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I dehors del dopo Covid? “Bar e ristoranti diventino strumenti di rigenerazione urbana“

Fipe Confcommercio rilancia la necessità di non tornare alla tassa di occupazione del suolo pubblico annullata durante il Covid, bensì di pensare ai dehors come modello di sostenibilità ambientale, sociale ed economica

 
12 luglio 2022 | 18:21

I dehors del dopo Covid? “Bar e ristoranti diventino strumenti di rigenerazione urbana“

Fipe Confcommercio rilancia la necessità di non tornare alla tassa di occupazione del suolo pubblico annullata durante il Covid, bensì di pensare ai dehors come modello di sostenibilità ambientale, sociale ed economica

12 luglio 2022 | 18:21
 

Il 30 settembre si chiude un po’ in tutta Italia il periodo caratterizzato dalle procedure semplificate per l'occupazione del suolo pubblico da parte di bar e ristoranti, mentre il pagamento dei canoni è stato oramai ripristinato quasi dappertutto.

Queste procedure di aiuto al mondo della ristorazione erano state introdotte due anni fa, durante l'esplosione della pandemia, e avevano portato inevitabilmente ad aumentare gli spazi esterni concessi dalle amministrazioni comunali a bar e ristoranti con procedure semplificate e persino senza oneri economici per le imprese.

Ma oggi si sta già assistendo a un ritorno al passato. La Federazione italiana pubblici esercenti (Fipe) ha segnalato che solo il 17,7% dei Comuni capoluogo di Provincia ha deciso di esonerare gli esercenti dal pagamento. Per questo Fipe ha organizzato un convegno ad hoc, insieme ai Comuni, organizzato per pensare al futuro dei dehors. L'idea è di accrescere crescere la cultura dello sviluppo sostenibile delle città investendo sull’occupazione del suolo pubblico per un modello di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

I dehors del dopo Covid? “Diventino strumenti di rigenerazione urbana“

Fipe Confcommercio ipotizza i dehors del dopo Covid

Il 30 settembre si chiude un po’ ovunque il periodo caratterizzato dalle procedure semplificate mentre il pagamento dei canoni è stato oramai ripristinato quasi dappertutto.  Il seminario di oggi vuole aprire un confronto su un tema caratterizzato anche da forte ideologia circa l’uso del suolo pubblico che non ha bisogno di contrapposizioni, ma di condivisione di idee e buone pratiche per far crescere sensibilità e cultura sui temi dello sviluppo sostenibile delle città.

 L’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio informa che: ad oggi solo il 17,7% dei Comuni capoluogo di Provincia ha deciso di esonerare gli esercenti dal pagamento del suolo pubblico, mentre il 20,3% ha optato per una riduzione media di un terzo del suo valore. Per il resto, nel 53,2% dei casi, il canone è stato ripristinato per intero dal 1º aprile 2022, così come sono state cancellate le procedure semplificate per le nuove concessioni.

Da qui l’idea di organizzare un Convegno per ripensare al futuro dei Dehors

Tra i partecipanti al Convegno, oltre al presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, Alan Fabbri, sindaco di Ferrara, Paola Bordilli, assessore alle Attività produttive del Comune di Genova, Monica Lucarelli, assessore alle Attività produttive e Pari opportunità del Comune di Roma, Teresa Armato, assessore alle Attività produttive del Comune di Napoli.

L’incontro è stata l’occasione per condividere esperienze e per assistere al confronto tra le istituzioni e i vertici territoriali di Fipe-Confcommercio di Genova con Alessandro Cavo, Ferrara con Matteo Musacci, Roma con Sergio Paolantoni e Napoli con Massimo Di Porzio.

I dehors del dopo Covid? “Diventino strumenti di rigenerazione urbana“

L’obiettivo di Fipe: «Passare dal concetto di Occupazione di suolo pubblico al progetto di spazio pubblico».

Uno il minimo comune denominatore della giornata: passare dal concetto di occupazione di suolo pubblico al progetto di spazio pubblico. Obiettivo: trasformare gli spazi esterni di bar e ristoranti in elementi di una più generale riqualificazione delle città fondata sul decoro, sulla sicurezza, sulla socialità, sull’attrattività,

«Il punto fondamentale -  spiega il presidente di Fipe-Confcommercio - è come superare la fase emergenziale senza che questo si trasformi in un ritorno al passato. Occorre fare un salto in avanti perché dalla pandemia le nostre città devono uscire migliori. Lo spazio pubblico deve essere uno strumento di rigenerazione urbana non solo in termini economici ma soprattutto in termini di qualità delle città e della vita dei cittadini.  I pubblici esercizi devono essere visti come una risorsa e non come un problema. C’è bisogno di progetti condivisi, di collaborazione e non di contrapposizione».

 

 

Il sindaco di Ferrara: «Dove c'è un locale che vive c'è più sicurezza. È meglio di una piazza vuota»

Al convegno è intervenuto anche Alan Fabbri, sindaco di Ferrara. Il primo cittadino del Comune emiliano, ha dichiarato che finché lo si potrà fare il Comune continuerà ad estendere la proroga dei dehors all'aperto.  

«Abbiamo già stanziato, quest'anno, 180mila euro, fondi di cui hanno beneficiato circa 200 locali sul territorio comunale - ha spiegato -  Per quanto ci riguarda l'esenzione dei costi dell'occupazione del suolo pubblico, soprattutto in questi tempi, dopo due anni di pandemia e di fronte alle mutate abitudini e necessità emerse a seguito del Covid, è un investimento doveroso, utile, necessario».

Per Fabbri i dehors garantiscono sicurezza e contrastano il degrado.

«Dove c'è un locale che vive c'è più sicurezza, dove c'è una piazza vuota - negata all'utilizzo magari per preconcetti ideologici - non c'è vita e non c'è sicurezza - ha dichiarato durante l'incontro - Ciò premesso, ritengo che un'Amministrazione, soprattutto in questi tempi, abbia tra i propri compiti primari quello di garantire la possibilità di lavorare, di farlo al meglio senza opporre ostacoli strumentali o ideologici, e di sostenere l'iniziativa privata quando questa si trasforma in un'occasione in più per la città. E penso che la "quotidianità" dei dehors, in un contesto organizzato e nel dialogo costante con gli enti e le associazioni, sia un fattore di richiamo per cittadini e turisti e incontri, soprattutto in questo periodo, le mutate esigenze e richieste del pubblico che, dopo quanto vissuto con la pandemia, manifesta maggiore propensione ed esigenza di vivere e frequentare spazi all'aria aperta».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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