Balneari, arriva l'emendamento salva Governo

Prevede l'indizione delle gare entro la fine del 2023 o entro il 2024 in caso di contenziosi e indennizzi a seguito di perizie, escludendo i beni abusivi. Se approvata eviterebbe il voto di fiducia sul Ddl Concorrenza

24 maggio 2022 | 17:57

Giornata che potrebbe rivelarsi decisiva per la stabilità del Governo, ma anche per le 30mila aziende di balnerari italiane (in prevalenza a gestione famigliare) sulle quali pende una spada di Damocle, la nuova legge sulla Concorrenza alla quale oggi è stato inserito un nuovo emendamento che potrebbe mettere d'accordo tutti.

La prossima settimana il Governo deve varare la legge sulla Concorrenza che disciplina le nuove procedure di assegnazione delle concessioni balnerarie, altrimenti rischia di perdere i fondi europei previsti dal Pnrr. Ma non solo, il premier Mario Draghi vuole porre la fiducia e in caso di voto contrario il Governo cadrebbe e si andrebbe alle elezioni.

La modifica salva "Governo", proposta da Forza Italia, prevede quindi l'avvio delle gare per assegnare le concessioni balnearie entro il 31 dicembre 2023, ma con la possibilità per i Comuni di rinviare le procedure al massimo al 31 dicembre  2024 in caso di contenziosi o difficoltà oggettive. Inoltre, i rimborsi previsti per chi perderà la concessione andranno stabiliti in base a perizie e documenti contabili, ma non andranno a chi ha fatto degli investimenti abusivi.

I gestori chiedono da tempo indennizzi sicuri in vista dell'indizione di nuove gare, in caso di perdita della concessione, dopo che il Consiglio di Stato ha bocciato la proroga automatica per il rinnovo delle attuali concessioni al 2033.

Balneari, ecco la modifica salva Governo sulle concessioni

Avvio delle gare per assegnare le concessioni balneari entro il 31 dicembre 2023, ma con possibilità per i Comuni di rinviare le procedure al massimo al 31 dicembre 2024 per "difficoltà oggettive" o "la presenza di un contenzioso". Ecco la proposta di mediazione sulla liberalizzazione delle spiagge. È firmata dal viceministro di Forza Italia, Gilberto Pichetto Fratin, a nome del Governo. Un emendamento che cerca  di sbloccare l'impasse sul ddl concorrenza e a scongiurare il voto di fiducia sulla riforma.

Interviene sulle gare, ma anche sugli indennizzi, stabilendo criteri "uniformi" per ripagare ai concessionari uscenti "la perdita dell'avviamento" o il valore residuo degli investimenti fatti. E chiarendo che non saranno previsti rimborsi per i beni abusivi.

Le regole sugli indennizzi

Quanto agli indennizzi si prevede la definizione di «criteri uniformi per la quantificazione dell'indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante, in ragione della perdita dell'avviamento connesso ad attività commerciali o di interesse turistico, del valore residuo dei beni immobili oggetto di investimenti per l'esercizio dell'impresa, calcolato sulla base delle scritture contabili ovvero di perizia giurata redatta da un professionista abilitato, che ne attesta la consistenza». Ma a una condizione: deve sussistere «un titolo legittimo per i beni per la cui realizzazione o utilizzo nell'attività di impresa sia richiesto un titolo abilitativo, compresa ove prevista la comunicazione o la segnalazione dell'autorità amministrativa».

 

 

Un emendamento per salvare tutto il lavoro fatto in precedenza

I gruppi vogliono votare in commissione Industria il Disegno di legge Concorrenza per evitare il voto di fiducia in Senato. Era stato recentemente proposto dal premier Mario Draghi come soluzione estrema; ipotesi che se venisse attuata vanificherebbe il lavoro fin qui fatto dalle parti per emendare il documento.

Dopo l’esame da parte dei gruppi parlamentari, il Ddl Concorrenza arriverà  in Senato per il voto e in seguito passerà alla Camera, per essere approvato in via definitiva entro la fine di giugno. Per quanto riguarda il riordino delle concessioni balneari, sarà poi necessario un ulteriore decreto attuativo da approvare entro dicembre, e in seguito le Regioni dovranno emanare le loro ordinanze e i Comuni espletare le gare.

Tuttavia, il provvedimento rappresenta ancora una bozza non ufficiale e pertanto resta ancora passibile di modifiche dell’ultimo minuto. 

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Alberto Lupini


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