Se è bello legare un luogo ad un momento importante della propria vita, per quello più romantico, il giorno del sì, la meta scelta è sempre più l'Italia (13.600 i matrimoni celebrati nel 2023, +22% rispetto al 2022). I futuri sposi vengono in maggior parte dagli States, dal Regno Unito e da altri Paesi europei, ma crescono le richieste da Australia, Canada, India, Cina, Messico, Singapore e Indonesia.
L'incontro organizzato da Convention Bureau Italia per parlare dei matrimoni in Italia
Si portano dietro gli invitati, i periodi prescelti sono la primavera-estate e le mete preferite sono la Toscana e la Puglia ma sono in crescita mete come la Costiera Amalfitana e la Sicilia. Meno richiesto è il Nord Italia, ma bene la Lombardia e il Lago di Como. Le location preferite per i matrimoni sono sempre le ville e i castelli, ma aumenta la voglia di essere originali: perdono quota i tradizionali alberghi e i ristoranti e ci si sposa anche con una festa in un teatro, in un bosco, in una spiaggia o in rifugi alpini.
In base alle prenotazioni già acquisite e della conoscenza del mercato, gli operatori prevedono che nel 2024 il trend venga mantenuto. Anche se a ritmi più contenuti, l'aumento stimato per l'anno in corso è dell'8,8%, cioè circa 1.200 eventi in più. Sono i questi i principali risultati emersi dall'indagine di Convention Bureau Italia e condotta dal Centro di studi turistici di Firenze su un campione di 814 imprenditori della filiera, e presentati oggi a Roma alla presenza del ministro del Turismo, Daniela Santanchè.
Matrimoni, Santanchè: «C'è voglia di Italia in tutto il mondo»
«C'è voglia di Italia in tutto il mondo - ha detto il ministro - e questo è un comparto sempre più importante con numeri e qualità sempre in crescita. Dobbiamo ringraziare soprattutto i suoi operatori che hanno dimostrato resilienza nel periodo difficile della pandemia. Ma è importante che i nostri territori, anche minori, vengano valorizzati dagli stessi italiani che spesso scelgono di sposarsi fuori regione, nel segno di una sorta di "turismo delle radici", magari tornando, per celebrare il giorno più bello, nei luoghi della memoria, di solito piccoli centri, valorizzando la bellezza di un'Italia segreta che vanta 5.600 borghi. Il governo si sta anche impegnando per rilanciare il grande patrimonio dei nostri cammini, naturalistici e della fede, che sono tanti e bellissimi. Ma dobbiamo lavorare tutti insieme perché la "squadra Italia" può farci vincere tutte le sfide che abbiamo di fronte».
Il ministro del Turismo, Daniela Santanchè
Anche il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha inviato un messaggio di elogio agli organismi impegnati nel settore. Le cosiddette "migrazioni matrimoniali" hanno visto nel 2023 oltre 8 mila coppie italiane celebrare le nozze in altre zone fuori residenza con un bilancio di 763 mila arrivi, un milione di pernottamenti r con un fatturato di 332 milioni di euro.
Matrimoni in Italia: cresce il numero degli invitati ma diminuisce la permanenza
Per Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia che, con il direttore Tobia Salvatore, ha raccontato i progressi del segmento turistico "Italy for weddings"- il settore dei matrimoni va sostenuto come componente essenziale di quello turistico nazionale. «È il nostro impegno - ha detto - far interagire le nostre aziende con i principali destination planner nazionali ed internazionali proponendo l'immagine dell'Italia come destinazione premium. Come nel Mice si stanno scalando le classifìche, in questo settore si registrano incrementi costanti».
Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia
Il comparto, pur con andamento positiva, registra tuttavia alcune differenze nel tempo. Ad esempio, se è cresciuto il numero degli invitati (da 55,6 a 60,7) diminuisce quello della permanenza (da 3,2 notti a 2,9), ma gli operatori lo ritengono legato all'aumento generalizzato dei prezzi per l'inflazione. Succede anche, per gli stranieri come per gli italiani, che il rito civile o religioso venga celebrato nel luogo di residenza ma che venga seguito da una festa altrove. Il periodo scelto inoltre si sposta anche oltre la bella stagione, forse approfittando dei prezzi scontati o della maggiore disponibilità delle location più ambite.