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Gli occhi di investitori finanziari su “Da Vittorio” per sviluppare il marchio nel mondo

Continuano le indiscrezioni su un possibile ingresso di un investitore che diventi socio di minoranza nel gruppo Da Vittorio. Obiettivo: raccogliere capitali per un piano di espansione che punta su ristoranti, bistrot e hotel di lusso. Tra i nomi interessati, fondi esteri e private equity di rilievo, anche se al momento la cessione non è all'ordine del giorno

24 gennaio 2025 | 18:01
Gli occhi di investitori finanziari su “Da Vittorio” per sviluppare il marchio nel mondo
Gli occhi di investitori finanziari su “Da Vittorio” per sviluppare il marchio nel mondo

Gli occhi di investitori finanziari su “Da Vittorio” per sviluppare il marchio nel mondo

Continuano le indiscrezioni su un possibile ingresso di un investitore che diventi socio di minoranza nel gruppo Da Vittorio. Obiettivo: raccogliere capitali per un piano di espansione che punta su ristoranti, bistrot e hotel di lusso. Tra i nomi interessati, fondi esteri e private equity di rilievo, anche se al momento la cessione non è all'ordine del giorno

24 gennaio 2025 | 18:01
 

Continuano a rincorrersi le voci della possibilità che il Gruppo “Da Vittorio” possa aprire le porte ad un investitore finanziario, socio di minoranza, con tanto di quotazione in Borsa. L'obiettivo sarebbe quello di raccogliere capitali per sostenere un ambizioso piano di sviluppo internazionale, che prevede l'espansione della presenza del marchio non solo nei ristoranti, ma anche nei bistrot e nell'hospitality di lusso per quello che rimane il primo gruppo italiano della ristorazione per fatturato. Tuttavia, è ancora presto per capire se effettivamente si concluderà un'operazione di questa natura.

Da Vittorio, cercasi socio?

Nelle ultime settimane sono emerse le prime indiscrezioni manifestazioni di interesse per l'acquisizione di una partecipazione di minoranza nel capitale del ristorante tristellato "Da Vittorio", uno dei simboli della cucina italiana. L'operazione potrebbe coinvolgere fondi esteri e family office con una forte specializzazione nella ristorazione e dell'hospitality.

Gli occhi di investitori finanziari su “Da Vittorio” per sviluppare il marchio nel mondo

Il gruppo Da Vittorio possiede anche due strutture internazionali, a Shangai e St. Moritz

Il gruppo "Da Vittorio", assistito da Banca Imi (Gruppo Intesa Sanpaolo) ed Emintad in qualità di advisor, sembrerebbe pronto a puntare a raccogliere capitali per sostenere un piano di espansione internazionale che includerebbe non solo il potenziamento dei ristoranti, ma anche lo sviluppo di bistrot e hotel. La valutazione complessiva del gruppo, secondo fonti di mercato, si attesterebbe intorno ai 300 milioni di euro.

Da Vittorio, strategia di sviluppo

L'identikit del nuovo partner ricercato sarebbe quello di un soggetto con un approccio industriale, più che puramente finanziario, per garantire uno sviluppo strategico sia sul mercato italiano sia su quello estero. Questo modello di crescita è già stato adottato con successo in altre operazioni di settore: ad esempio, nel 2013, Bernard Arnault, attraverso LVMH, ha acquisito l'80% dello storico caffè Cova di Milano per 32,8 milioni di euro, superando l'offerta di Prada. Nel 2018, Remo Ruffini, patron di Moncler, ha rilevato una quota del 40% di Langosteria Holding.

Tra gli interessati, secondo alcune indiscrezioni, figurerebbe il private equity londinese Three Hills Capital Partners, già attivo nel comparto dell'ospitalità e della ristorazione di lusso con investimenti in realtà come il private club "The Wilde" a Milano, il ristorante-pasticceria "Sant'Ambroeus", e la piattaforma di servizi "La Bottega Group". Oltre a Three Hills Capital Partners, il dossier potrebbe attirare l'interesse di altri operatori del settore, tra cui family office e private equity con esperienza nella ristorazione. Tra i possibili candidati, si cita anche Investindustrial, il fondo di Andrea Bonomi, che in passato ha acquisito Eataly con un investimento di circa 300 milioni di euro.

Da Vittorio, il gruppo tra tradizione e futuro

Al momento, però, siamo ancora nel campo delle speculazioni. Conferme non ce ne sono, non solo sul nome del possibile socio, ma non è nemmeno scontato che il gruppo possa procedere in questo senso. Non si tratta, insomma, di una possibilità all'ordine del giorno, almeno per ora. Il gruppo "Da Vittorio", fondato dalla famiglia Cerea, è noto per il ristorante tristellato di Brusaporto, in provincia di Bergamo, e per le strutture internazionali a Shanghai e St. Moritz, entrambi con due stelle Michelin. Ma l'offerta non si limita ai locali stellati: ci sono i Dav a Milano e Portofino (Ge) e il Bistrot di Shangai, ma anche due strutture alberghiere come La Dimora di Brusaporto e La Locanda in Città Alta a Bergamo, senza dimenticare il raffinato servizio di catering. A completare gli asset del gruppo, anche il bar-pasticceria Cavour 1880 (Bergamo) e la location di Astino (Bg).

Gli occhi di investitori finanziari su “Da Vittorio” per sviluppare il marchio nel mondo

La famiglia Cerea

Con questa operazione, il gruppo potrebbe consolidare ulteriormente la sua presenza globale, rafforzando il marchio in un settore competitivo e in continua evoluzione che vede "Da Vittorio" protagonista assoluto della scena della ristorazione italiana dove nel 2023 ha raggiunto un fatturato di 87 milioni di euro, risultando essere il primo gruppo del Paese. E sempre in chiave internazionale è stato da poco lanciato il progetto “Us is us”, dove la famiglia Cerea lascia spazio alle contaminazioni della cucina americana.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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