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Il caro prezzi colpisce anche la colazione: latte +19%, biscotti +9,8%

L’aumento delle spese per l’inflazione colpisce duramente la filiera agroalimentare. I prodotti per la prima colazione degli italiani subiranno rincari: biscotti (+9,8%), burro (+33,5%), marmellate (+7,9%), caffè (+6,7%)

 
02 settembre 2022 | 11:41

Il caro prezzi colpisce anche la colazione: latte +19%, biscotti +9,8%

L’aumento delle spese per l’inflazione colpisce duramente la filiera agroalimentare. I prodotti per la prima colazione degli italiani subiranno rincari: biscotti (+9,8%), burro (+33,5%), marmellate (+7,9%), caffè (+6,7%)

02 settembre 2022 | 11:41
 

La crescita repentina dell’inflazione ad agosto avrà ripercussioni sul carrello della spesa degli italiani, che fin dalla colazione dovranno spendere di più per i prodotti alimentari più consumati. A cominciare dal latte, il cui prezzo subirà una crescita del 19%, fino ai biscotti (+9,8%), passando per pane (+13,6%), zucchero (+14,9%), burro (+33,5%), marmellate (+7,9%) e caffè (+6,7%). Come sottolinea la Coldiretti nel commentare i dati diffusi dall’Istat sull’inflazione, l’effetto dei rincari energetici si fa sentire e non risparmia neanche chi sceglie un’alimentazione naturale, con i listini dello yogurt che aumentano del 12,1%, quelli della frutta dell’8,3% e con in più l’incremento dei cereali da colazione del 5,5%, mentre per chi ama il pasto mattutino “continentale” le uova sono in aumento del 15,2% e i salumi del 6,8%.

Il caro prezzi colpisce anche la colazione: latte  19%, biscotti  9,8%

Il caro prezzi colpisce anche la colazione

Problemi in vista anche per gli allevatori e le loro mucche da latte, con l’esplosione delle bollette di luce, gas, carburanti e mangimi, che per l’impennata dei costi sta portando sull’orlo della chiusura migliaia di stalle dove l’attività non si può fermare senza arrivare ad abbattere gli animali.

Rincari nell’intera filiera agroalimentare

L’aumento delle spese colpisce duramente l’intera catena agroalimentare a partire dalle campagne, dove più di una azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività, ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria).

In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Aumenti che riguardano l’intera filiera del cibo con costi indiretti che vanno dal vetro, rincarato di oltre il 30% rispetto allo scorso anno, al tetrapak, con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +60% dei costi per i barattoli di banda stagnata fino ad arrivare al +70% per la plastica.

 

«Bisogna intervenire per contenere il caro energia e i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro - afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole e industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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