Come e quanto l’enoturismo incide sui ricavi delle cantine italiane

È stato calcolato che la spesa media dell'enoturista sia pari a 85 euro, che salgono a 160 con pernottamento. Per le aziende vinicole un'attività che incide in media il 27% sul fatturato

05 giugno 2021 | 12:02
di Emanuele Bottiroli
L'enoturismo è un asset formidabile per il Paese. Si stima che abbia un valore complessivo di 2,5 miliardi e coinvolga 14 milioni di turisti. È ormai un settore importante dell'attrattiva verso i viaggiatori stranieri e la maggior parte delle cantine è attrezzata all'ospitalità, in genere per la ristorazione ma sempre più spesso anche con offerte di hôtellerie. È stato calcolato che la spesa media dell'enoturista sia pari a 85 euro, che salgono a 160 con pernottamento. Per le aziende vinicole un'attività che incide significativamente sui ricavi (in media il 27% sul fatturato). E che è destinata a ulteriori sviluppi grazie a un quadro normativo più certo dopo l'approvazione della legge sull'enoturismo nel 2019. Non a caso stanno nascendo nuove figure professionali per valorizzare appieno le opportunità offerte da questo settore.



Un focus sul turismo lento

Di enoturismo e turismo "lento" si parlerà il prossimo 8 giugno dalle 9:30 alle 11 con il webinar Focus sul turismo lento nell'ambito di #cantiereturismo promosso da Federvini, Confindustria Livorno Massa Carrara, Associazione Italiana Confindustria Alberghi e Federturismo Confindustria, con il patrocinio di Assomarinas e Federterme. Turismo, promozione e valorizzazione dei territori saranno al centro del dibattito.

Puntare su digitale e mercati esteri

L’Italia si muove su questo fronte da Nord a Sud. Sostenibilità, enoturismo, digitale, mercati esteri, formazione. Per Assovini Sicilia, l'associazione che riunisce oltre 90 produttori siciliani, sono questi i fattori strategici e prioritari sui quali puntare in uno scenario futuro che dia un nuovo slancio e vigore al settore vinicolo siciliano.

La Sicilia come un’immensa Napa Valley

In questo contesto, si rivela strategico valorizzare l'enoturismo siciliano, declinato in una molteplicità di dimensioni che affiancano la produzione delle cantine - dalla visita e degustazione, alla ricettività, il wine trekking, il picnic tra i filari, i corsi di cucina. «La Sicilia ha le carte in regola per essere un'immensa Napa Valley - afferma Laurent Bernard de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia Se fino a qualche tempo fa, l'enoturismo si limitava alla degustazione oggi si punta a qualcosa di più diversificato e complesso. L'ospitalità è un modo completo per promuovere la Sicilia del vino, dalle piccole alle grandi aziende vinicole, perché l'enoturismo mette insieme territorio, vino, natura, cibo, relax, convivialità. Assovini Sicilia, intende supportare la ricettività dei nostri associati e l'enoturismo come strategia per fare conoscere il territorio, i nostri soci, le nostre risorse».

Formare anche le nuove generazioni

In questa fase di ripresa, Assovini Sicilia sta lavorando anche all'accreditamento della struttura associativa come ente di formazione rivolto ai soci. Oggetto della formazione sarà, sia la produzione che la parte tecnica e commerciale.

«Un'opportunità di formazione anche per le nuove generazioni del mondo vitivinicolo, grazie alla condivisione di idee e di esperienze» commenta Laurent de La Gatinais.

Attenzione alla sostenibilità

Nel futuro di Assovini Sicilia, c'è molta attenzione anche alla sostenibilità, un valore e un obiettivo che l'associazione di vitivinicoltori siciliani porta avanti attraverso la Fondazione SOStain Sicilia, costituita da Assovini Sicilia insieme al Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e presieduta da Alberto Tasca.

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Alberto Lupini


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