Nel comparto dei surgelati, c'è stato un notevole aumento nella vendita di piatti pronti in Italia negli ultimi anni, raggiungendo un consumo totale di 65mila tonnellate nel 2022. Il 2021 ha visto il più grande incremento, con un aumento del 10,2% rispetto all'anno precedente. Ma la tendenza positiva è continuata anche nel 2022, con i consumi di piatti pronti che sono rimasti sostanzialmente stabili. Attualmente, circa il 77,5% degli italiani (quasi otto su 10) afferma di aver acquistato piatti pronti surgelati nell'ultimo anno, e il 30% di loro lo ha fatto regolarmente. Dati che emergono da una ricerca condotta da AstraRicerche nel mese di ottobre 2023 su circa mille italiani tra i 18 e i 70 anni, su commissione dell'Iias- Istituto italiano alimenti surgelati. La ricerca ha evidenziato che soprattutto nel Nord-ovest, tra le generazioni più giovani (Gen Z e Gen Y) e nelle famiglie con figli al di sotto dei 10 anni, i piatti pronti o "ricettati" sono molto popolari. Un successo dovuto principalmente alla grande praticità di questi prodotti.
In Italia, negli ultimi anni, è cresciuto il consumo di cibi surgelati
«I primi piatti pronti surgelati sono arrivati sul mercato italiano come novità assoluta, verso la fine degli anni '90, dopo che la tecnologia Iqf (Individually quick frozen) aveva già innescato una rivoluzione senza precedenti, introducendo il processo attraverso il quale i singoli ingredienti di ogni ricetta venivano surgelati individualmente e non come unico blocco» ha ricordato il presidente di Iias, Giorgio Donegani. «Quest'anno, in un momento storico caratterizzato da una crescente attenzione ai prezzi e al carovita, i piatti pronti surgelati hanno continuato ad essere premiati dal consumatore per la loro straordinaria componente di servizio, unita anche alla capacità di coniugarsi al meglio con la migliore tradizione gastronomica italiana e mediterranea».
Perché i piatti surgelati hanno questo successo?
Comodi, gustosi, convenienti, elaborati ma semplici: sono questi i principali tratti distintivi dei piatti pronti surgelati alla base dei motivi che spingono gli italiani a scegliere di acquistarli e portarli in tavola, sempre più spesso. La survey Iias-AstraRicerche evidenzia, infatti, che per circa 7 italiani su 10 la principale motivazione d'acquisto è la comodità, che permette di tenerli sempre in freezer, a portata di mano. Un terzo degli intervistati li predilige per la velocità con cui si riescono a preparare piatti elaborati e un'analoga percentuale del campione li sceglie invece per la loro bontà e il piacevole gusto. È la convenienza economica, infine, a spingere all'acquisto un italiano su 5, mentre c'è anche chi ammette di sceglierli perché i piatti pronti surgelati sono una 'garanzia' sulla buona riuscita di ricette che altrimenti non avrebbero lo stesso sapore e la stessa armonia.
Surgelati, trionfa la lasagna alla bolognese. Bene anche zuppe e paella
Tra le molteplici tipologie di piatti pronti surgelati, non ce n' è una vera e propria che più delle altre ispira gli italiani. In generale, i contorni sono i più amati dal 31,8% del campione, quasi a pari merito con i primi piatti, preferiti dal 29,8% degli intervistati, e seguiti a breve distanza dai secondi piatti, scelti dal 26,9% e infine dai piatti unici, per cui propende l'11,5% del campione, composto principalmente da donne e Baby Boomers.
La paella, uno dei piatti surgelati preferiti dagli italiani
Ma quali sono di fatto i piatti più amati? Al primo posto, nel cuore degli intervistati troviamo la tradizionale lasagna alla bolognese (26,2% delle preferenze), un piatto che ricorda l'amata "cucina della nonna”, soprattutto per gli uomini e la generazione Baby Boomers. Seguono i mix di verdure fritte pastellate (22,8%, scelti prevalentemente da donne e Gen Z) e la Paella (21,2%), un piatto internazionale che fonde tradizione e novità. Nella top 5, troviamo anche le zuppe pronte surgelate, irrinunciabili per il 18,9% del campione e ottime alleate in questo periodo dell'anno, come comfort food, precedute a pari merito (con il 19% delle preferenze) dal pollo arrosto con patate e dagli spinaci con mozzarella filanti, grandi classici intramontabili sulle nostre tavole.
Le principali occasioni di consumo dei surgelati
I piatti pronti surgelati, per le loro caratteristiche intrinseche, si prestano ad essere consumati in diversi momenti della giornata e in molteplici occasioni. Per più della metà degli intervistati (55,2%), mangiarli a casa, per un pranzo o una cena da soli, è un must, grazie alla loro velocità di preparazione. Ma con la riduzione dello smart working e il ritorno in ufficio, c'è anche un 28,8% che se li porta al lavoro, per avere a portata di mano un pasto rapido e completo, da scaldare al momento al microonde. A sorpresa, infine, c'è anche chi ama portarli in tavola per il classico "pranzo della domenica” (25,4%), per mangiare qualcosa di diverso e sfizioso con tutta la famiglia: segno di una affezione e di un apprezzamento del prodotto che va oltre la semplice velocità di preparazione e praticità; infine, emerge come dato interessante, che un ulteriore 8,6% del campione dichiara di mangiarli anche quando è all'estero, per sentirsi a casa, ritrovando i sapori italiani.
I prodotti surgelati hanno le stesse proprietà nutrizionali di quelli freschi?
Alle base delle motivazioni di chi dichiara di non aver comprato nell'ultimo anno piatti pronti surgelati (2 italiani su 10), ci sono spesso errate convinzioni da sfatare. Tra queste, ricorre la fake news secondo cui questi prodotti non siano nutrizionalmente validi o equilibrati.
Il presidente di Iias, Giorgio Donegani
«È bene ricordare che tutti i prodotti surgelati - quindi, anche i piatti pronti - hanno le stesse proprietà nutrizionali e le stesse caratteristiche organolettiche degli analoghi prodotti freschi. I prodotti surgelati, infatti, subiscono un congelamento ultra rapido ed efficiente, eseguibile solo a livello industriale e non casalingo, in cui i cibi raggiungono in brevissimo tempo i -18°C. Proprio la rapidità di raffreddamento determina la formazione di micro-cristalli di acqua che non danneggiano la struttura biologica degli alimenti, lasciando nel prodotto pressoché intatte tutte le caratteristiche originarie» ha concluso Donegani.