Caro bollette, i ristoratori: “Se non si chiarisce l'escalation di costi non li paghiamo”

L'associazione Tni Italia, martedì 13 settembre a Roma porterà sotto la sede dell'Eni, le 110mila firme raccolte dalla petizione lanciata con l'esposto alle Procure di famiglie e imprese contro le speculazioni energetiche

01 settembre 2022 | 10:34

I ristoratori di TNI Italia (l'associazione Tutela nazionale imprese) tornano a Roma per far sentire la loro voce e a ricevere risposte alla politica e alle autorità competenti in merito al caro energia e in particolare all'escalation di costi che ha fatto schizzare alle stelle le bollette di hotel, bar, ristoranti, empori, supermercati e in generale a tutti i pubblici esercenti. Questa volta il presidio si terrà il martedì 13 settembre, dalle 13, in piazza Mattei, in zona Eur, sotto la sede di Eni. L'Associazione nei giorni raccolti ha raccolto le firme per una petizione, abbinata a un esposto da presentare in Procura legato all'escalation di costi. Tni vuole che i giudici facciano chiarezza e scoprano i motivi dell'escalation di costi. «Non possono essere solo la conseguenza della guerra tra Russia e Ucraina; gli aumenti sono infatti iniziati già alla fine del 2021», ha dichiarato il presidente di Tni Italia Raffaele Madeo.

La protesta di Tni Italia si affianca a quella di Fipe-Cofcommercio, che con "bollette in vetrina" ha invitato nei giorni scorsi gli esercenti a esporre sui muri e sulle vetrine dei rispettivi locali le bollette di luglio 2021 e 2022 per mostrare ai clienti la drastica variazione dei prezzi.

Esposto e petizione contro il caro bollette: i ristoratori sono pronti a non pagarle 

Tni Italia è pronta a "marciare su Roma" per manifestare il proprio dissenso e la rabbia nei confronti dell'Ente nazionale idrocarburi, che secondo l'associazione è in qualche modo responsabile dell'escalation legata ai costi in bolletta che stanno mettendo in ginocchio i ristoratori e il mondo dei pubblici esercenti.
 
«Roma è un luogo simbolico, visto che, mentre ci stanno arrivando le bollette stratosferiche, nel primo semestre 2022 la società ha fatto 7,3 miliardi di utili. Ora basta. Basta chiacchiere. È ora di agire. A Roma – spiega il presidente di TNI Italia, Raffaele Madeo – porteremo le 110 mila firme della nostra petizione contro il caro energia, l'esposto contro le speculazioni che la nostra legale Barbara Gualtieri sta depositando nelle Procure di tutta Italia e le centinaia di bollette che abbiamo ricevuto da ristoratori e albergatori e che nessuno ha intenzione di pagare fino a quando la magistratura non avrà chiarito come mai ci sono questi rincari, che non possono certo essere giustificati con la guerra in Ucraina e che sono infatti iniziati già a fine 2021».
 

L'appello: «I politici impegnati in campagna elettorale accolgano le nostre proposte»

«Facciamo appello ai politici impegnati nella campagna elettorale - conclude Madeo - perché abbiano il coraggio di incontrarci e di firmare le proposte che da quasi un anno, ormai, avanziamo, a tutela della nostra categoria».
 
 
 

Le proposte contro il caro bollette avanzate da TNI Italia

Queste le proposte di Tni Italia per contenere il caro bollette:

  1. pagare le stesse tariffe per l'energia che vengono pagate negli altri Paesi europei
  2. tassare (seriamente!) gli extra profitti che le grosse multinazionali produttrici e distributrici di energia e gas stanno realizzando sulle nostre spalle
  3. pagare solo il consumo effettivo: no imposte, no oneri di sistema 
  4. intervento dello Stato per calmierare le tariffe e far applicare quella più bassa come misura eccezionale in questo difficile momento storico
  5. credito d'imposta del 20% sulle bollette pagate esteso anche alle piccole e medie imprese
  6.  applicazione del meccanismo del "reverse charge" Iva. Le imprese non hanno liquidità per pagare Iva oggi che porteranno in deduzione domani.

Le proposte si trovano anche nella petizione pubblicata online su Change.org (qui)

Mercoledì 31 agosto anche Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana pubblici esercenti, insieme ad altre associazioni legate al mondo della ristorazione, dell'accoglienza e della grande distribuzione hanno presentato delle richieste al Governo per interventi immediati per ridurre i costi esorbitanti delle bollette. A rischio ci sono 27mila imprese del settore della ristorazione

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Alberto Lupini


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