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Balneari in sciopero: ombrelloni chiusi per due ore il 9 agosto

I balneari italiani protestano contro l'incertezza delle concessioni demaniali con uno sciopero il 9 agosto, giorno in cui gli ombrelloni degli stabilimenti resteranno chiusi fino alle 9:30. Antonio Capacchione (Sib) e Maurizio Rustignoli (Fiba) chiedono interventi legislativi chiari per salvaguardare il comparto e i diritti delle imprese

31 luglio 2024 | 15:19
Balneari in sciopero: ombrelloni chiusi per due ore il 9 agosto
Balneari in sciopero: ombrelloni chiusi per due ore il 9 agosto

Balneari in sciopero: ombrelloni chiusi per due ore il 9 agosto

I balneari italiani protestano contro l'incertezza delle concessioni demaniali con uno sciopero il 9 agosto, giorno in cui gli ombrelloni degli stabilimenti resteranno chiusi fino alle 9:30. Antonio Capacchione (Sib) e Maurizio Rustignoli (Fiba) chiedono interventi legislativi chiari per salvaguardare il comparto e i diritti delle imprese

31 luglio 2024 | 15:19
 

La protesta dei balneari italiani diventa realtà. Dopo le prime richieste di intervento al Governo rimaste inascoltate, la categoria ha deciso di scendere in campo con una serie di iniziative di forza. Il 9 agosto, gli stabilimenti di tutta Italia terranno chiusi gli ombrelloni fino alle ore 9:30, a testimonianza del disagio e dell'incertezza che stanno vivendo gli operatori del settore a causa della mancata definizione del futuro delle concessioni demaniali. Se la situazione non dovesse cambiare, le proteste si intensificheranno (a partire da lunedì 19 agosto, con l'apertura che slitterebbe ulteriormente alle ore 10:30). Inoltre, le associazioni di categoria (come Sib e Fiba Confesercenti) fanno sapere che anche le aziende che non dispongono di ombrelloni (e che utilizzano tende o altre strutture ombreggianti) aderiranno allo sciopero ritardando l'allestimento.

Sciopero dei balneari, Capacchione (Sib): «È un'iniziativa doverosa»

A prendere la parola sull'iniziativa, e a spiegare i motivi dello sciopero, è stato proprio il presidente del Sindacato italiano balneari, aderente a Fipe-Confcommercio, Antonio Capacchione: «Governo e Parlamento non hanno emanato alcun provvedimento legislativo chiarificatore che salvaguardi la balneazione attrezzata italiana tutelando il nostro lavoro e le nostre aziende. Sono rimasti inascoltati tutti gli appelli provenienti non solo da noi, ma anche da Comuni e Regioni di ogni orientamento politico. La messa a gara delle nostre aziende non è una eventualità ma una realtà, lo hanno già fatto decine di Comuni senza direttive legislative e con modalità diverse, perlopiù in assenza di alcuna tutela dei concessionari attualmente operanti. Questo è lo scenario peggiore che gli imprenditori balneari potessero avere. Di fronte a tutto questo è impossibile restare in silenzio, ma doveroso protestare. Nell'interesse non solo delle nostre famiglie, ma anche del Paese che ha la necessità di salvaguardare un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo».

Balneari in sciopero: ombrelloni chiusi per due ore il 9 agosto

Il presidente del Sindacato italiano balneari, Antonio Capacchione

«Riteniamo che questa possa essere una iniziativa che abbia la massima efficacia con il minimo di disagio per la clientela - ha precisato Capacchione. L'8 agosto, poi, comunicheremo ai clienti le ragioni della nostra protesta con volantini, manifesti e la lettura di un comunicato tramite gli altoparlanti. Saranno possibili anche altre forme di mobilitazione con le quali manifestare la nostra protesta. L'importante è agire. Non vi è chi non veda che sarebbe profondamente sbagliato, a questo punto della situazione, non fare nulla e attendere gli eventi. È un'iniziativa doverosa di fronte a una irresponsabile e sconcertante fuga dalle proprie responsabilità della politica e del Governo, nessun esponente politico, infatti, ha contestato che si tratti di un'azione sindacale ampiamente giustificata».

