di febbraio. Ma la crescita più sensibile si registra confrontando il dato con marzo dello scorso anno. In questo caso l’Istat ha segnalato che l’inflazione è passata dal 5,7% al 6,5%. I rialzi sono causati dal caro bollette e hanno ovviamente interessato anche i beni alimentari. L’Istat ha segnalato che aumentano sia i cosiddetti lavorati (come i succhi di frutta, gli insaccati, prodotti surgelati), che sono passati da +3,1% a +3,9%, e sia i non lavorati (carne, pesce, frutta e verdura fresca), che sono passati da +6,9% a +8,0%.

 

Il Codacons: «Per gli italiani è una mazzata»

Il rialzo dell’inflazione al 6,5% a marzo rappresenta per il Codacons una “mazzata” per gli italiani. «I forti rincari dei prezzi al dettaglio impoveriranno una fetta di popolazione con conseguenze pesanti per l’economia del nostro paese», ha dichiarato l'associazione che difende i consumatori commentando i dati Istat diffusi oggi, e stimando una maggiore spesa fino a +2.594 euro annui a famiglia a causa della fiammata dei prezzi.

«Le nostre peggiori previsioni trovano purtroppo conferma nei dati Istat – spiega il presidente Carlo Rienzi – L’inflazione al 6,5%, considerata la totalità dei consumi di una famiglia, si traduce in una stangata da +1.997 euro annui per la famiglia “tipo”, e addirittura +2.674 euro annui per un nucleo con due figli».

 

 

Sarà una Pasqua di magro

Il Codacons stima una Pasqua di magro per gli italiani. «Le famiglie per il tradizionale pranzo di domenica dovranno mettere in conto una maggiore spesa di oltre 100 milioni di euro solo per l’acquisto dei generi alimentari – denuncia il presidente Rienzi – Sono infatti in forte salita i listini al dettaglio di una moltitudine di prodotti legati al pranzo di Pasqua, con la farina, il burro, l’olio, la pasta, il pesce e la verdura che registrano aumenti a due cifre su base annua».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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