Affitti brevi, altra stretta della Santanchè: obbligo di estintori e antifumo

Dopo l'introduzione del codice identificativo nazionale e l'aumento della cedolare secca dal 21 al 26%, il ministero del Turismo ha scelto di aggiungere altre due regole per chi affitta case a breve termine

30 novembre 2023 | 14:52

Rilevatori di monossido (antifumo) ed estintori (uno in ogni piano e ogni 200 metri quadri di superficie) in posizioni visibili. Sono queste le ulteriori strette decise dal ministero del Turismo, capitanato da Daniela Santanchè, sulle nuove norme degli affitti brevi, che si vanno ad aggiungere a quelle già varate con la legge di bilancio. Regole che se non verranno rispettate potranno portare a sanzioni da 800 a 8mila euro. Una decisione, questa, che sottolinea ancora una volta la battaglia che la ministra sta portando avanti da mesi insieme alle associazioni alberghiere per un segmento che negli ultimi anni (con Airbnb) ha evaso circa quattro miliardi di euro.

Le altre nuove norme per gli affitti brevi: dalla cedolare secca al codice identificativo

Come anticipato, le nuove norme, già annunciate qualche giorno fa, si aggiungono ad altre due disposizioni: la cedolare secca, infatti, è salita dal 21 al 26% solo nel caso in cui si affitti per periodi inferiori a 30 giorni più di un appartamento. Precisamente il testo dice che l'aliquota della cedolare secca, «... è innalzata al 26% in caso di destinazione alla locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d'imposta». Inoltre, bisogna essere in possesso di un codice identificativo nazionale che fa emergere il sommerso di coloro che affittano appartamenti. Un metodo che garantisce trasparenza, regolarizza tutto il sistema e porta anche più soldi nelle casse che andranno nel fondo per ridurre la pressione fiscale.

Cedolare secca: che cos'è, a quali immobili si applica e quali sono i limiti

La cedolare secca è un regime tributario facoltativo, sostitutivo dell'Irpef e delle relative addizionali (nonché delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione ovvero sulla sua eventuale risoluzione o proroga), applicabile in sede di tassazione delle unità immobiliari locate ad uso abitativo. La cedolare secca prevede un'aliquota del 21%, ridotta al 10% per i contratti a canone concordato. La cedolare secca può essere utilizzata solo per immobili a uso abitativo, sia per locazioni lunghe sia per quelle brevi, anche al di sotto dei 30 giorni, quindi anche per gli affitti turistici. Solo nel 2019, è stata estesa anche alle locazioni commerciali, ma solo per i contratti stipulati in quell'anno. Dal 2021 al massimo si possono dare in affitto 4 appartamenti con l'opzione della cedolare secca. Dai 5 in su, l'attività viene considerata imprenditoriale e quindi non più tassabile al 21 o al 26%.

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Alberto Lupini


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