Sciopero dei balneari, Rustignoli (Fiba): «È doveroso dare un segnale»

Sulla questione è arrivato anche il commento di Maurizio Rustignoli, presidente nazionale di Fiba (Federazione italiana imprese balneari) Confesercenti: «È doveroso dare un segnale, e noi lo diamo in senso propositivo. La nostra azione non è un attacco, ma un appello affinché il governo intervenga per evitare lo stato di confusione che si sta generando nel comparto balneare italiano e, ancora di più, nelle famiglie e nelle imprese che hanno investito e creduto in un regime legislativo che riconosceva dei diritti che oggi non ci sono più. Non è una questione di bandiera, ma di ottenere un'attenzione concreta sulla grave situazione che stiamo vivendo noi come imprese e come famiglie».

Balneari in sciopero: ombrelloni chiusi per due ore il 9 agosto

Maurizio Rustignoli, presidente nazionale di Fiba Confesercenti

«L'errore che si fa - prosegue Rustignoli - è pensare che vada in evidenza pubblica un pezzo di spiaggia, mentre invece si mette all'asta l'offerta turistica balneare italiana: una cosa ben diversa. Lo diciamo con chiarezza: non vogliamo eludere i principi europei, ma non siamo neanche disponibili a far espropriare le nostre imprese. È fondamentale decretare i principi che riconoscono il valore aziendale di queste imprese e il diritto a una prelazione, come è stato riconosciuto in Portogallo. Riteniamo dunque indispensabile un intervento urgente per mettere ordine nel settore. La confusione attuale, che vede regole disomogenee a macchia di leopardo, non può continuare. È necessario un riordino normativo che rispetti i principi europei senza espropriare le nostre aziende. Ci scusiamo con i nostri clienti per eventuali disagi, ma crediamo che questo momento di attenzione sia fondamentale per garantire il futuro delle nostre imprese e dell'offerta turistica balneare italiana. Chiediamo al Governo di intervenire prontamente per evitare ulteriori incertezze e per riconoscere il valore degli investimenti e dei sacrifici fatti dalle nostre imprese».

La questione delle concessioni balneari

La questione, ricordiamo, ruota attorno all'applicazione della direttiva europea Bolkestein che, secondo le attuali regole, dovrebbe vedere l'avvio di gare aperte a tutti gli operatori europei a gennaio. Tuttavia, permangono molte incertezze su dove e come queste gare verranno svolte. Il Consiglio di Stato ha indicato che la legge si applica laddove «la risorsa è scarsa», ma un monitoraggio governativo di fine 2023 ha identificato solo il 19% delle coste come tali.

Balneari in sciopero: ombrelloni chiusi per due ore il 9 agosto

Balneari, la questione ruota attorno all'applicazione della direttiva europea Bolkestein

Per questo Antonio Capacchione ha sollecitato l'esecutivo a fare chiarezza attraverso un parere dell'Avvocatura dello Stato e a predisporre misure di sostegno per le oltre 30.000 imprese del settore. Secondo Capacchione, sarebbe preferibile applicare la cosiddetta "legge Draghi", che prevede indennizzi per chi perde la concessione, piuttosto che prolungare l'attuale stato di incertezza. I comuni, infatti, hanno bisogno di regole precise entro fine ottobre per poter organizzare le gare.

Concessioni balneari, come il Governo pensa di risolvere la questione

Al momento, il Governo ha due opzioni sul tavolo. La prima è avviare le gare con indennizzi, una scelta supportata dalle opposizioni per evitare favoritismi verso quella che chiamano la «lobby dei balneari», magari limitando il numero di gare con un chiarimento tecnico. La seconda opzione invece è portare la questione davanti alla Corte Ue per guadagnare tempo, con il rischio di un giudizio sfavorevole.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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